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Il conto alla rovescia è finito: danze e canti daranno il via al Mondiale 2014. Ecco il programma

Danze, palloni luminosi e la carezza di papà Blatter, mentre attorno una città è pronta a bruciare. Dopo otto anni di sprechi, corruzione, morti nei cantieri, rivolte represse dalla polizia, dopo il consueto trasferimento di miliardi di denaro pubblico (in questo caso undici) dalla politica alle oligarchie, oggi la Fifa decreterà che è arrivato il momento della pace, dell’armonia e della concordia. Anche se ha lasciato a casa Alcides Ghiggia, l’uomo del Maracanazo, che nel ‘50 segnò il gol della vittoria dell’Uruguay contro il Brasile. A 87 anni, il vecchio campione ha rivelato ieri in un’intervista il suo dispiacere: «Non mi hanno invitato e non ho neanche il biglietto».
Non bastasse, nello spettacolo di due ore che farà da prologo all’apertura dei Mondiali, verrà fatto sfilare un ragazzo di 16 anni, del quartiere di Itaquera, da dove hanno sfrattato decine di famiglie per far posto alle ruspe del nuovo stadio: il ragazzo porterà orgogliosamente la bandiera del Brasile durante tutta la cerimonia, per lui sarà un’emozione indimenticabile, ma non basterà a rendere migliori le cose: metà degli spettatori stasera sarà a invito, l’altra metà formata in larga parte da espressione della classe medio alta, che generalmente la domenica diserta gli stadi. Il neocapitalismo non sembra andare d’accordo con i valori del calcio, che resta del popolo.

IL CONTRASTO. Ieri la Fifa, a conclusione del 64° congresso, ha ufficializzato il bilancio d’oro del 2013: introiti saliti a 1,4 miliardi di dollari con un utile di 72 milioni, soldi che i piccoli campionati statuali brasiliani, dove i giocatori vivono in condizione di semischiavitù, non vedranno. Ma oggi il mondo sarà un posto migliore, ci sarà musica e divertimento al ritmo delle percussioni di Cuica, Caixa e tamburin, sperando che attorno allo stadio non si riversi quella nera moltitudine anti Mondiale, che un anno fa, durante la Confederations, invase a milioni le strade. I lavoratori della metro, che nei giorni scorsi avevano paralizzato la megalopoli da venti milioni di abitanti, ieri sera (notte piena in Italia) hanno fatto assemblea per decidere se oggi avrebbero incrociato le braccia. Se lo faranno, sarà un inferno. In agitazione ci sarebbero anche autisti di autobus, poliziotti, insegnanti, mentre il movimento dei senza tetto ha annunciato tregua dopo che la presidente Dilma Rousseff ha promesso di sistemarli in nuovi alloggi.

IL PROGRAMMA. Lo spettacolo d’apertura vedrà 660 artisti che entreranno in campo alle 15.14 ora di San Paolo (le 20.14 in Italia). La cantante Claudia Leitte eseguirà l’inno dei Mondiali “We are one“ assieme al rapper americano Pitbull. Ci saranno danze ispirate alla capoeira e coreografie dedicate alle differenze razziali. Un’enorme sfera luminosa si muoverà durante lo spettacolo che ha richiesto – per ogni minuto di coreografia – venti ore di lavoro e 84 di prove. Per evitare che i figuranti facessero selfie rivelando dettagli dello show, durante le ultime prove l’organizzazione ha sequestrato tutti i cellulari.
Sono attesi almeno dieci capi di Stato con in testa il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon e Dilma Rousseff. Considerato che tra quattro mesi ci saranno le elezioni presidenziali e il rischio di contestazioni, Dilma non farà nessun discorso ufficiale, mentre verrà letto un appello alla pace di papa Francesco e dei capi delle altre confessioni, seguito da un volo di colombe. Alla fine, come ogni coreografia che si rispetti, il momento più emozionante sarà il calcio d’inizio: un paraplegico lascerà la sedia a rotelle per dare il primo calcio al pallone, grazie a una struttura speciale creata da centocinquanta ricercatori di tutto il mondo. Il pubblico applaudirà, davanti alla tv si asciugheranno le lacrime e Blatter si sentirà una persona migliore.

Fonte: Corriere dello Sport

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