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ESCLUSIVA – A Canestro con… Luciano Cotena: “Guardiamo costantemente al futuro”

A tu per tu con il Resp. Marketing della BpMed Napoli: "Il PalaBarbuto è fondamentale per il nostro progetto"

Questa settimana, il protagonista della nostra consueta rubrica, è una delle colonne portanti della BpMed Napoli, società cara al presidente Calise che tanto bene sta facendo nel campionato di DNA. Stiamo parlando di Luciano Cotena, Responsabile Marketing del Napoli Basketball. Questo il resoconto di un’interessante intervista:

Dott. Cotena, innanzitutto ci spieghi come è iniziata la sua avventura con il Napoli Basketball

Il tutto è nato nella scorsa primavera, grazie all’iniziativa del presidente che già avevo avuto modo di conoscere. In passato, infatti, c’era già stata una sorta di collaborazione tra il sottoscritto e Salvatore Calise; ma con questo progetto ci siamo legati a tutti gli effetti in una società lungimirante.

Lei ricopre il ruolo di Responsabile Marketing di questa società: come procede la gestione societaria da questo punto di vista?

Dopo una prima fase di generale titubanza, quando un po’ tutti guardavano a questo progetto con scetticismo, col tempo moltissimi sponsor hanno sposato la nostra causa. C’è da dire che i risultati ottenuti sul campo dai ragazzi sta aiutando non poco una società che sta trovando una sua quadratura, sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista professionale.

In questo senso nelle ultime ore è stato concluso un accordo con la Gk Alliance..

Per noi è uno sponsor importante, che troverà posto sulla nostra divisa ufficiale. La Gk Alliance, non è la prima, ma non sarà neanche l’ultima azienda che si unisce al Napoli Basketball. Stiamo guardando al futuro, supervisioniamo continuamente tutte le possibilità che si presentano per capire se possono essere funzionali al nostro progetto, valutando contratti pluriennali con determinate aziende. Stiamo dunque gettando le basi per la prossima stagione, pur non avendo la certezza matematica né di essere promossi, né di rimanere in questa categoria. E’ ovvio che tutti ci auguriamo che le cose possano andare per il verso giusto.

Sicuramente non c’è la certezza matematica, ma il Presidente Calise ha più volte ribadito la volontà di acquistare un titolo di una società anche di Serie A…

Da un punto di vista sportivo è sempre meglio guadagnare le promozioni sul campo. E’ anche vero, però, che Napoli non è una piazza che può stare per molto tempo in campionati minori, quindi è inevitabile pensare ad un eventuale salto di categoria. Tuttavia ci sono tantissime varianti da valutare, soprattutto bisogna tener conto che è in atto una bella trasformazione dei campionati da parte della FIP.

Come mai la scelta di considerare gran parte dei vostri partner “main sponsor”?

La nostra intenzione è quella di garantire la giusta visibilità a tutti i nostri sponsor. A differenza delle altre società sportive, noi diamo l’opportunità di far emergere quanto più possibile il nome di una determinata azienda. In realtà questi nostri partner sono degli ibridi, una via di mezzo tra sponsor normale e sponsor principale. Inoltre, siamo in attesa di avere l’agibilità definitiva del PalaBarbuto in modo da poter utilizzare gli spazi sul parquet per dare ulteriore visibilità ai nostri sponsor.

A proposito, come state vivendo la situazione PalaBarbuto? Le continue agibilità provvisorie non sono il massimo per una società in ascesa come la vostra…

Sicuramente non bene. Il PalaBarbuto è un elemento fondamentale per il nostro progetto. Realtà come la nostra hanno bisogno sicurezze da questo punto di vista. Nonostante questo, l’impianto di Fuorigrotta non è l’unico in città sul quale focalizzarsi: riconosciamo che c’è un gran lavoro da fare per l’Amministrazione Comunale nell’adeguare le altre strutture partenopee. Dal canto nostro abbiamo più volte dato la nostra disponibilità finalizzata all’adattamento del PalaBarbuto. Mi auguro che già dalla prossima stagione si possa trovare una soluzione, altrimenti si rischia di far saltare quanto di buono fatto finora da questa società.

E per il Mario Argento?

Anche in questo caso ci siamo fatti avanti perché alcuni dei nostri partner hanno pavimentato un piccolo piano finanziario. Ci sono stati degli approcci, ma al momento è solo un’idea progettuale. Bisognerebbe passare subito ad una fase operativa perché è oltre un decennio che si aspetta la consegna del Mario Argento alla città.

Per quanto riguarda il futuro, c’è la possibilità di affiancare Napoli ad un’azienda prestigiosa per dare il via ad un connubio duraturo?

Stiamo lavorando sotto questo aspetto: ci sono diversi contatti in corso con grandi aziende. Stiamo rivolgendo l’attenzione a marchi più conosciuti al pubblico, in modo tale da far acquisire maggiore credibilità al nostro progetto.

Dal punto di vista tecnico, a questo punto della stagione, non ci si può più nascondere con una squadra di questo livello, anche se alla vigilia non ci si aspettava un’annata di questo genere. Quali sono le sensazioni, che area si respira dall’interno?

Le sensazioni sono positive. Quando arrivano i risultati è tutto più bello e semplice. Di certo non ci aspettavamo un tale successo, in quanto stiamo parlando di una società nuova, giovane. Rispetto a realtà consolidate, bisognava mettere insieme 10-12 ragazzi ed ‘amalgamarli’. L’esperienza del nostro staff tecnico, su tutti Bartocci, sta avendo i suoi effetti in questa DNA: ne è venuto su un gruppo fortissimo, sia dal punto di vista morale, sia dal punto di vista tecnico.

Per concludere, oggi arriva Chieti: che aria tira nello spogliatoio?

Questa è una sfida particolare perché nel girone d’andata gli abruzzesi ci hanno battuto, approfittando di uno dei pochi nostri momenti negativi. Ora, però, abbiamo acquisito maggiore sicurezza e i ragazzi sono determinati a riscattarsi. Vogliamo dare prova, ancora una volta, della nostra forza!

Servizio a cura di Stefano D’Angelo

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