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Focus su Israele-Ucraina 2-3. Identikit di … Evgen Konoplyanka

L'esterno offensivo ucraino si dimostra un'autentica spina nel fianco. E' pronto per una big

Quella di ieri è stata una giornata ricca di amichevoli internazionali, particolarmente importante per le Nazionali europee che parteciperanno -fra quattro mesi- all’Europeo che si svolgerà in Ucraina e Polonia. Per molti allenatori non è stata solo un’occasione per testare l’ossatura delle proprie compagini, affidandosi agli uomini chiave di ogni reparto, ma anche per decidere su quali giovani talenti affidarsi in vista di una manifestazione così importante.

Nonostante le mancate convocazioni di due giocatori illustri a causa di un infortunio, quali Andriy Shevchenko e Dmytro Chygrynskiy, l’allenatore dell’Ucraina, Oleh Blokhin, dopo essersi piazzata al secondo posto del Gruppo 6 dietro alla capolista Inghilterra, convoca diversi giovani nell’amichevole giocata a Petah Tiqwa contro l’Israele, riuscendo ad imporsi col risultato finale di 3-2. Sotto una dirompente pioggia, la “Zbirna“ vince una partita giocata a ritmi elevati e con molta foga agonistica da entrambe le parti. Nonostante siano i padroni di casa ad avere la prima palla gol del match, grazie ad un colpo di testa di Ben Haim di poco alto sopra la traversa su punizione di Natcho da fuori area, sono gli ospiti a sbloccare il risultato grazie alla rete di Gusev. Il centrocampista della Dinamo Kiev al17’ha la freddezza giusta per spiazzare il portiere Aouate su un calcio di rigore procurato da Yarmolenko, dopo un duro intervento del difensore Ben Dayan in area di rigore. Gli israeliani nella prima frazione di gioco non riescono ad entrare in partita a causa di una scarsa condizione fisica, per niente impeccabile. Così gli ospiti ne approfittano siglando il raddoppio al45’con il loro giovane talento dalle grandiose prospettive, Evgeni Konoplyanka: sul rinvio da fondo campo del portiere Shovkovskiy, Andrey Voronin sbaglia la verticalizzazione verso la punta di riferimento del tridente ucraino Yarmolenko, ma il difensore israeliano Shpungin sbaglia il disimpegno regalando palla allo stesso Yarmolenko che premia il movimento a tagliare di Konoplyanka il quale conclude di interno destro indirizzando il pallone verso il palo più lontano. Questo giovane attaccante esterno classe 1989 si dimostra decisamente l’uomo più pericoloso per gli ucraini grazie alle sue percussioni nella difesa avversaria. Egli occupa, nello schieramento tattico del 4-3-3 schierato da Blovkin, la posizione di esterno d’attacco sinistro. Termina il primo tempo con il doppio vantaggio degli ospiti. Dura contestazione durante l’intervallo, con alcuni supporters locali che incendiano dei sediolini in tribuna e si avventurano in scellerate invasioni di campo. Nella ripresa l’Israele, allenato dal francese Luis Fernandez, cerca di ristabilire le sorti dell’incontro accorciando le distanze al55’grazie alla rete sul rigore procurato e trasformato da Hemed. Il momento galvanizzante per i padroni di casa si interrompe al61’quando  Yarmolenko firma la terza rete per i suoi finalizzando un’azione da manuale: il tutto parte dal solito Konoplyanka che punta il suo diretto avversario dalla trequarti sinistra di gioco per poi servire intelligentemente in sovrapposizione Aliyev (subentrato ad inizio ripresa a Voronin) il quale effettua un cross teso in area di rigore sul quale Yarmolenko si immola insaccando il pallone in rete. Ma gli ospiti non si rassegnano, accorciano ancora le distanze con una bella rete di Ben Sahar (anch’egli subentrato a Benayoun ad inizio ripresa) incrociando sul palo lontano d’interno sinistro. Al71’si rende pericoloso Aliyev con una punizioni dai trenta metri molto potente e precisa sulla quale in portiere Aouate deve rifugiarsi in calcio d’angolo. Al79’è ancora il solito Konoplyanka a rendersi pericoloso dalla trequarti di sinistra, saltando l’avversario in velocità convergendo verso il centro per poi scagliare una conclusione di destro precisa ma debole, sulla quale Aouate blocca agevolmente. La partita termina con la giusta vittoria dell’Ucraina, meritevole di aver mostrato un miglior calcio rispetto ai padroni di casa, con quest’ultimi rei di aver iniziato a giocare troppo tardi concedendo ingenuamente un tempo agli avversari.

Focalizziamo l’attenzione quindi su questo nuovo fenomeno del calcio ucraino, Evgeni Konoplyanka. Egli nasce a Kirovohrad, città di 240.000 abitanti nel centro dell’Ucraina, il 29 settembre 1989. Inizia a praticare calcio nelle giovanili de club della città nativa, l’FC Olimpik Kirovohrad, società fondata nel 2000 che disputa il campionato amatoriale. Il giovane evidenzia la sua qualità ed il suo estro , a tal punto di far destare l’attenzione di molti club nazionali e non solo su di lui. A spuntarla è il Dnipro, squadra della città di Dnipropetrovsk, che nel 2007 ne acquista il cartellino. Il neoacquisto, nonostante la sua giovane età, viene aggregato fin dal ritiro in prima squadra. Le sue prime due stagioni sono essenziali per farlo acclimatare nell’ambiente del suo nuovo club: infatti, nella sua prima stagione da professionista 2007/08, effettua solo due presenze nella Prem’er-Liha (massima serie ucraina), battezzando il suo debutto tra i professionisti il 26 agosto 2007 nel pareggio a reti inviolate contro lo Zakarpattia; mentre nella stagione seguente, 2008/09, il ragazzo colleziona 12 presenze (delle quali solo due da titolare).

La stagione della svolta è la 2009/10, dove si rivela per l’allenatore Bezsonov una risorsa importante sulla quale puntare, collezionando così 22 presenze in campionato con 4 reti siglate. Per l’appunto, la sua prima rete avviene nel pareggio casalingo per 2-2 contro lo Zorya. Il suo club chiude la stagione al quarto posto a quota 54 punti in classifica, guadagnando la qualificazione alla Coppa Uefa. Nella stagione 2010/11 gli viene assegnata la maglia numero 10 e, oltre ad incrementare il suo score in campionato con 25 presenze effettuate con 6 reti siglate ed a disputare 3 presenze nella Coppa Nazionale, effettua il suo debutto in una manifestazione europea grazie alle 3 presenze in Coppa Uefa, precisamente nelle due gare contro lo Spartak Subotica e contro il Lech Poznan. Anche in quest’annata il suo club si piazza al quarto posto in classifica al termine della stagione. Durante questa stagione in corso, 2011/12, Evgen ha totalizzato fino adesso 19 presenze con 4 gol messi a segno,  trascinando ancora una volta i suoi in zona Europa.

Per quanto riguarda il capitolo Nazionale, Konoplyanka passa in rassegna tutte le categorie: Under 17,19,21 fino ad arrivare nella Nazionale maggiore. Particolarmente gratificante è per lui l’esperienza nell’Under 21 allenata da Pavlo Yakovenko, con la quale disputa il Campionato Europeo di categoria. Purtorppo, dopo aver terminato in testa al Gruppo 8 di qualificazione davanti a Belgio e Francia, la  sua nazionale viene eliminata dal raggruppamento B successivo, dove sono presenti Nazionali del calibro di Spagna, Repubblica Ceca e Inghilterra. Lo score in Under 21 è di 14 presenze e 5 reti, prima di passare, nel 2010, nella Nazionale maggiore. La sua prima convocazione dell’ex selezionatore ucraino Markevych risale al 25 maggio2010, inoccasione di un’amichevole disputata a Kharkiv. L’emozione del debutto è bagnato da una straordinaria prestazione da parte dell’esterno offensivo, oltre al fatto di venire schierato al fianco di giocatori “idoli in patria” come Milevskiy e Shevchenko. Il suo score attualmente è di 16 presenze e 5 reti messe a segno. Nella nuova avventura del C.T. ucraino Blokhin, Konoplyanka rappresenta una punte di diamante su cui il sessantenne punterà sicuramente per affrontare al meglio il girone di ferro dei padroni di casa di Euro 2012, composto da Svezia, Francia e Inghilterra.

Evgen Konoplyanka è un giocatore molto duttile in fase offensiva. Infatti, nonostante gli sia più congeniale partire dall’esterno sinistro offensivo, il giovane non trova difficoltà a ricoprire il ruolo di seconda punta o di trequartista. La caratteristica che lo contraddistingue è la sua velocità, coniata dalla sua rapidità in fase di dribbling. Tende sempre ad affrontare il suo diretto avversario superandolo grazie a dribbling secchi. Durante il match tende sempre ad accentrarsi, convergendo verso il centro con dei tagli improvvisi che creano sconpiglio per le difese avversarie. E’ dotato di un’ottima tecnica individuale e di un ottimo tiro dalla distanza. Dall’alto dei suoi176 centimetriper i68 chilogrammidi peso, è il prototipo di giocatore dal quale bisogna aspettarsi prima o poi una giocata vincente. Si dimostra deciso e determinato negli scontri di gioco, possiede una buona visione di gioco offrendo molti assist per i suoi compagni. Se migliorasse in fase difensiva diventerebbe di sicuro un giocatore completo, destinato senz’altro a grandi palcoscenici europei ed internazionali. Per il suo stile di gioco viene accostato al Pallone d’Oro Leo Messi, anche se dovrà fare ancora molta strada per reggere il paragone. Il futuro è dalla sua parte, anche se il suo status da extracomunitario ne condiziona l’acquisto del cartellino.

Gilberto D’Alessio

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