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Il Mattino – Se il cuore di Zapata diventa un segnale per Higuain

Successo confortante, ma davvero modesto il livello degli avversari. Hamsik cerca sempre la rete

La sorpresa è stato lui, il Panterone Zapata. Un gran gol al Parma, ultimo in classifica. Da vero bomber. E poi una prova ad alta intensità. Avverte la fiducia di Benitez, questo 23enne colombiano relegato al ruolo di vice-Higuain, e potrebbe lanciare -dopo cinque gol tra campionato ed Europa League – una forte candidatura per la sfida contro la Juve a Doha, quella che lunedì assegna la Supercoppa d’Italia. Intanto, il Napoli è tornato al successo dopo 39 giorni contro l’avversario più debole del campionato, scosso non solo dai risultati ma soprattutto dalla querelle societaria, e ha recuperato il terzo posto, momentaneamente scavalcando in classifica Genoa, Samp, Lazio e Milan. Ha giocato con maggiore attenzione e ordine rispetto alle ultime partite. Più vivace e pungente l’attacco (Hamsik e Callejon cercano con ostinazione la rete), privo di Higuain, che recentemente è apparso apatico ed è partito – tre volte su quattro – dalla panchina. Forse è un segnale, forse la fiducia di Benitez verso il Pipita non è infinita e lo aveva fatto capire dopo la gara di Europa League contro lo Slovan Bratislava, quando aveva elogiato Zapata. Un altro segnale era apparso inequivocabile nello scorso weekend: Rafa aveva sollecitato l’orgoglio dell’argentino prima della gara a Milano («Deve dimostrare di essere il leader del Napoli»), ma poi non gli aveva consegnato la fascia di capitano in assenza di Hamsik. Si è interrotta la serie negativa, una vittoria non è mai da sottovalutare, a prescindere dalla qualità dell’avversario. L’ultimo atto del 2014 è la sfida di Supercoppa a Doha, la terza contro la Juve in 24 anni per assegnare questo trofeo. In Qatar si presentano squadre con una differente condizione psicologica e non perché gli azzurri ripensino a quanto accadde a Pechino nell’agosto 2012, con una serie di errori arbitrali che frenarono la squadra di Mazzarri: di quel gruppo sono rimasti in tre o quattro, la vendetta è un piatto che eventualmente De Laurentiis vorrebbe servire freddissimo ad Agnelli. La Juve è caricata a mille: è leader in campionato e ha centrato la qualificazione Champions. Il Napoli, a metà stagione, non è quello che avrebbe voluto essere, ma ora può alzare il trofeo nel cielo di Doha e darsi la spinta per un brillante 2015: troppe volte è caduto in contraddizione in questi mesi. Allegri e Benitez hanno risparmiato i diffidati nelle partite con Cagliari e Parma, due comodi sparring partner (inguardabile Cassano, l’unico pericoloso è stato Lodi da Frattamaggiore: è entrato e ha colpito il palo, è stato il solo momento in cui la partita a Fuorigrotta ha rischiato di riaprirsi). Rafa ha chiesto alla squadra di non spingersi molto lontano con i pensieri, né i suoi saranno rivolti alla proposta di rinnovo già presentata dal presidente. Potrebbe guardarla con un altro occhio aggiungendo a Doha una nuova perla alla sua collana di successi, chissà.

Fonte: Francesco De Luca per Il Mattino

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