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Ventura: “Gli stage in Nazionale la strada giusta. Balotelli? Dipende da lui”

"Lo deduco dalla partecipazione e dall'entusiasmo in questi ultimi due giorni"

Due giorni di stage, volati via. Un modo per osservare da vicino tanti giovani interessanti del nostro campionato. L’Italia che verrà, la Nazionale del futuro. E Ventura in conferenza da Coverciano fa il bilancio dello stage fortemente voluto: “Dopo 48 ore è impossibile dare un giudizio, ma sono convinto che la strada intrapresa sia quella giusta. Lo deduco dal lavoro di questi due giorni, dalla partecipazione, dall’entusiasmo, dalla voglia di fare e di capire. Gasperini? Sono rimasto sorpreso, prima degli stage avevo parlato sia con la società che con lui. Evidentemente in questo momento di euforia ha cambiato idea, lo capisco anche. Concordo con Oriali, è anche una gratificazione al lavoro dell’Atalanta. Dovrebbe essere orgoglioso. E’ una polemica nata e finita lì”.

Su Gagliardini: “Quando Marchisio ha dato forfait, l’ho chiamato senza grandi dubbi perché l’avevo visto giocare due volte di fila a Bergamo e mi aveva dato l’impressione di essere un giocatore in crescita. Dimostrava personalità nonostante la poca esperienza, la partita contro la Roma dimostra che gli ha fatto bene venire qua. E’ uno di quelli mi hanno sorpreso di più. Abbiamo “purtroppo” l’obbligo della qualificazione quindi non possiamo scherzare, ma ce ne sono tanti di giocatori interessanti. Oggi abbiamo lasciato fuori Ciciretti e D’Alessandro, eppure nonostante gli acciacchi volevano giocare a tutti i costi. Il tempo parlerà e dirà se quello che stiamo facendo ha un senso”.

Su Bonucci: “Posso sbizzarrirmi a portare esempi. Portavo l’esempio di Barzagli per come si allena. C’erano oggi 4 giocatori che erano nel gruppo precedente ed hanno visto cosa significa voglia, professionalità. Non c’è un esempio verbale, ma pratico. Sono molto soddisfatto, prima della gara contro la Germania avevo detto alla squadra che ero contento di quello che avevamo fatto. Si percepiva che stava nascendo una squadra”.

Sul lavoro sui giovani: “Sto lavorando per l’Italia, spero di fare un buon lavoro per la Nazionale. E’ l’unica cosa che conta. Quando ci sono Europei o Mondiali c’è questo grande nazionalismo che esce fuori, più siamo competitivi e più sarà gratificante. Chiunque sia il ct”.

Su Caldara: “Secondo me è uno dei giovani in assoluto più promettenti in quel ruolo. Stanno arrivando. Quando i big abdicheranno, avremo gente con qualità, voglia e conoscenze”.

Sui tanti giovani emergenti: “La differenza tra parole e fatti è evidente. Abbiamo avuto il coraggio di iniziare. Io dovevo iniziare una qualificazione quindi è evidente che il risultato era prioritario, ma poi dovevo verificare il futuro. Immediato e non. Ho preso un’iniziativa, quella di incontrare tutti i presidenti e gli allenatori di Serie A. Ho trovato grande disponibilità, presidenti che addirittura mi incentivavano a farlo. Mi sono preso l’onere ma ho avuto anche l’onore di essere gratificato da loro. Questa è la differenza fra il dire ed il fare. Il tempo dirà quanto di buono tutto questo produrrà. La Juventus mi disse di non parlare di stage, ma stage con gente di 35 anni non ha senso. Così sì”.

Su Balotelli: “Non è da stage. Stiamo parlando di un giocatore che ha fatto un Mondiale. Abbiamo un buco, da adesso a marzo. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo per andare lì e vederlo di persona. Non è un ragazzo, è un giocatore. Il “problema” suo lo abbiamo detto tante volte. Non deve fare lo stage, una volta che farà delle verifiche su se stesso sarà qua. Magari ne avessimo di giocatori così”.

Sui giocatori di B: “Ho preso Ciciretti che viene dal settore giovanile della Roma, è lì di passaggio. E’ Serie B per modo di dire. E lo stesso discorso vale per Cragno, una piacevolissima sorpresa. Mi ha stupito in positivo sul piano delle capacità e della personalità”.

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Fonte: GianlucaDiMarzio.com

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