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Giorgi Chanturia, l’identikit del nuovo “Messi georgiano” del Vitesse

La storia di un ragazzo che, persa la chance di giocare nel Barcellona,è diventato uno dei pezzi pregiati del Vitesse

E’ sempre più usanza comune nel panorama calcistico internazionale paragonare i talenti emergenti a grandi campioni per evidenziarne qualità. Quando, però, il raffronto viene messo in atto con il giocatore più forte del calcio moderno allora il giovane in questione non può che possedere la stoffa necessaria per esplodere il prima possibile. Questo è il caso Giorgi Chanturia, ventenne centrocampista offensivo georgiano, rinominato “Il Messi  georgiano”.

Georgi Chanturia

nasce a Tbilisi l’11 aprile 1993. Inizia a praticare calcio da giovanissimo vestendo la maglia del proprio quartiere, il Subartalo Football Club. Qui cresce e migliora le sue qualità già precoci fino al 2009, quando all’età di sedici anni gli osservatori del Barcellona ne intravedono le potenzialità tali da farlo approdare nella Masia, sbaragliando la consistente concorrenza di altre pretendenti. La formula del trasferimento è quella del prestito per un anno, con diritto di opzione per quelli successivi, con l’obiettivo di testarne le qualità in una realtà calcistica totalmente diversa da quella georgiana. E’ pronto per vestire la maglia blaugrana, nella categoria Juventil B, ed il talentino georgiano non impiega tanto tempo per strappare complimenti, con i suoi 11 gol e gli innumerevoli assist per i compagni. Ma purtroppo, come nelle storie più belle, la sfortuna vuole che la dirigenza del Barcellona non riesca a definirne il trasferimento effettivo in terra catalana per gli anni seguenti. Un duro colpo per Chanturia che, all’età di 17 anni, vede sfumare il sogno che qualsiasi ragazzino della sua età avrebbe desiderato. Anche i tentativi di altri club (come il Chelsea), di acquisirne le prestazioni, risultano vani a causa delle questioni burocratiche relative alle rigide norme sui passaporti dei minorenni extracomunitari. Nonostante ciò, il giovane trequartista non demorde e crede fortemente nella sua crescita professionale, come solo chi ha  carattere riesce a fare. Così ad accoglierlo a braccia nel proprio vivaio è il Subartalo, con il quale disputerà il finale del 2010. Durante questa stagione si mette in mostra con la maglia della sua Nazionale, precisamente con quella dell’Under 17, con la quale collezionerà 9 presenze e 5 reti.  Nella sessione di calciomercato estivo del 2010 c’è la possibilità di approdare al Vitesse, squadra olandese sempre attenta alle giovani promesse. Georgi coglie subito quest’occasione al volo, vestendo senza indugio la maglia dei giallo-neri del presidente connazionale Merab Zjordania (ex calciatore professionista passato dietro alla scrivania dopo aver acquistato il club di Arnhem nel 2010). Nella stagione 2010/11, per problemi relativi alla sua nazionalità ed alla sua giovanissima età, non può partecipare alle gare ufficiali della prima squadra del Vitesse, nonostante conducesse quotidianamente gli allenamenti con il gruppo. Lo spessore del ragazzo accresce giorno dopo giorno, tanto che il salto da una selezione nazionale all’altra è immediato: servono solo tre presenze ed una rete effettuata nell’Under 19 allenata da Otar Korgalidze per aprirgli le porte dell’Under 21 di Otari Gabelia. Con quest’ultima disputa alcune partite dell’’Europeo di categoria, non riuscendo a superare il Girone 5 vinto dalla Spagna (che nel giugno scorso si è proclamata vincitrice del torneo ai danni dell’Italia di Devis Mangia). In quella successiva (2011/12) entra subito nelle grazie dell’allenatore John Van den Brom, il quale lo schiera fin dalla prima giornata di Eredivisie il 7 agosto 2011 contro l’ADO Den Haag, nel tridente titolare insieme a Julian Jenner ed a Wilfried Bony.

  

Nel match successivo, disputato fra le mura amiche dello stadio Gelredome, prova l’emozione della sua prima rete tra i professionisti, siglando la quarta rete nel 4-0 complessivo contro il VVV Venlo, grazie ad una pregevole conclusione di sinistro a giro che si fa ad infilare sul palo lontano del portiere. Una delizia per tutti gli appassionati di questo sport. Il nome del georgiano acquista sempre più risalto nell’ambiente giallo-nero. Riesce a totalizzare al termine della stagione 28 presenze e 4 reti in Eredivisie, oltre alle 3 presenze in Coppa d’Olanda.

  

Ma l’annata seguente, 2012/13, Chanturia viene condizionato dal cambio di allenatore effettuato dal club di Arnhem, con l’ex Psv Fred Rutten che subentra al tanto stimato John van den Brom.  Nonostante, all’età di diciotto anni, riesca a firmare il suo primo contratto da professionista (stipulando un triennale con un’opzione per altri due), il georgiano non rientra nei piani tecnici del nuovo mister. Il passato che ritorna per Chanturia incalza in lui la paura di trovare dinanzi a sé altri ostacoli dannosi per la sua crescita professionale. Dopo aver effettuato gli ultimi scampoli di gara in tre gare di qualificazione valide per le fasi finali dell’Europa League, il suo score in campionato si ferma solo ad una presenza nella gara pareggiata 2-2 contro l’ADO Den Haag, dirottando sistematicamente in panchina o addirittura non essendo convocato in prima squadra per giocare nelle giovanili. Il ragazzo è provato e fiuta la scelta di cambiare area per non perder quel treno chiamato gloria. Nella finestra di mercato invernale del 2013 i vertici del Vitesse, d’accordo con l’allenatore, decidono di mandarlo in prestito al club che ha mostrato più interesse per lui, ovvero il club russo dell’Alania Vladikavkaz. Il club caucasico del presidente Vladimir Gazzaev (figlio del più famoso Valeri, presidente del club) preleva il  19enne con un prestito semestrale, facendolo rientrare in un progetto di crescita che ha previsto l’acquisto di giocatori di qualità quali Drenthe e Renan Bressan. Ma tutti i buoni propositi del trasferimento diventeranno col passar del tempo superflui, poiché Chanturia disputerà solo 6 partite in Premier League russa senza mai siglare alcuna rete, tradendo le aspettative. A dimostrazione del periodo teso in cui gravita,  il georgiano dimostra come l’ingenuità di un ragazzo di venti anni possa esser talvolta un limite nel calcio moderno: durante la penultima giornata di campionato disputata dall’Alania in casa contro la Dinamo Mosca Chanturia si rende protagonista di una rissa, reagendo ad uno schiaffo ricevuto da un avversario.

  

Questa leggerezza, sanzionata dall’arbitro Sergey Ivanov, gli costerà ben otto giornate di squalifica. Chiusasi la parentesi con l’Alania, Chanturia ritorna alla base. C’è una buona notizia per lui: il Vitesse ha ingaggiato l’ex Heracles Peter Bosz come allenatore. Una manna dal cielo per il georgiano, poiché il quarantanovenne olandese lo porrà al centro del suo nuovo progetto tattico. Dopo aver condotto un’eccellente ritiro estivo, il georgiano gioca le sue prime due partite dell’anno: prima il primo agosto scorso nel turno d’andata delle gare di qualificazione all’Europa League contro il Petrolul Ploieşti (allenato dalla vecchia conoscenza del calcio italiano Cosmin Contra), poi tre giorni dopo debuttando da titolare in Eredivisie, ricoprendo la posizione di esterno sinistro offensivo del trio completato dal georgiano Kazaisvili e dall’ecuadoregno Ibarra che supportava la prima punta Pedersen. In quest’occasione “il Messi georgiano” ha anche sfiorato il gol nella ripresa, in un paio di circostanze stroncate dai prodigiosi interventi prima di un difensore e poi del portiere avversario. Sembra aver ritrovato la sua dimensione Giorgi Chanturia. Il talento georgiano con pochi ma determinanti elementi, come una maglia da titolare e la fiducia incondizionata dell’ambiente in cui si gioca, può davvero diventare un potenziale fuoriclasse per le sue evidenti qualità, decisamente insolite fra i suoi coetanei.

Caratteristiche tecniche

Chanturia è un esterno d’attacco molto abile tecnicamente. La sua destrezza gli consente di immolarsi in dribbling spettacolari che lasciano sul posto l’avversario. Alto 181 centimetri per 73 chilogrammi di peso, il georgiano è sempre una mina pericolosa per gli avversari grazie alla precisione sui calci piazzati per le sue letali traiettorie. Inoltre impressiona per il modo in cui controlla la sfera attraverso la tranquillità che solo i grandi giocatori possiedono. L’aspetto caratteriale ha condizionato molto la carriera professionale di Giorgi, per cui ha bisogno di riscontrare nell’ambiente in cui gioca un equilibrio tale da farlo esprime al meglio delle sue potenzialità. Dopo le illustre cessioni del club del Vitesse durante questa sessione estiva di mercato (vedi Marco Van Ginkel, centrocampista passato al Chelsea per 9,4 milioni di euro, e Wilfred Bony, attaccante ivoriano passato allo Swansea per circa 14 milioni di euro), Chanturia è chiamato a ricoprire un ruolo da protagonista nella stagione appena iniziata, nonostante le insistenti voci di mercato provenienti da club di tutta Europa. Si riscontrano, fra le tante squadre, anche le attenzioni delle italiane Parma, Genoa, Roma ed Udinese. I suoi vent’anni gli permettono di sognare ad occhi aperti, con la speranza che i sogni si realizzino senza incombere in nessun altro incubo.

   

A cura di Gilberto D’Alessio

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