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Psg, Aurier fermato dalle autorità francesi: contro l’Arsenal non ci sarà

Il terzino destro infatti è stato fermato dal Ministero degli Interni inglese che gli ha ritirato il visto d’entrata

Contro l’Arsenal, il Psg domani si gioca il primo posto del girone di qualificazione di Champions e un pezzo di credibilità europea. Ma il club francese all’Emirates ci andrà senza Aurier. Il terzino destro infatti è stato fermato dal Ministero degli Interni inglese che gli ha ritirato il visto d’entrata. Aurier infatti è stato condannato lo scorso mese a due mesi di carcere per aggressione di un poliziotto, dopo una nottata in discoteca e durante un controllo. Il Psg si era sempre schierato con il franco-ivoriano sostenendone la presunzione di innocenza e il ricorso in appello. Le autorità inglesi la pensano diversamente e hanno deciso di non far entrare nel loro territorio un giocatore punito con severità dalla giustizia francese, certo per ora solo in primo grado, ma senza concedere neppure una pena condizionale. Per il club francese si tratta di una scelta inaccettabile, comunicata oggi dagli inglesi alle 14, nonostante fosse intervenuta anche l’Uefa, in quanto però garante dell’equo svolgimento delle sue competizioni.

Ma l’episodio può servire anche ai parigini a prendere coscienza del fatto che una condanna in primo grado non è cosa da ignorare a priori, come ha fatto finora. Correndo il rischio tra l’altro di moltiplicare le fonti di tensione nello spogliatoio visto che Aurier, domenica, ha dichiarato a Canal+ di essere rimasto a Parigi quest’estate solo per il sostegno diretto del presidente Al Khelaifi che non lo ha mai abbandonato, a suo dire, neppure quando scoppiò il caso Periscope, la scorsa stagione con gli insulti in diretta web a Blanc, Ibrahimovic, Di Maria e Sirigu. Episodio altrettanto sconveniente che costò una sospensione al terzino che saltò gli ottavi di Champions, per poi ritenrare da titolare in occasione del doppio naufragio contro il City, ai quarti.

Anche allora una gestione disastrosa del problematico Aurier che ormai si propone in tv come intoccabile, perché in diretto contatto con il presidente del Psg, e come un esempio per migliaia di ragazzini. Come quelli del centro di formazione del Lens, che  Aurier frequentò a suo tempo, cui si rivolge – come si vede nel servizio televisivo – senza mai togliersi, per esempio, le cuffie dalla testa, spostate sulle tempie, secondo un stile tipico di chi esalta i codici sbruffoni, rivendicando l’appartenenza a certi quartieri di periferia (dove comunque la maggioranza delle persone, va detto, non si identifica a personaggi alla Aurier). E comunque senza nessun tipo di rispetto per i suoi interlocutori.

Ma al di là di tutto, l’esclusione di Aurier dalla trasferta di Londra per via amministrativa prova ancora una volta che il Psg ha mancato di lungimiranza, preferendo schierarsi a priori con un condannato di primo grado, piuttosto che preservare una certa neutralità anche nel rispetto della vittima, altrettanto presunta del colpevole suo dipendente.

(PS: Tra l’altro, Aurier potrebbe chiedersi se grazie al suo stile di vita potrà in futuro permettersi un club in Premir League).

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