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G Factor: Francesco Fedato, dall’Eccellenza alla Nazionale

Siamo agli ultimi giorni di mercato e G Factor, in un certo senso, ha portato a casa due colpi: Gaetano Monachello all’Olympiakos Nicosia, Yago Del Piero al Cesena. Due giovani talenti di cui abbiamo parlato in passato. In bocca al lupo ad entrambi affinchè possano vivere al meglio le loro nuove avventure. Dai dilettanti alla Nazionale, un percorso già visto nelle storie di Grosso e Giaccherini; la storia si ripete con Francesco Fedato, attaccante classe ’92 che si sta mettendo in mostra nel Bari di Torrente. Non è la Nazionale di Prandelli, ma l’Under 21 di serie B e l’Under 20. Eppure, si tratta comunque di un percorso ad alta velocità. Solo qualche mese fa, infatti, Fedato giocava in Eccellenza nella Lucchese. Grandi bocciature, profonde delusioni ma anche immense soddisfazioni; Francesco Fedato ha costruito la sua carriera nel segno del riscatto. Nato a Noale e cresciuto nel settore giovanile del Venezia, Fedato è un ragazzo determinato, che non perde di vista l’obiettivo. In Veneto si parlava del suo talento già ai tempi delle giovanili, quando nei tornei locali faceva la collezione di premi di miglior giocatore o capocannoniere. Le sue qualità non sono mai passate inosservate agli occhi degli addetti ai lavori del calcio veneto: Padova, Vicenza e Chievo Verona hanno tentato di prenderlo quando aveva 17 anni, per farlo crescere in Primavera. Francesco non ne ha voluto sapere, ha preferito rimanere a Venezia, aveva la prima squadra nel mirino, godeva della stima dell’ambiente e soprattutto dell’allenatore Gianluca Luppi. L’occasione è arrivata nella stagione 2010-11, quando ha disputato la fase finale del campionato di Serie D, perso 3-2 contro il Sandonà Jesolo. Un percorso entusiasmante in cui Fedato ha messo in mostra le sue qualità ed il suo profilo tattico: si tratta di una seconda punta rapida, che fa della velocità e del dribbling le sue armi migliori, un destro naturale abituato a partire da sinistra, un giocatore duttile che può essere schierato da seconda punta, da trequartista o da esterno d’attacco. Fedato allora partì per il ritiro, pronto a giocarsi il successivo campionato di serie D nel suo Venezia; Luppi lo stimava ed era pronto a lanciarlo in campo. Il calcio, però, è imprevedibile, registra continui mutamenti; nulla è garantito. Tutto cambiò, infatti, con l’arrivo del dg Cinquini; dall’allenatore ai giocatori. Fedato partecipò al ritiro estivo ma poi fu svincolato. Il Venezia di Cinquini non credette in lui, un colpo che avrebbe mandato al tappeto chiunque ma non Francesco Fedato che, con l’aiuto del suo agente Massimo Briaschi, si mise subito alla ricerca di una nuova sistemazione. Una delle prime opportunità fu il Bogliasco in serie D; Fedato andò in prova ma non fu subito amore a prima vista. Il contesto non gli entrò nel cuore e Francesco in campo non convinse i dirigenti e l’allenatore del club ligure. A questo punto si fece avanti la Lucchese del direttore sportivo Bruno Russo; il club rossonero disputava il campionato regionale di Eccellenza ma Francesco era attratto dall’importanza della piazza e andò a giocare nella Lucchese. Passarono poche partite e a Lucca tutti si resero conto che si trattava di un giocatore di un’altra categoria; lo stadio “Porta Elisa” entrò nell’agenda di molti osservatori che scrutavano questo giovanissimo talento dalle grandi prospettive. Uno dei primi a credere in lui fu Michele Ciccone, all’epoca osservatore del Vicenza ed attualmente direttore sportivo del Campobasso, club di Seconda Divisione Lega Pro. Il Vicenza tentennò favorendo l’inserimento del Catania che rilevò Fedato in comproprietà con il Bari. Dall’Eccellenza alla Serie B, un bel salto per Francesco che affronta, però, l’avventura con serenità, senza troppe pressioni, con la convinzione di meritare il palcoscenico in cui si trova. Le fisiologiche difficoltà d’ambientamento, la diversità dei ritmi e l’abbondanza del reparto offensivo del Bari con Caputo, Bellomo, Galano, Iunco, Albadoro e Ghezzal hanno limitato inizialmente l’esplosione di Fedato ma in pochi mesi Francesco è riuscito a trovare la sua dimensione. Il 25 Settembre il debutto al 65’ contro la Pro Vercelli, ma la svolta arriva il 3 Novembre a Livorno; il Bari perde 2-1 ma il gol biancorosso è di Fedato. E’ un momento decisivo per la sua stagione; Francesco acquisisce convinzione ed entusiasmo, le sue prestazioni migliorano costantemente tanto da totalizzare dieci presenze e tre gol. Un exploit che ha prodotto le due convocazioni in Nazionale ed ha portato molte società a visionare con attenzione il giovane talento in comproprietà tra Catania e Bari. Juventus e Napoli l’hanno seguito anche a Coverciano, sono i club più interessati. La Nazionale è un’esperienza che ha lasciato il segno nel vissuto di Fedato, una di quelle che racconta con maggiore entusiasmo. Dall’Eccellenza alla Nazionale, un percorso che ha i ritmi di un sogno da cui Francesco non vuole svegliarsi. Ci ha confidato di essere milanista sin da bambino: arriverà la nomination del progetto giovani di Berlusconi? Fedato sogna ma non ci pensa, resta concentrato sull’obiettivo: fare bene con il Bari che gli ha dato fiducia e l’ha strappato dall’Eccellenza. Dai Dilettanti alla Nazionale: a volte si può….

Fonte: Ciro Troise per GianlucaDiMarzio.com

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