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Biasin: “Vargas ci farà divertire”

Il giornalista di Libero Fabrizio Biasin ha parlato anche del Napoli nel suo consueto editoriale su Tuttomercatoweb:

Non vedevo mia zia dai tempi delle Guerre Puniche. All’epoca era una bella figliola. Ora è una vecchia attempata ma ha comunque un suo seguito, perché s’informa delle cose che piacciono alla gente così da poterle raggirare.
Al pranzo della domenica mi fa: “Ma allora, ‘sto Tevez, che fa? Detto che il Psg è fuori dai giochi e il Milan non modifica la sua offerta, è credibile il tentativo dell’Inter?”. L’ho guardata di sbieco con l’ossobuco rovente già in tavola e ho risposto: “Zia, tu sai più di aramaico che di calcio, che cavolo te ne frega?”. Lei: “La gente vuol sapere, la gente parla solo di Tevez, tu sei sangue del mio sangue. Dimmi dove va Tevez”.

L’ho guardata come guardo i colleghi quando blatero in tv, ma lei mi ha freddato: “Non fare quella faccia da saccente, con me non regge. Tu ne sai quanto il pollivendolo sotto casa”. Aveva ragione. Mi sono alzato e ho preso il cellulare: dovevo sapere qualcosa che non sapeva il pollivendolo. Ho chiamato uno che ne sa, uno di quelli che entrano di diritto nelle stanze dei bottoni nerazzurre. Mi fa: “Domani formalizziamo l’offerta, ci proviamo”. Io: “Siete ottimisti?”. Lui: “Più di ieri e meno di domani, ma il Milan ha l’accordo col giocatore e questo di solito fa la differenza”. Ho riferito a mia zia parola per parola. Lei: “Cose che sapevo già”. Sono andato nella mia vecchia cameretta senza toccare i pasticcini.

Il giorno dopo, ieri, ho richiamato il tizio dopo il famoso “vertice nerazzurro” Moratti-Branca ecc ecc. E’ stato chiarissimo: “Non facciamo alcuna azione di disturbo, offriamo soldi, milioni. Tanti”. Quanti? Venticinque. Gli ho detto: “Fino a due mesi fa però dicevate che l’Inter di soldi da spendere non ne aveva”. Lui: “Mai detta questa cosa. Noi valutiamo quel che offre il mercato. Tevez ci interessa”. Ho riformulato la domanda della domenica: “Siete ottimisti?”. Lui: “Se il Milan vuole il giocatore basta che trasformi il diritto di riscatto in obbligo di riscatto”.

Il discorso è tutto lì. Il giocatore è del Milan, ma il Milan temporeggia e fa arrabbiare gli sceicchi. Il City valuterà l’offerta dell’Inter e dirà “sì”. Ma si sa, in casi come questo vince sempre quel viziato del giocatore. In definitiva tocca aspettare la mossa dei proprietari del cartellino che potrebbero anche farsi girare i santissimi e rompere gli indugi al grido di: “Sai che c’è caro Carlos, resti ai box fino a giugno”. Questa, in effetti, è l’unica variabile. A quel punto il Milan modificherà la sua offerta e l’Inter – che nel frattempo tenta di convincere l’agente con la faccia da furbo Kia Joorabchian – giocoforza si farà da parte.

Tutta questa caciara nasconde due sole verità: 1) Nessuno al momento sa dove giocherà Tevez, neanche lui. 2) I dirigenti di Milan e Inter stanno disputando una partita pericolosissima. A cinque giorni dal derby e venti dalla chiusura del mercato delle toppe, i capoccioni dei due club si stanno concentrando solo e soltanto su un giocatore che potrebbe non arrivare mai. Cioè, questi qua fanno finta di non sapere che: A) Il diavolo se vuole fare la differenza anche in Europa ha estrema necessità di portare in fienile un terzino sinistro e un centrocampista. B) I “beneamati” se non vogliono essere risucchiati a metà classifica devono acquistare due centrocampisti e un esterno alto a sinistra.

A che gioco stanno giocando a Milano? Anche in questo caso tutto sembra molto chiaro. I dirigenti “rossonerazzurri” stanno ragionando su soldi che ancora non hanno in tasca. Tevez – detto chiaramente – si può acquistare solo con il denaro ricavato dalla cessione di qualche altro giocatore. Di fronte a offerte corpose tutti sono in vendita: Pato da una parte, Sneijder e Maicon dall’altra. Sapete qual è il problema? Che nessuno ha offerto uno spiccio né per l’uno né per l’altro. Al massimo si può ipotizzare che Mancini abbia detto agli amici nerazzurri: “Prendetevi Tevez ora, e io acchiappo Sneijder a giugno”. Per questo l’Inter può pagare subito e il Milan no. Del resto è il mercato delle pulci, ve l’abbiamo detto…

Chiusura rapidissima per capire chi gode in tutta questa vicenda. La Juve, certo, che s’è presa Borriello, temporeggia su Pizarro e forse deciderà finalmente di chiudere la falla in difesa (ma trovare un centrale valido all’ultimo secondo è più complicato che risolvere il Cubo di Rubik). L’Udinese, come no, che se ne frega di Tevez e di tutte le prime ballerine planetarie e supplisce ai prossimi addii di Asamoah e Badu (in partenza per la Coppa d’Africa) con prodotti del vivaio che nessuno ora si fila ma presto tutti si fileranno. La Lazio, sicuro, che contro il Siena ne ha prese come una comparsa nei film di Bud Spencer, ma sta lavorando bene dietro alla scrivania per mettere in ordine una rosa un po’ stanca.

Per il resto non vediamo l’ora di vedere Edu Vargas (ci farà divertire) e aspettiamo qualche stravolgimento da parte di Lecce, Cesena e Novara: per evitare la serie B queste qua devono fare la rivoluzione. Lo sa anche quella megera di mia zia.

Fonte: Fabrizio Biasin per Tuttomercatoweb.com

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