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Germania, follia ultrà: in 50 invadono il campo e picchiano i calciatori!

È accaduto nella quinta serie tedesca, in ospedale 30 persone

Si scrive “Fussball”, si traduce “calcio”, ma ormai in Germania si legge “violenza”. I tedeschi continuano ad avere sempre più frequenti problemi di civiltà negli stadi. Ieri, nella partita fra il Rot-Weiß Erfurt II e l’FC Lokomotive Lipsia, gli ospiti avevano bisogno di una vittoria per terminare il campionato al terzo posto della Oberliga (la quinta serie tedesca) e giocarsi lo spareggio promozione. Il Rot-Weiß Erfurt però, pur non avendo più nulla da chiedere alla propria stagione, ha messo in campo serietà e impegno, e al 73’ era in vantaggio per 2-0. Ziane, attaccante degli ospiti, ha quindi perso la testa, e, in seguito ad un fallaccio è stato espulso. Per i delinquenti al seguito del Lipsia un motivo più che sufficiente per creare scompiglio.
IL FATTO — Inizialmente hanno invaso il campo in 30, ma, dopo l’intervento di alcuni steward, altri 20 ultrà sono entrati in azione. Questi hanno poi cominciato a picchiare a caso, colpendo sia i loro giocatori che gli avversari. Anche il direttore sportivo della Lokomotive, Mario Basler (ex Bayern Monaco), è stato attaccato e ferito: insieme a lui altre 30 persone sono dovute andare in ospedale. Per porre fine ai tafferugli sono dovuti intervenire oltre 100 poliziotti che hanno arrestato una decina di persone. L’arbitro si è rifiutato di far riprendere la partita che, a questo punto, probabilmente verrà vinta a tavolino dai padroni di casa. Il Lokomotive Lipsia ha preso le distanze dei propri tifosi con un comunicato ufficiale: “Siamo sconvolti. Condanniamo il comportamento di questi violenti privi di cervello”. Anche Basler si è detto amareggiato, tanto da pensare alle dimissioni: “In 25 anni di calcio non mi era mai successa una cosa così. Se penso a come i miei ragazzi sono stati picchiati mi chiedo per chi o per cosa lavoro. A questo punto non ha senso, se le cose stanno così la domenica è meglio andare fuori con mia moglie”.
PRECEDENTI — Questo è solo l’ultimo caso di violenza in Germania: il 14 febbraio scorso, durante il derby fra il Borussia Moenchengladbach e il Colonia, alcuni ultrà ospiti (tutti membri del gruppo Boyz) hanno invaso il campo a fine partita per assaltare il settore occupato dai tifosi più accesi del Gladbach. Il giudice ha inflitto al Colonia una multa di 200mila euro, che la società è riuscita a far ricadere sui tifosi arrestati. A metà aprile, a Berlino, durante una partita di sesta serie fra il Berliner SC e lo Sparta Lichtenberg, l’attaccante degli ospiti Steven Dei-Kwarteng è stato malmenato da una trentina di tifosi dei Berliner che gli hanno rotto mandibola, naso e cavità oculare. Per questo in Germania si continua a discutere per trovare delle soluzioni: “Fussball” non deve e non può essere sinonimo di “violenza”.
Fonte: gazzetta.it
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