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Piero Bucchi uno di noi: «Il tifo, le vittorie, il caffè: Napoli non si dimentica»

NAPOLI – Senza alcun dubbio gli ultimi anni di grande Basket a Napoli sono legati al suo nome. Piero Bucchi, in due cicli differenti, è stato l’allenatore dei successi della S.S.Basket Napoli di Mario Maione. Dalla promozione in serie A alla vittoria della Coppa Italia, sulla panchina azzurra c’era sempre lui. Ora Bucchi torna a Napoli. È l’allenatore di Brindisi e sabato affronterà Sant’Antimo al PalaTrincone di Monteruscello nella 7ª giornata della Legadue.

Che effetto le fa tornare su un campo dove ha ottenuto importanti successi?

«Il palazzetto di Monteruscello evoca splendidi ricordi. Proprio su quel campo è iniziata la nostra rincorsa verso la Legadue. Sono molto contento di poter tornare a Napoli, ho tanti amici che mi verranno a trovare e sarà un piacere rivederli».

La nuova squadra di Napoli, la BpMed, ha iniziato alla grande il campionato di DNA. Cosa pensa di questo nuovo progetto?

«Sto seguendo la squadra con attenzione e mi fa molto piacere dei risultati che sta ottenendo. Trovo che ci sia un bell’entusiasmo che fa ben sperare per il futuro della pallacanestro a Napoli».

Il coach è Maurizio Bartocci, suo assistente per tanti anni.

«Conosco bene Maurizio e sta facendo un ottimo lavoro. Mi fa davvero piacere per lui, è un tecnico valido che merita tanti successi. Gli faccio un in bocca al lupo per il prosieguo della stagione. Tifo, ovviamente, per lui».

Sabato affronterete Sant’Antimo, appena reduce dal cambio di allenatore. Che partita si aspetta?

«Sarà molto dura. Guardare la classifica sarebbe un errore. Aver cambiato il coach darà ai giocatori una spinta in più per dimostrare miglioramenti. Dobbiamo stare molto attenti a non sottovalutare l’avversario, noi vogliamo continuare a vincere».

Lei arriva a Brindisi dopo l’Olimpia Milano. Come si trova in Puglia?

«La Legadue è sicuramente diversa, a Brindisi ho trovato una società con la quale si lavora bene, la città è gradevole, la qualità della vita è buona. Purtroppo con Milano non è finita nel migliore dei modi. Nonostante abbia fatto due finali scudetto consecutive, perse con Siena, sono stato esonerato con una squadra ben messa in campionato nonostante i tanti infortuni. Purtroppo son cose che capitano, ora penso a fare bene con Brindisi».

Tornando alla sua esperienza a Napoli. Cosa ricorda della città partenopea?

«Ci sono tanti ricordi che mi porto dietro dei miei quattro anni a Napoli. Sicuramente l’affetto della gente è spettacolare. Ricordo tanti tifosi anche agli allenamenti, ci portavano dolci, regali, eravamo una grande famiglia. Giocare al PalaBarbuto poi era bellissimo. La gente ci sosteneva sempre e sono felice di aver dato grandi soddisfazioni al pubblico napoletano. Parlando di cose materiali invece come non ricordare il caffè, che a Napoli è favoloso, o la mitica pizza. Torno sempre volentieri. Mi sento come a casa».

Il momento più bello e quello più brutto a Napoli.

«Ovviamente è bello ricordare la coppa Italia, lo splendido trionfo nel palazzetto di Forlì invaso da tifosi napoletani. Battemo in 3 giorni Milano, Treviso e Roma, il top del basket italiano. Eravamo una squadra che andava d’entusiasmo, ed i risultati si son visti. Il più brutto è sicuramente quel terribile match di Eurolega con la Benetton. Eravamo ad un passo dal fare la storia ed invece, proprio nella partita decisiva, non abbiamo avuto quello scatto per vincere. Un gran dispiacere per noi ed il nostro pubblico».

Tornerebbe ad allenare a Napoli?

«Napoli è nel mio cuore, mi ha regalato bellissime esperienze gratificanti per la mia carriera ma ora sono a Brindisi dove sto bene, ho sposato un progetto a lungo termine. Comunque… mai dire mai!».


Fonte: Il Domani di Napoli

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