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Criscitiello: “Bigon ha avuto ragione a lasciare Zuculini al Genoa”

All’insegna del 10! Non è nessuna celebrazione per Del Piero, Totti o Roby Baggio, questa volta non è un numero che fa sognare, ma che dovrebbe far riflettere. I 10 principali errori commessi nel mercato del 2010, dopo le prime 10 giornate di campionato. La festa della Roma, dopo il derby vinto, il Milan che torna ad avvicinarsi alla vetta, la Juventus incerottata ma vincente ed il Napoli double-face tra campionato ed Europa League; per non parlare dell’Inter di Benitez: bisognerebbe mettere i sottotitoli per spiegare che stiamo analizzando la fase calante dei Campioni d’Europa in carica. Nessuno si aspettava una ripetizione del grande slam, ma neanche ci si aspettava di vedere l’Inter in difficoltà con il Brescia, in ginocchio sul Tamigi dove l’acqua splende di meno e fare salti di gioia per la vittoria di Genova, grazie alle papere di Eduardo. Alla base c’è un mercato non all’altezza della fama del Presidente Moratti.
In Europa le italiane collezionano figure imbarazzanti ed è questo il risultato di una sessione 2010 svolta con approssimazione.
L’errore più eclatante l’ha commesso la Roma; potremmo parlare di doppio errore. Il primo per aver puntato su Adriano, dopo che in Italia era stato appurato che i suoi piedi non rispondono più ai comandi della testa. Fa anche tristezza vedere i compagni festeggiare sotto la curva, dopo il 2-0 alla Lazio, e lui in difficoltà anche a fare il trenino con tuffo compreso nel prezzo. L’errore successivo è aver bocciato Adriano, prima che iniziasse il campionato, con l’arrivo di Marco Borriello. A gennaio c’è solo una soluzione: nuovo biglietto aereo per Rio de Janeiro.
Da Roma a Milano, i flop sono anche di Milan ed Inter. Ci chiedevamo come i rossoneri potessero puntare su gente come Yepes e Papastathopoulos, la risposta è arrivata con gli ingaggi di Ibrahimovic e Robinho. Se si spende per i nomi, non si può sistemare la difesa. Oggi trattare Bale è “rock”, ieri ingaggiare un difensore del Southampton, mezzo infortunato, era “lento”.
Da bocciare l’affare tra Inter e Parma con Biabiany e Mariga in nerazzurro: 10 milioni di euro che non trovano risposte sul campo. L’unico colpo lo ha fatto Pietro Leonardi. Non è da bocciare Coutinho: il brasiliano ha bisogno di tempo e sta facendo bene Benitez a non spedirlo in panchina, perché lo “ammazzerebbe” sotto il piano psicologico.
Il Napoli ha fatto tombola con l’acquisto di Cavani, ma ha difficoltà a vincere la scommessa Josè Errnesto Sosa, all’apparenza la più facile ma in sostanza la delusione fin qui. C’è tempo per recuperare, soprattutto per i sudamericani che solitamente richiedono un anno di rodaggio.
L’anno di rodaggio sta per finire, invece, a Firenze per l’argentino Bolatti, flop di Corvino, inverno 2010. Non si è mai integrato e non ha dimostrato di essere all’altezza neanche di questo centrocampo viola. No ai cavalli di ritorno: è un errore. Lo insegna la storia, lo ribadisce il campo con Chevanton a Lecce (non pervenuto) ed Acquafresca a Cagliari.
Il mercato della Juventus ha evidenziato troppi buchi. Dall’affare Quagliarella + Krasic, alle bufale Rinaudo, Martinez, Pepe e Traorè. Facendo due calcoli, Krasic è costato alla Juve solo 4 milioni di euro in più rispetto a Martinez; delle due l’una: o Marotta è stato bravo a strappare il serbo a basso prezzo al Cska Mosca oppure con il Catania ha completamente sbagliato la valutazione di Martinez.
Ricordate la scorsa estate quando Napoli e Genoa si tiravano i capelli per arrivare a Zuculini? Bene, ha vinto Bigon: perché lo ha mollato per la cifra spropositata. Se c’è uno Zuculini da prendere è il fratellino, classe 1993.
Oggi giudichiamo il lato negativo del mercato 2010, domani quello positivo: sperando di trovarlo!

La Redazione

FONTE : TMW

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