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Il Napoli prepara il colpo Pereira

Per il difensore-marcatore si segue Benatia

Arriva una conferma dall’entourage tecnico del Napoli, seppure in maniera blanda e piuttosto vaga: «Sì, Alvaro Pereira è un giocatore che piace. Per l’out sinistro è in lizza anche lui». Ma siamo lontani dalle notizie rimbalzate dall’Uruguay. Laggiù davano quasi per conclusa la trattativa tra Napoli e Porto. Valutazione: quindici milioni di euro per il nazionale uruguagio, nonché compagno di squadra di Cavani e Gargano. Si sono spinti, invece, troppo avanti a Montevideo. Le cose stanno diversamente. Il Napoli vorrebbe provarci. Ci sta provando. Anche perché al Porto pare che faccia gola Vargas. L’avevano seguito anche durante la scorsa Coppa America. Ma mentre Pereira, pur bravissimo, considerato tra l’altro un top player (il Chelsea arrivò ad offrire fino a venti milioni di euro, l’estate scorsa) si avvia verso i ventisette anni (li compirà a novembre), Vargas ne ha soli ventidue, cinque in meno, ed è una punta su cui il Napoli punta tanto dopo aver sborsato undici milioni di euro all’Univerdidad de Chile a gennaio scorso.

ARMERO – E se fosse un depistaggio per arrivare a fari spenti ad Armero? Tutto è possibile in questo calcio mercato dove proprio i diretti interessati lasciano trapelare voci di presunte trattative già chiuse o di fantomatici interessamenti. Resta il fatto che sia Alvaro Pereira, titolare inamovibile della nazionale guidata Tabarez, che Pablo Armero sono due tra i migliori mancini in circolazione. Sicuramente un pò più affidabili di Cissokho. Meno però di Balzeretti la cui quotazione arriverà alle stelle dopo gli Europei. Ed il Napoli quella fascia sinistra vorrebbe tamponarla una volta per sempre, non dover adattare Zuniga quando Dossena ha bisogno di tirare il fiato. Anche prima dell’avvento di Donadoni (fu lui a spingere per Dossena) c’era lo stesso problema, un mancino che sapesse interpretare al meglio le due fasi di gioco. Mentre Reja di volta in volta doveva arrangiarsi con chi aveva in organico fino a dare piena fiducia ad Aronica. Problema, quindi, mai risolto del tutto.

 

GARY MEDEL – Da un sudamericano, all’altro. Da un uruguagio (Pereira), ad un colombiano (Armero), fino ad arrivare ad un cileno (Medel). Il mediano del Siviglia viene spinto dai suoi procuratori che sarebbero gli stessi di Federico Fernandez e si appoggiano alla stessa agenzia, la New Star Sport Promotion. Gary Alexis Medel Soto, nato a Santiago del Cile il tre agosto dell’‘87, alto 171 centimetri, starebbe spingendo per lasciare la Spagna ed approdare in Italia. Ha il contratto in scadenza nel 2015 e non ha intenzione di prolungarlo. Con sei milioni di euro si prende. Le sue perplessità sul carattere sarebbero fugate dai suoi procuratori e di chi l’ha avuto come compagno nello spogliatoio, l’italiano Guarente: «Un ragazzo solo un pò istintivo». Medel non solo piace ma è anche abbordabile vista la valutazione e l’ingaggio che percepisce. Andrebbe in competizione con Gargano e sarebbe l’incontrista da impiegare all’occorrenza, peraltro con margini di miglioranento vista l’età.

BENATIA – Ma è sul difensore-marcatore che il Napoli sta concentrando gran parte dei suoi sforzi. Non è da escludere che in questo fine settimana De Laurentiis incontri Pozzo senior e si entri nella fase decisiva della trattativa. Da domani in poi, ogni giorno è valido per mettere nero su bianco. Il franco marocchino è un obiettivo concreto del Napoli, peraltro monitorato a lungo ed avvicinato a più riprese per sondarne il gradimento e la pretesa di ingaggio. Se il patron dell’Udinese abbassa un pò la valutazione (tredici milioni di euro), il negoziato potrebbe andare in porto anche prima della partenza per il ritiro. Tra l’altro Benatia si è specializzato nella difesa a tre e Guidolin ha imposto il veto alla sua cessione. Ma in casa dei friulani quando un calciatore comincia a sgomitare per guadagnare di più, non resta che cederlo e rilanciarne magari un altro. E stavolta Giampaolo Pozzo, avvistato a Napoli in settimana, giammai farebbe uno sgarbo all’amico Aurelio.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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