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SPECIALE- Primavera, verso la finale: Il centrocampo impreziosito dal gioiello Radosevic

Il gioiello Radosevic, il grande talento di Fornito, la classe di Palmiero e dei '96

E’ sulla mediana che si gioca ogni partita, nel fulcro del gioco, nello spazio in cui si pesano gli equilibri delle due fasi. Stasera allo Juventus Stadium, a differenza della difesa, per il centrocampo non ci saranno assenze. Saurini ha a disposizione un reparto che esprime grandi qualità e soprattutto un’interessante varietà di caratteristiche. Si passa dall’intelligenza tattica di Palma all’intensità di Radosevic, poi la classe di Fornito e Gaetano, la visione di gioco di Palmiero, la forza di Romano e il contributo di La Torre. IamNaples.it vi presenta la storia dei sette centrocampisti dell’organico a disposizione di Saurini che si giocherà nella doppia sfida tra Torino e Napoli la Coppa Italia Primavera.
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GIUSEPPE PALMA: Centrocampista preziosissimo, un giocatore che non eccelle in colpi di classe o in qualche specifica caratteristica del suo repertorio, ma che mette in mostra un profilo completo con intensità, corsa, determinazione e tempi d’inserimento. Nella mediana azzurra è l’elemento che esprime il minutaggio più alto in campionato con 19 presenze e 3 gol realizzati proprio per la sua capacità d’inserirsi senza palla e di farsi trovare pronto in area di rigore sulle palle inattive. Il suo nome è finito sul taccuino di molti osservatori sia all’estero che in Italia: Stoke City e Ternana le squadre più interessate. Palma proviene dalla Boys Portici, realtà che non era molto convinta del suo passaggio in azzurro e temporeggiava sperando che si facessero avanti con insistenza altre società. Nel 2005-06, quando il centrocampista azzurro militava nella categoria Esordienti, Palma viene utlizzato dal Napoli in vari tornei in prestito proprio perché la Boys Portici sembrava non essere particolarmente felice della cessione al club di De Laurentiis. Fu decisivo l’intervento del padre, grande tifoso del Napoli, che spinse affinchè Giuseppe indossasse la maglia azzurra. Palma iniziò la sua avventura al Napoli nel 2006-07 nei minigiovanissimi regionali, l’anno successivo entrò nel gruppo dei giovanissimi regionali per poi mettersi in mostra, sotto la guida di Nicola Liguori, nei campionati nazionali giovanissimi ed allievi (quest’ultimo disputato sotto età, ndr). Queste ultime due stagioni gli fecero assaggiare la gioia della Nazionale, prima in Under 15 e poi in Under 16. Per ricostruire la storia di Palma, abbiamo intervistato in esclusiva il suo agente Paolo Palermo: “Ho notato Palma per la prima volta quando giocava nei Giovanissimi Nazionali, mi colpì la sua struttura fisica, le buone qualità tecniche e soprattutto la disciplina tattica. Ho aspettato, però, di verificare la sua crescita, l’ho continuato a seguire; due anni fa, dopo il torneo di Arco di Trento, il suo rendimento mi ha convinto definitivamente e sono andato a parlare con il padre. E’ stata una felice intuizione visto che oggi a mio avviso Palma è nel suo ruolo tra i migliori giovani d’Italia”.

JOSIP RADOSEVIC: E’ il colpo del mercato di Gennaio. Un grande investimento per il Napoli visto che è stato pagato tre milioni di euro a diciotto anni. Radosevic fu notato quando aveva sei anni da alcuni talent-scout sui campetti della periferia di Spalato, così inizio la sua lunga trafila nelle giovanili dell’Hajduk Spalato, squadra di cui è anche tifoso. E’ un predestinato che mostra grandi qualità ed, infatti, a 17 anni debutta già in prima squadra, sia in Coppa di Croazia che in campionato. Nella scorsa estate fu lanciato nella mischia anche in Europa League, nei preliminari disputati contro l’Inter, un’importante vetrina per lui visto che successivamente è stato convocato in Nazionale. Il Napoli l’ha seguito con i suoi osservatori per un anno prima di piazzare l’affondo decisivo battendo sul tempo la concorrenza di club inglesi e russi pronti ad inserirsi se Bigon non avesse chiuso l’affare in tempo. Dotato di grande temperamento ed intensità, viene paragonato a Gattuso, anche se nelle prime due uscite con la Primavera azzurra ha mostrato qualità tecniche superiori allo storico mediano del Milan dei grandi successi ma allo stesso tempo non sembra avere il passo ed il dinamismo del centrocampista campione del mondo che dava l’impressione di essere onnipresente sul terreno di gioco. Da ricordare il suo esordio alla Viareggio Cup con due gol su punizione contro il Lecce. E’ la stella della mediana di Saurini, un giocatore che non dovrebbe essere in Primavera ma in prima squadra, visto che Donadel non ha mai pienamente recuperato dall’infortunio. L’integralismo di Mazzarri sull’inserimento dei giovani e sugli equilibri d’organico e spogliatoio stabiliti in estate regala a Saurini un elemento importante per questa prestigiosa finale; per Josip Radosevic è il momento giusto per conquistare la scena del calcio italiano, partendo dalla Primavera.

GIUSEPPE FORNITO: Pepp o calabrese” è il simpatico soprannome che mostra l’inserimento nel gruppo di questo scugnizzo adottato, giunto al Napoli nel 2007. Il suo acquisto costò anche il deferimento all’ex responsabile del settore giovanile Giuseppe Santoro perché fu prelevato quando non aveva ancora quattordici anni nonostante il rifiuto della Figc a concedere la deroga. La storia tra il Napoli e Fornito cominciò ad un raduno organizzato dall’agente Francesco Gallina (il suo procuratore, ndr) a San Fili, in provincia di Cosenza. Per il Napoli erano presenti per scovare nuovi talenti Antonio Carannante e Fabio Andreotti, all’epoca dirigenti del settore giovanile azzurro. Le relazioni furono molto positive proprio su Fornito, così Giuseppe Santoro e Nicola Liguori a convincere Pierpaolo Marino ad acquistare un ragazzo così giovane ma molto promettente. Liguori ha avuto un ruolo importante nell’avventura di Giuseppe al Napoli, non solo come allenatore, come ha rivelato il padre a noi il 25 Luglio scorso (clicca qui per leggere l’intervista). Fornito è stato il primo giovane ad arrivare nel vivaio del Napoli di De Laurentiis da fuori regione. Il Napoli riuscì a muoversi in tempo; sarebbe bastato qualche giorno in più e Fornito si sarebbe trasferito alla Fiorentina con Alessandro Manes, difensore attualmente in forza alla Primavera del Siena e proveniente dalla sua stessa scuola calcio.
Abbiamo compiuto un viaggio nella storia di Giuseppe Fornito contattando in esclusiva Vincenzo Scalise, responsabile della Scalisiana, la prima scuola calcio del talento della Primavera di Saurini: “Fornito è stato con noi quando era molto piccolo, nelle categorie Pulcini, Primi Calci ed Esordienti. Il suo talento spiccava già a quei tempi, nonostante fosse un classe ’94, giocava con ragazzi classe ’90, ’91 e ’92. Mi ricordo gli articoli dei giornali locali in cui veniva messo in evidenza il suo mancino diabolico e la sua caparbietà. Con noi giocava qualche metro più avanti proprio per sfruttare le sue qualità tecniche in fase offensiva. Ho un rapporto storico con il Napoli, Caffarelli e Montefusco hanno mangiato anche a casa mia. Nel nostro piccolo siamo una fucina di talenti; non c’è solo Fornito ma anche i fratelli Gatto, uno in comproprietà tra Atalanta e Pisa e l’altro nella Primavera del Chievo, e Francesco Salandria, centrocampista classe ’95 della Primavera della Reggina”. Dalla Scalisiana al ritiro di Dimaro con tanti campioni, un’esperienza in cui Fornito ha messo in mostra il suo importante repertorio, conquistando anche Mazzarri che l’ha accostato ad Hamsik. Giuseppe ha ancora ampi margini di miglioramento, deve crescere sotto il profilo della personalità considerando fondamentale ogni partita, senza pensare a gestire il suo grande talento. Aspettando le esperienze nel professionismo che completeranno il suo ottimo profilo, c’è una finale di Coppa Italia Primavera in cui tutti si aspettano grandi cose da Fornito che è anche un punto fermo dell’Under 19 di Evani.

FELICE GAETANO: Brevilineo, tenace, dotato di grandi qualità tecniche e di una spiccata visione di gioco; Felice Gaetano non ha ancora mostrato tutto il suo talento ma, essendo un classe ’96, ha ancora tempo a sua disposizione. Parliamo di un giovane molto promettente che ha ampi margini di miglioramento. Gaetano è cresciuto nella scuola calcio “Future Boys” di Cimitile, in una famiglia appassionata di calcio; anche suo fratello Gianluca (‘2000) è tesserato nel settore giovanile del Napoli, gioca nei Giovanissimi Regionali Fascia B, diretti da Gennaro Sorano. A 13 anni è arrivata la svolta della sua carriera, la chiamata di Peppe Santoro che ti cambia la vita, un destino comune per molti scugnizzi della Primavera azzurra. Gaetano ha cominciato il suo percorso in maglia azzurra nei Giovanissimi Regionali proprio con Sorano che attualmente allena suo fratello. A credere molto in lui fu Domenico Panico che lo inserì sotto età nei Giovanissimi Nazionali, dimostrando ancora una volta di privilegiare l’intelligenza tattica e le qualità tecniche rispetto alla fisicità. La sua consacrazione arriva poi nei due anni vissuti con Nicola Liguori tra Giovanissimi ed Allievi Nazionali. Gaetano, infatti, è il numero 10 della vittoria alla Viareggio Junior Cup, trofeo che hanno portato a casa solo la Roma di Montella ed il Napoli di Liguori. Gaetano vince anche il premio miglior giocatore incantando tutta l’Italia con la sua classe. Dopo questa manifestazione, la Roma s’interessò a lui definendolo uno degli under 14 più interessanti in circolazione ma il Napoli riuscì a trattenere il ragazzo; fu importante l’attestato di stima e fiducia concesso dal dirigente Cristiano Mozzillo, attuale segretario del settore giovanile azzurro. In quell’annata i Giovanissimi Nazionali furono sconfitti nella finale scudetto dalla Fiorentina. Nella scorsa stagione, invece, dopo la magica esperienza ad Arco di Trento, dove, contro i favori del pronostico, il Napoli fu sconfitto solo dall’Inter in finale ai tempi supplementari. Gaetano, come Palmiero e Romano, non disputò quella gara a causa della convocazione in Under 16 per l’amichevole Italia-Scozia. Successivamente il talento azzurro è stato convocato anche in Under 17. Gaetano ha vissuto qualche momento di difficoltà a causa di un infortunio, ma, grazie allo staff medico composto da De Luca e Canonico, è riuscito ad uscirne e a tornare a dare il suo contributo alla causa azzurra. In campionato ha collezionato finora 9 presenze, su Gaetano il Napoli, però, sta costruendo un discorso di prospettiva. Essendo un classe ’96, ha ancora tanto dare prima al vivaio azzurro e poi si vedrà riguardo al passaggio nel professionismo. Le qualità sono notevoli, per il momento basta questo.

Clicca qui per leggere l’intervista al padre del 23 Gennaio scorso

LUCA PALMIERO: Quando il 29 Maggio scorso (clicca qui per leggere l’articolo) scrivevo entusiasta delle qualità di questo ragazzo, molti nell’ambiente storcevano il naso. “Sei il solito, appena vedi un ragazzo napoletano che sa giocare a calcio, esageri sulle sue qualità”, oppure “Ma non lo vedi, è piccolino, vedrai in Primavera come soffrirà”. Il risultato è che qualche mese fa anche a Sky si sono resi conto del suo talento e l’hanno inserito nella Top 11 del suo talento. Palmiero, come Savarise e Gaetano e prima ancora Lorenzo Insigne, sono il manifesto della tecnica, la rivincita di “piedi buoni e cervello fino” contro il dogma della struttura fisica a tutti i costi. “Il calcio si giocherà ancora con i piedi?”, mi chiedo spesso nel sentire certe affermazioni. Luca Palmiero, nativo di Mugnano, è arrivato al Napoli nel 2008 dalla Marano Calcio, realtà oggi affiliata alla Roma e molto monitorata anche dall’Inter, costò al club di De Laurentiis la cifra di 15000 euro.  Gioca a calcio da quando aveva 4 anni, in tutti i suoi movimenti si nota la profonda passione per questo splendido gioco. E’ una questione di famiglia, l’ha ereditata dal padre, prima libero vecchio stampo e poi centrocampista centrale che vanta l’esordio a sedici anni in C2 con la Juve Stabia, dopo una trafila nel vivaio dove ha conquistato un Campionato Allievi e uno scudetto Berretti di Serie C. Dopo l’esperienza nelle vespe, qualche trascorso nella Cavese e poi nelle serie minori.

Palmiero è dotato di un’eccezionale visione di gioco, che gli permette di gestire con disinvoltura il passaggio tra le due fasi, è bravissimo nel controllo orientato e nel lancio verso l’esterno che parte in profondità; deve crescere nel cambio di passo, mentre sta rinforzando la sua struttura fisica.

Il primo a credere in lui è stato Domenico Panico, che lo inserì sotto età nel campionato Giovanissimi Nazionali. Con l’attuale allenatore dei Giovanissimi della Juve Stabia, Palmiero era schierato da interno sinistro di centrocampo, tanto da essere accostato a Marchisio proprio da Panico. Nelle due stagioni successive, sotto la guida di Liguori prima per i Giovanissimi e poi per gli Allievi (ancora una volta sotto età), Palmiero, invece, viene spostato nel ruolo di vertice basso del centrocampo, posizione in cui viene schierato anche oggi in Primavera, dove tra i classe ’96 è quello maggiormente impiegato. L’inserimento sotto età è avvenuto anche in Primavera; nella parte finale della scorsa stagione, sotto la guida di Sormani, precisamente al torneo di Ostuni, è stato schierato anche contro ragazzi classe ’92 e ’93. Palmiero è stato convocato più volte in Under 16, ora è un punto fermo dell’Under 17 con Zoratto, a cui potrebbe essere anche accostato riguardo alle qualità tecniche ed alla struttura fisica.

ANTONIO ROMANO: Su sette centrocampisti in organico, tre sono classe ’96; questo è un dato importante che mostra quanto sia giovane la Primavera di Saurini. Un elemento molto promettente è anche Antonio Romano che non ha avuto molto spazio, con 12 presenze e 294 minuti di gioco in campionato, per mettere in mostra le sue qualità. Romano arrivò al Napoli nel 2008-09 dall’Europa Massese, dove era considerato un trequartista. Nei primi due anni nei Giovanissimi Regionali con Sorano e poi con Nicola Liguori, il suo ruolo è stato profondamente cambiato. Oggi Romano è un interno sinistro del centrocampo a tre che presenta un interessante mix tra intensità, forza atletica e qualità tecniche. Nelle due stagioni con Nicola Liguori, Antonio Romano si è tolto le soddisfazioni più importanti della sua giovane carriera ancora tutta da scrivere: le vittorie alla Viareggio Junior Cup, al trofeo “Renato Curi” e la convocazione in Under 16 che gli impedì di disputare la finale al torneo “Arco di Trento-Beppe Viola” contro l’Inter. Per saperne di più, abbiamo contattato il responsabile della scuola calcio Europa Massese Antonio Errichiello: “Mi ricordo quando Antonio veniva visto dal Napoli durante vari raduni, quello decisivo era a Sant’Antimo. Ci contattò Fabio Andreotti (attualmente il suo procuratore con la Football Global Service) che si occupava di selezionare i ragazzi per questi raduni, poi chiudemmo l’accordo con Peppe Santoro, ex responsabile del settore giovanile del Napoli. Il rapporto tra noi ed il Napoli è sempre stato ottimo, sia quando c’era Santoro che Caffarelli” 

SIMONE LA TORRE: E’ il centrocampista meno impiegato finora, ma è pronto a dare il suo contributo. Simone La Torre è un elemento storico del settore giovanile azzurro; è arrivato nel 2005-06 per la categoria Esordienti dalla scuola calcio “Il Prossimo” di San Giovanni a Teduccio. La Torre ha vissuto l’intera trafila delle squadre regionali con tanti allenatori: Attanasio, Sorano, Cusano fino agli Allievi Nazionali con Ciro Muro nel 2010-11, prima degli ultimi due anni trascorsi nella Primavera, prima con Sormani e poi con Saurini che lo impiega da centrale nel suo centrocampo a tre, chiedendogli di fare le due fasi, bloccare l’azione degli avversari ed impostare la manovra.

A cura di Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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