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ESCLUSIVA – Teore Grimaldi (ex Napoli): “Frattese, tre anni importanti. Sponsoropoli e inchieste? Ci vuole la radiazione”

"Per i personaggi che inquinano il calcio ci vorrebbe la radiazione, da troppo tempo cerchiamo di risolvere questi problemi senza mai riuscirci"

Tre anni di ottimi risultati a Frattamaggiore, una gran cavalcata dalla Promozione all’Eccellenza e una grande stagione in quarta serie nella squadra della sua città. Mister Teore Grimaldi, assieme al direttore sportivo Marco De Simone, ha riportato il calcio che conta ai nerostellati, nell’ultima stagione la sua Frattese ha fatto divertire spettatori ed addetti ai lavori giocando un calcio spumeggiante e divertente e sfiorando i play-off con un sesto posto e 54 punti in classifica. L’oramai ex allenatore della Frattese ha raccontato il suo triennio, le prospettive per il futuro, i problemi che affliggono il calcio campano ed italiano e i suoi ricordi nel settore giovanile del Napoli ai nostri microfoni:

Hai vissuto tre anni importanti a Frattamaggiore, adesso si è chiuso un ciclo.

“Sono stati tre anni importanti, assieme al direttore sportivo Marco De Simone, ai calciatori e alla società siamo riusciti ad ottenere grandi risultati, con due promozioni e un campionato di Serie D importante. Adesso, sotto l’aspetto tecnico, il ciclo è finito, cerco nuovi stimoli ed ambizioni altrove”.

Quali sono le prospettive per il tuo futuro e per quello della Frattese?

“Alla Frattese auguro di crescere sempre di più, farò sempre il tifo per la squadra della mia città e sarebbe un piacere enorme vederla tornare nel calcio professionistico al più presto possibile o quanto meno che riesca a migliorare la classifica della passata stagione. Per quanto riguarda la mia posizione sono in attesa della chiamata giusta, oggi il calcio in Campania e in Italia è in difficoltà per molti motivi, tra Lega Pro e Serie D la situazione è in stand-by. Per come mi piace lavorare spero di trovare un progetto importante con programmazione e solidità societaria, penso di aver raggiunto la giusta maturità dopo aver fatto tantissima gavetta nei settori giovanili e in questi tre anni a Frattamaggiore. Al momento sono in attesa, cerco i presupposti giusti per una nuova avventura”.

Quanta difficoltà sta creando l’inchiesta Dirty Soccer alle società di Serie D e Lega Pro?

“La situazione al momento è intricata, al di là delle varie inchieste che abbracciano Lega Pro e Serie D bisogna risolvere le difficoltà economiche delle società. Ci sono tantissime squadre che non hanno ancora progettato nulla, ma in questi giorni dovrà necessariamente esserci qualche sviluppo, perchè il 10 scade l’iscrizione al campionato nazionale dilettanti. Mi auguro che in Campania si risolvano queste problematiche, perchè ci sono piazze importanti e blasonate come Cava de’ Tirreni e Battipaglia. Per i personaggi che inquinano il calcio ci vorrebbe la radiazione, da troppo tempo cerchiamo di risolvere questi problemi senza mai riuscirci”.

Un altro problema grave è quello degli sponsor e le panchine. Cosa fare per risolverlo?

“Purtroppo è un fenomeno che si diffonde sempre di più, è un problema alla base delle società e dei dirigenti, per fare calcio ci vuole una certa cultura e bisogna cambiare le regole. Secondo me spendendo di meno e con budget più ridotti si potrebbero ottenere comunque grandi risultati, scegliendo le persone giuste. Preferirei che si investisse di meno, ma che non si accettassero allenatori che portano sponsor”.

Nella tua lunga gavetta hai allenato gli Allievi Nazionali del Napoli. Che ricordi hai e che suggerimenti ti permetteresti di dare al Napoli sul settore giovanile?

“Ho sicuramente pochissimi suggerimenti da dare al Napoli, alla guida del settore giovanile ci sono persone competenti e capaci e la strada intrapresa è quella giusta. La Campania è il Sudamerica d’Italia, bisogna seguire il “modello Insigne”, credo che con Sarri, Giuntoli e la politica di De Laurentiis si potranno vedere buoni risultati. I miei ricordi alla guida degli Allievi Nazionali sono bellissimi, abbiamo vissuto due anni importanti, riuscendo a mettere in evidenza calciatori che adesso giocano in Serie D”.

A cura di Dario Gambardella

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