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ESCLUSIVA- Mitrione (Club Cambiano-To): “Noi punto di riferimento per Napoli e per la solidarietà”

"Quella contro la Vecchia Signora è la partita dell'anno"

Il Napoli Club Cuore Azzurro di Cambiano-Torino è uno dei principali punti di riferimento per tutti i tifosi partenopei che vivono nella provincia di Torino e in tutto il Piemonte. Per saperne di più sulle sue origini e sulle sue attività, la redazione di IamNaples.it ha intervistato in esclusiva Pietro Mitrione, fondatore e presidente del Napoli Club Cuore Azzurro.

Quando e come è nato il vostro club?
Il Napoli Club Cuore Azzurro è stato fondato nella primavera del 2006 ed è nato da un gruppo di tifosi napoletani della provincia di Torino. In 3-4 anni è diventato un punto di riferimento per tutto il Piemonte. Oltre che dalla provincia di Torino, abbiamo iscritti dalla zona di Asti, Alessandria e Novara. Anche da Cuneo, ma lì sarà inaugurato un Napoli Club il prossimo 14 febbraio e tutti i nostri iscritti della zona verranno trasferiti in questo nuovo club“.

Quanti iscritti potete contare al momento?
Attualmente quasi 300 unità in tutto e abbiamo 150 iscritti solo dalla provincia di Torino. Siamo uno dei club più forti del Nord Italia. Questa è una cosa logica dato che a Torino c’è una grossa immigrazione da parte di lavoratori campani e noi ne abbiamo risentito. Ci sono tante famiglie napoletane che vedono un punto di riferimento nel nostro Napoli Club“.

Qual è il vostro punto di incontro?
Noi abbiamo una bellissima sede, tutta nostra. Il 99% dei club sono ospiti di bar, pizzerie o ristoranti noi no, mentre noi siamo riusciti ad avere una sede nostra. Siamo autonomi, è come casa nostra e lo chiamiamo «L’angolo di Napoli nel cuore del Piemonte». La sede è composta da due stanze, un salone con il maxi schermo e un’altra sala con un mega televisore per chi vuole vedere la partita con più tranquillità. In occasione delle partite ci sono 60-70 persone, allora abbiamo organizzato questa seconda stanza con una televisione da 42 pollici per dare la possibilità a quelle persone, spesso le più anziane, di vedere il nostro Napoli tranquillamente. Nemmeno i club della Juventus possono vantare una realtà come la nostra. Abbiamo ben 29 ditte che ci fanno da sponsor e ci aiutano tanto. Si tratta, per esempio, anche di ditte di artigiani piemontesi. Il nostro è un sodalizio che ispira fiducia e questo ci fa piacere“.

Il vostro club, però, si distingue anche per attività solidali…
Sostenere il nostro Napoli è importante, ma sono altrettanto la beneficenza e la solidarietà. Non c’è sport senza la considerazione di chi è meno fortunato di noi, il binomio sport-solidarietà è importantissimo. Nell’arco di 6 anni abbiamo scritto pagine importanti. Circa 2-3 anni fa insieme, a Napoli Club di La Spezia e ad un Genoa Club, ci siamo recati al ospedale Gaslini di Genova nel reparto di oncologica. Abbiamo portato dei doni e un po’ di felicità a bambini in stato terminale: quella cosa ci è rimasta nel cuore. Parlando di cose più recenti, il 18 dicembre scorso siamo andati alla casa residenza per disabili Villa Anna per donare regali alla struttura. Abbiamo anche organizzato uno spettacolo di beneficenza per gli ospiti. Inoltre, siamo inseriti in un programma di aiuti per il terzo mondo organizzato dal comune di Cambiano. Aiutiamo i bambini dall’infanzia negata, abbiamo adottato due brasiliani, due africani e due asiatici, che sono anche un po’ figli del  Napoli Club Cuore Azzurro. Voglio sottolineare che il nostro è un club ufficialmente riconosciuto dalle autorità comunali, siamo inseriti nell’elenco delle associazioni no-profit. Siamo un club ufficiale, non come tanti altri che sono invece gruppi di amici“.

Come vi organizzate per le trasferte?
In questi giorni stiamo organizzando la trasferta a Genova di domenica 29. Ci recheremo nel capoluogo ligure al mattino con un pullman per poi fare ritorno dopo la partita. Partecipiamo a tutte le trasferte a distanza di 400-500 km: Milano, Parma, Bologna, Udine, Firenze. Siamo al San Paolo per le partite più importanti come quelle contro le milanesi e la Juventus“.

Prenderete parte alla trasferta a Londra?
Io, mio figlio e un’altra decina di iscritti abbiamo atteso insieme con trepidazione i sorteggi di Champions League e cinque minuti dopo abbiamo prenotato il volo per Londra a ottimi prezzi, siamo stati previdenti. Il problema grosso, però, riguarda i biglietti che non abbiamo la certezza di riuscire ad avere. Ora abbiamo due possibilità: o acquistiamo i biglietti online con tutti i rischi del caso oppure andiamo al botteghino del San Paolo sfidando la consueta ressa. Con il nostro coordinamento nazionale Napoli Club d’Italia stiamo lavorando per questo, vogliamo poterci recare in un posto preciso per prendere il nostro biglietto“.

Che rapporto avete con i tifosi juventini locali?
A 3 chilometri di distanza dalla nostra sede c’è uno Juventus Club. Con loro abbiamo un tacito accordo di coesistenza pacifica. Soprattutto per noi che abitiamo a Torino quella contro i bianconeri è la partita dell’anno. Quando si vince con la Juve noi siamo tutti fuori alla nostra sede ad esultare. Battere la Vecchia Signora come successo negli ultimi anni ha un doppio sapore e possiamo camminare a testa alta per le strade della città. Fra i giovani si è amici anche al di là della fede calcistica, lo sport dovrebbe cementificare l’amicizia tra i giovani. Noi siamo contro la violenza e il razzismo. Se per debellare la violenza c’è bisogno della tessera del tifoso allora noi siamo per la tessera del tifoso, non siamo di quelli che non vogliono tesserarsi a tutti i costi. Noi del Napoli Club Cuore Azzurro abbiamo tutti la tessera perché vogliamo dare un contributo alla non violenza“.  

A cura di Luca Iannone

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