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Identikit di … Vietto e Centuriòn del Racing de Avellaneda

Le due giovani promesse de "La Academia" che stanno sorprendendo per le loro qualità

In questa nuova stagione la Primera Division argentina ha dovuto fare a meno di personalità illustri che, grazie alla loro classe e alla loro natura da leader, hanno dato importanza a tutto il movimento calcistico argentino, rispecchiandosi come punti di riferimento per tutto il filone albiceleste. Campioni come Juan Sebastián Verón, Juan Román Riquelme e Ariel Ortega hanno contribuito a far arrivare il calcio argentino a livelli apprezzabili.  Tra le diverse promesse che stanno ben figurando, raccogliendo la difficile eredità di questi pilastri, troviamo due talenti del Racing de Avellaneda, stiamo parlando di Luciano Vietto e Adriàn Ricardo Centuriòn.

 

 

Luciano Darìo Vietto nasce in una città di nome Balnearia nella provincia di Cordoba, distante circa settecento chilometri da Buenos Aires, il 5 dicembre 1993. La svolta della carriera professionale (appena cominciata) di questo giovane attaccante di quasi 19 anni avviene il 4 settembre scorso, in occasione del posticipo della quinta giornata di campionato allo stadio Presidente Peròn contro il San Martìn, siglando fantastica tripletta che lo porta sulla cresta dell’onda mediatica. Si, perché nessuno avrebbe mai creduto nell’exploit di questo giovanotto schierato in un ruolo di sostegno al centravanti d’esperienza de La Academia Josè Sand, il quale con tre reti vince praticamente da solo la partita, guadagnandosi così la credibilità e la fiducia che sperava da parte dell’ambiente. “El Chico”, come viene soprannominato dalla tifoseria del Racing, non credeva o quantomeno non sperava di arrivare a calcare il grande palcoscenico con una tripletta. Fin da quando ha iniziato a giocare a calcio nell’Indipendiente de Balnearia il suo sogno era sempre quello di sfondare un giorno nel calcio che conta. Quando entra a far parte delle giovanili prima dell’Estudiantes fino al 2010 e poi del Racing, il giovane Vietto capisce che la il suo sogno poteva diventare realtà. La possibilità che gli viene data dal “Cholo” Simeone, suo allenatore, di giocare il 27 ottobre 2011 quei cinque minuti o poco più durante il match pareggiato in casa contro il Lanùs, lo fanno entrare nella sua nuova dimensione di calciatore professionista. Nella sua prima stagione effettuata in prima squadra, Vietto totalizza solo 2 presenze in campionato e una presenza in Copa Argentina, nonostante gli avvicendamenti in panchina di Diego Simeone, Alfio Basile e Luis Francisco Zubeldìa (attuale allenatore del club). Ma il suo era un talento sul quale puntare per il futuro, e in questo inizio di stagione sta decisamente trovando più spazio rispetto alla stagione scorsa, con due presenze nel Tornèo Inicial ed una nella Copa Sudamericana nella sconfitta per 2-1 contro il Colòn.

  

Nonostante il discreto minutaggio effettuato con la maglia a strisce bianco-azzurre, il talento di Vietto non è passato inosservato. La capacità di mettersi in mostra in queste poche occasioni è stata per lui una grande dimostrazione di personalità e di carattere. Le sue movenze lo rendono una mina vagante, capace di far male in qualsiasi momento alle retroguardie offensive. Infatti il suo ruolo è quello di un tipico attaccante moderno dalle buone qualità individuali, che all’occorrenza può interpretare i compiti da seconda punta o talvolta anche da trequartista. Alto 173 centimetri con un peso di 68 chilogrammi, Vietto dovrà sicuramente lavorare molto sulla resistenza fisica, vista la sua esile corporatura. In questa stagione l’allenatore Zubeldìa lo considera una valida alternativa in attacco, dove troviamo i più esperti Jose Gustavo Sand e Gabriel Hauche. Il fatto che sia sotto la procura del più famoso Jeorge Citerszpiler ci dà il sentore che questo giovane talento possa, nel giro di poco tempo, esplodere in patria per poi arrivare a calcare palcoscenici più ambiti, come quelli europei (anche se non è ancora provvisto di passaporto da comunitario). Ha una buona visione di gioco e sa vedere la porta molto bene in quanto dotato di una potente conclusione con il suo piede destro. La sua tripletta che l’ha consacrato al calcio che conta è un mix di potenza, tecnica e qualità balistiche che fanno di lui un giovane di grandi qualità e di grandi prospettive. Per questo diversi club europei hanno già segnato il suo nome sul taccuino dei colpi da metter a segno nella prossima sessione di mercato. Nonostante ciò stiamo pur sempre parlando di un giovane ancora acerbo che ancora deve esprimere in pieno le sue potenzialità.

   

Un altro fenomeno che sta emergendo affermandosi con le sue ottime qualità tecniche sul terreno di gioco del Cilindro di Avellaneda è Adriàn Ricardo Centuriòn, ragazzo che in quest’ultima sessione di calciomercato ha visto accostare il suo nome a diversi club europei, tra questi il Napoli come sappiamo sembra esser il club più attento al suo acquisto. Centuriòn nasce proprio a Sarandì, città che fa parte del dipartimento di Avellaneda, il 19 gennaio 1993. A seguito di un provino, a dieci anni entra a far parte del settore giovanile de La Academia, crescendo sotto la guida tecnica di Juan Barbas (che lo accompagna nella sua crescita), l’attuale tecnico del club Luis Zubeldìa decide di farlo debuttare schierandolo titolare nella penultima partita di campionato al Nuevo Monumental nel match poi perso 4-2 contro l’Atlètico de Rafaela. In quell’occasione la formazione bianco-celeste era molto rimaneggiata, caratterizzata da una posizione in classifica non entusiasmante (terminerà al quart’ultimo posto con soli 19 punti effettuati). La sorte non lo aiuta nemmeno nel match successivo, perso fra le mura amiche del Cilindro di Avellaneda contro il Vèlez Sàrsfield per 2-1. Con due partite in campionato ed una in Copa Argentina contro il Boca Juniors, termina così la stagione piena di buoni propositi per il futuro da parte dell’allenatore Zubeldìa, convinto di voler puntare su di lui nella successiva stagione. La considerazione del giocatore accresce soprattutto durante la sessione estiva di mercato, dove molti club europei sono interessati al suo acquisto. Il suo debutto in questo campionato in corso avviene con la stessa squadra del suo primo esordio, ovvero l’Atlètico de Rafaela. Ricardo effettua una prestazione convincente sulla corsia sinistra, nonostante il pareggio per 1-1 dei suoi. Nella partita successiva giocata nello stadio che ha visto muovere i primi passi di Diego Armando Maradona, ovvero quello dell’Argentinos Juniors , Centuriòn effettua la sua prima rete tra i professionisti siglando la rete del 2-0 finale. “El Wachiturro” (così viene chiamato dal pubblico di Avellaneda per via di quel balletto sfoggiato dopo la rete siglata poiché fan della musica dei Wachiturros), prende sempre più consapevolezza dei propri mezzi giocando sempre più in scioltezza ogni partita che viene, mostrando a tutti le sue qualità migliori come la velocità e il dribbling secco. La prova del nove per lui avviene alla terza giornata di campionato disputata il 19 agosto scorso, in uno dei derby più caldi d’Argentina (e del mondo) contro l’Independiente. Centuriòn non avverte la pressione della grande occasione, anzi quest’occasione lo motiva ancora di più a disputare un grande match, e così sarà. Difatto, contro la compagine allenata da Christian Dìaz risulta esser il migliore in campo con le sue percussioni in velocità sulla fascia sinistra sempre pericolose ed imprevedibili, effettuando anche l’assist per il secondo gol messo a segno da Sand.

  

Alto 174 centimetri per 65 chilogrammi di peso, Centuriòn è un esterno di fascia sinistra che all’occorrenza può anche adattarsi sulla corsia opposta. Il cambio di passo è la sua arma fondamentale che gli consente di superare il diretto avversario in velocità. Il ragazzo sa gestire il pallone con maestria, essendo dotato di una tecnica molto buona. Effettua sempre dei movimenti mai vani poiché impegnato in un ruolo che lo porta ad esser sempre nel vivo dell’azione. Risulta esser anche molto duttile, infatti può esser schierato sia come esterno di un centrocampo a quattro, sia come esterno di un tridente offensivo. Ricardo sa delle diverse richieste ricevuto da molti club europei per lui, soprattutto quella del Napoli, una piazza che non può passare inosservata agli occhi di un argentino. Ma, nonostante ciò, il ragazzo sa esser riconoscente col club in cui ha sempre giocato fin da bambino e di cui n’è tifoso, non volendo mai impuntare i piedi per un suo trasferimento. Nonostante ciò, il ragazzo ha da migliorare ancora i movimenti della fase difensiva, oltre a dover contenere il suo carattere eclettico (visto che il portale argentino del “Buenos Aires Press” ha pubblicato una sua foto che lo ritrae in posa con una pistola). Attualmente il suo valore di mercato si aggira sui tre milioni di euro, ma viste le convincenti prestazioni che sta sfornando potrà senz’altro accrescere sempre più. Il Napoli si è fatto vivo in quest’ultima finestra di mercato facendo vari sondaggi sul forte esterno, forte della politica dei giovani che la società azzurra sta adottando in questa campagna acquisti. Per bocca degli esperti sembra che la richiesta del club argentino sia considerata eccessiva dalla dirigenza partenopea visti i 10 milioni di euro richiesti. L’agente del giocatore, il più conosciuto Alejandro Mazzoni, ha cercato in tutti i modi di mediare tra i due club per il trasferimento del suo assistito. La distanza tra richiesta ed offerta sembra aggirarsi sui 4 milioni di euro, nonostante il Napoli fosse stato disposto a lasciarlo in Argentina ancora un altro anno. Il tutto si è raffreddato proprio il giorno prima della fine del mercato estivo, quando Ricardo subisce durante il match contro il Colon un infortunio che sembrava esser più grave del previsto. Gli verrà riscontrato poi soltanto una distorsione al ginocchio destro senza l’interessamento dei legamenti, ma in ogni modo il giocatore rimane al Racing fino alla prossima sessione di mercato. Non è in possesso del passaporto da comunitario, inoltre da poco ha firmato il prolungamento con il Racing.

  

 

Gilberto D’Alessio

 

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