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Napoli-Inter, confronto fra sentimenti opposti

Il Napoli deve aggredire la partita per capitalizzare il momento-no degli avversari

Il vice big-match di domenica sera fra Napoli e Inter – il trono appartiene alla supersfida di sabato fra le due capoliste Milan e Juve – propone situazioni speculari e altre agli antipodi. Il fattore che per il Napoli è al top e per l’Inter sul fondo del pozzo è quello psicoemotivo: gli Azzurri vengono dal trionfo in Champions che ha spinto la FIFA a piazzare il Napoli di quest’anno solo dietro i due mostri spagnoli, Real e Barça, e dopo le critiche portano in panchina un Mazzarri con l’autostima a mille; i Nerazzurri hanno sulle spalle il fardello di un misero pareggio nelle ultime sette uscite ufficiali fra le tre competizioni, un allenatore dato in bilico e un gruppo per il quale ormai si parla irrimediabilmente di ciclo finito. A dare inizio al mese nero dell’Inter è stato proprio l’ultimo confronto con il Napoli, in Coppa Italia, perso al San Paolo per 2-0. Da allora sedici reti subite in sette gare e, tolti i quattro gol fatti tutti insieme al Palermo, zero reti segnate. Quello che è parallelo fra le due squadre invece è il calendario, fitto e stancante per entrambe e con l’impegnativa serata di Champions a metà settimana, e la posizione in classifica, che vede le due compagini distanti un solo punto. Questa cornice descrive i contorni di una partita nella quale l’Inter ha molto più da perdere del Napoli, che però sente il dovere di continuare una risalita verso il terzo posto che ora sembra di nuovo possibile, soprattutto dopo il calo dell’Udinese e le vicissitudini della Lazio.

INTER CON LA SPERANZA DI INVERTIRE LA ROTTA – Difficile preventivare se Ranieri cercherà di limitare i danni o di giocarsi il tutto per tutto. Il recente esempio del Chelsea insegna però che divaricare le difese al San Paolo è quasi garanzia di suicidio calcistico: conoscendo anche la filosofia del tecnico romano, è molto improbabile che l’Inter si tufferà all’attacco, più verosimile immaginare una squadra prudente che cercherà di colpire a sorpresa. Tutta da verificare anche la formazione che sceglierà Ranieri: in quella data per più papabile figurano Chivu e Sneijder, che proprio al San Paolo furono fra i peggiori. L’olandese inoltre rappresenta un po’ l’elemento nodale della crisi dell’Inter, che il suo filotto di risultati positivi l’ha incamerato proprio in assenza del buon Wesley, mentre la sfilza di insuccessi coincide quasi esattamente con il suo rientro. C’è da dire che Sneijder è l’unico o uno dei pochi che si è salvato nelle prestazioni più buie della sua squadra, ma più che per suoi demeriti potrebbe essere per una questione di equilibri che l’Inter fatica con il trequartista. Rimarrà forte il dubbio a Ranieri, perché accanto alle proprie sincronie deve valutare anche il dato di fatto che la presenza di un trequartista – e Juan Mata ne è stata l’ennesima controprova – è in grado di mettere sistematicamente in difficoltà la retroguardia napoletana, che ancora deve dimostrare di saper attuare contromisure efficaci.

NAPOLI CON LA VOGLIA DI CAVALCARE L’ONDA – L’Inter è una formazione piuttosto statica e si presta bene al gioco veloce di Lavezzi e compagni. Al mister resta da misurare la tenuta atletica dei suoi: certo l’entusiasmo è al massimo e insieme anche la fiducia, ma guai a sentirsi appagati o sottovalutare l’avversario. Per dar seguito ai successi e alla scalata in campionato occorrerà restare concentrati e fare il proprio gioco: quello costruito sul ritmo e sulle accelerazioni, sul talento di Lavezzi e Cavani, sulle geometrie di un (quasi) ritrovato Inler. Il momento di massima difficoltà, martedì, è stato quando il Napoli ha ceduto il controllo agli avversari: il Chelsea è stato invece impotente quando il Napoli, pur in vantaggio, ha continuato ad attaccare. Ebbene, se la squadra scende in campo con l’aggressività e il piglio giusti, se impone la propria personalità con coraggio e autorità, è davvero difficile opporsi agli Azzurri quando sono in forma. Sul piano strettamente tattico, sarà bene evitare i lanci alti e lunghi: contro i colossi Lucio e Samuel, Lavezzi ha già faticato non poco nella gara di coppa, mentre i filtranti rasoterra e le penetrazioni veloci possono mettere in grave imbarazzo la coppia centrale interista. I dubbi di formazione per Mazzarri sono pochi: probabile che Dossena farà rifiatare Zuniga ed è incerta la presenza dell’acciaccato Campagnaro (pronto Grava); sicura è la squalifica di Hamsik e molto probabile che a rimpiazzarlo sarà l’ex Pandev, che è anche il meno impiegato ultimamente fra i quattro davanti. Se schiererà le tre punte, Mazzarri dovrà chiedere di fare i “turni” per tornare a prendere il pallone a metà campo e non lasciare i reparti disuniti.

Queste le probabili formazioni:

 

A cura di Lorenzo Licciardi

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