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Giovanni Graziano: «Io, diversamente abile, picchiato nello stadio di Torino»

Un pugno gli ha rotto le lenti «Non so se seguirò più il Napoli dentro di me c’è solo paura»

Storie di ordinaria follia. Prima di Juventus-Napoli molti tifosi azzurri sono stati vittima di un’aggressione: tra questi anche Giovanni Graziano, 29 anni, originario di Vitulazio, portiere in un’azienda di spedizioni a Prato, dove vive assieme alla moglie e al figlio. Giovanni è un disabile (invalidità al 64%) perché affetto da una Sma di terzo grado (atrofia muscolare spinale) per cui ha difficoltà deambulatorie. Ha una passione, il Napoli, e lo segue quasi ovunque avendo anche la tessera del tifoso. Domenica è stato aggredito in modo vile da un giovane di 22 anni.
«Io e quattro amici ci siamo incamminati verso il settore ospiti, dopo aver parcheggiato l’auto nel garage sotterraneo, quando abbiamo sentito una deflagrazione, forse una bomba carta. Il tempo di girarmi e ho visto tanti tifosi napoletani scappare. Erano ragazzi come noi, c’erano anche famiglie e bambini. L’unica colpa era la sciarpa azzurra che indossavano, ce l’avevo anche io».

A quel punto cosa è successo?
«C’è stato un fuggi-fuggi, hanno iniziato a lanciare bottiglie ed enormi sassi verso di noi. Una ragazza e un ragazzo, si sono avvicinati a me per sfilarmi la sciarpa. Non ho opposto resistenza, ho detto loro che ero disabile ed infatti non posso correre o scappare, a stento cammino. Lei è andata via, l’altro invece mi ha colpito in pieno volto, rompendomi gli occhiali e un dente (l’aggressore è stato identificato ieri dalla questura di Torino, ndr)».

Sono intervenute le forze dell’ordine?
«Un ragazzo ha ostacolato il mio aggressore e questo ha consentito agli agenti di fermarlo ed identificarlo. Ho subito voluto denunciarlo e così ho fatto una volta in Questura. Non me la prendo con le forze dell’ordine, so solo che erano pochi e forse sorpresi da questo agguato. Oltre ai “regolari” c’erano 8-9 agenti in tenuta antisommossa. Nemmeno uno steward».

Cosa ha provato Giovanni?
«Il dolore fisico è passato, è rimasto lo choc mentale. Non capisco. Perché mi hanno colpito?».

 Ritiene che la sicurezza fosse adeguata?
«Lo Juventus Stadium è un impianto bellissimo ma all’esterno è poco sicuro e per nulla organizzato. Sono stato ain giro per altri stadi italiani , i tifosi ospiti vengono scortati o comunque c’è un percorso assegnato e blindato. Invece a Torino siamo passati prima davanti ad una curva e poi nei pressi dei loro Distinti».

Seguirà ancora il Napoli ?
«Volevo andare anche a Roma per la finale di Coppa Italia, ora ho paura. Però dico ai tifosi del Napoli di non pensare a vendette. Bisogna isolare i teppisti e denunciarli, come ho fatto io. Vorrei solo giustizia per quello che è successo. E pensare che molti bianconeri su alcuni forum hanno avuto il coraggio di dubitare delle mie parole, mi hanno accusato di aver falsificato denuncia e invalidità, che schifo».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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