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Marchetti: “Napoli, muovere tanto per muovere non serve a nessuno”

Si è già ripreso a giocare, neve permettendo. Ma non c’è stato neanche il tempo di fermarsi un attimo per capire dopo il vortice degli ultimi giorni di mercato chi aveva fatto meglio di chi. Almeno sulla carta.

Il mercato di gennaio è sempre stato strano. Lo chiamano il mercato di riparazione ma per alcuni è stato un mercato di rivoluzione. E’ stato il mercato del sogno Tevez e quello dei centrocampisti. Ognuno è convinto di aver fatto il massimo e di aver fatto meglio. Naturalmente, alla fine, sarà il campo a deciderlo. Il giudizio? E’ un gioco, anche questo. Un commento. Un’idea – personale – dopo un mese di mercato.

Atalanta – Difficile dire di no alla Juve e alla voglia di Padoin di confrontarsi con una grande. L’investimento per il futuro si chiama Cazzola, dalla Juve Stabia. Ma non c’era bisogno di far chissà cosa…

Bologna – Sono curioso di vedere Belfodil, l’ultimo arrivato dal Lione, mi dicono sia fortissimo. Puntellata la difesa: Rubin e Sorensen. Fossero arrivate delle uscite, sarebbe arrivato un attaccante. Fosse arrivato Tevez, era pronto il contratto a Maxi Lopez

Cagliari – Serviva una punta: è arrivato Pinilla che a Palermo era chiuso. Se gioca con continuità Cagliari è l’ambiente ideale. E Nainggolan serviva più a Cellino che a Conte. Se ne riparla, eventualmente, a giugno. Ci vuole forza a trattenerlo

Catania – In due giorni sono arrivati Motta, Carrizo, Seymour e Ebagua. Lifting per consegnare a Montella una squadra ancora più competitiva. Al posto di Maxi Lopez (la cui assenza non influirà nell’economia del gioco) Lo Monaco aveva tentato il colpo Rolando Bianchi. Il Toro, alla fine, non ha ceduto.

Cesena – Sono servite le ultime 24 ore in apnea (ultimi 10 minuti compresi) per piazzare i colpi. Iaquinta e la sua voglia al posto di Bogdani (Siena), ma bisogna vedere se ora ha recuperato a pieno. Santana offre qualità. Bisogna dimostrare tutto e subito.

Chievo – L’attaccante era stato individuato (Morimoto), ma per problemi fisici non è arrivato. All’ultim’ora è arrivato Dainelli in prestito dal Genoa, quello che serviva per dare più solidità alla difesa.

Fiorentina – Amauri ha già dimostrato di essere il giocatore che ha salvato il Parma lo scorso anno: Gilardino è stato sostituito al meglio. Olivera è un altro buon innesto. Ma la rabbia di Corvino con l’Ajax per la vicenda El Hamdaoui non si smaltirà in fretta.

Genoa – Come al solito protagonista del mercato. Dall’inizio (Gila) fino alla fine (Immobile per l’anno prossimo). In mezzo Biondini, un nuovo allenatore, il ritorno di Sculli e altre due scommesse dall’estero. I giochi Preziosi sono stati pirotecnici anche stavolta, come al solito.

Inter – Doveva essere solo Juan, colpo per l’immediato e per il futuro, in difesa. E’ stato (all’improvviso) la cessione immediata di Thiago Motta in cambio dell’arrivo di Palombo e Guarin. Due colpi di esperienza e qualità. Le cessioni si fanno quando capita, altrimenti si possono avere rimpianti…

Juventus – Tre giocatori dovevano arrivare, tre giocatori sono arrivati. Due molto importanti (Caceres e Borriello) sul terzo (Padoin) garantisce Conte. Ma la vera novità sono le cessioni: dei fuori-progetto è rimasto solo Grosso. Anche vendere significa saper fare mercato.

Lazio – Ha provato l’accelerazione nell’ultima settimana (Honda) e nelle ultime ore (Nilmar). Senza riuscirvi, anche per mancanza di tempo. Arrivano Alfaro e Candreva, se ne vanno Sculli,Del Nero, Stendardo (in prestito all’Atalanta) e Cissé che in Italia non ha reso. Ma almeno Lotito non ci ha rimesso un euro.

Lecce – Tenta l’impresa disperata anche sul mercato, provando a rivoluzionare la squadra. Il romantico ritorno di Bojinov, Blasi e Delvecchio per dare forza al centrocampo. Cosmi ha avuto voce sul mercato dopo i risultati sul campo. Ora la salvezza è meno impossibile.

Milan – Ci ha tenuti incollati tutti lì con la Tevez-novela. Per un mese ha cercato di convincere il City a dar via il suo campione. Non c’è riuscito Galliani, ma difficilmente avrebbe potuto fare di più. Ci fosse riuscito avrebbe meritato l’Oscar. Ma non rimane affatto a mani vuote: Maxi Lopez lo avevano cercato da novembre. E poi i “soliti” acquisti lowcost, ma tutti dove servivano

Napoli – Ancora una volta l’acquisto più caro del mercato: 11,5 mln per Edu Vargas (insieme a Papis Cissè al Newcastle il più caro d’Europa) che volevano tutti. Di altro non c’era bisogno. E anche qui arrivano due cessioni. Muovere tanto per muovere non serve proprio a nessuno…

Novara – Come il Lecce ha provato a cambiare faccia: due nuovi attaccanti, più esperti, e innesti in difesa. Un allenatore nuovo, con grande esperienza, al posto di quello che aveva fatto il miracolo della A. Basterà?

Palermo – Viviano è uno dei migliori portieri d’Italia. Donati lo ha voluto direttamente Mutti. Zamparini ha detto che di punte non ce n’è bisogno e da quel giorno Miccoli e Budan hanno cominciato a segnare a raffica. Poi le solite scommesse di Palermo: le impareremo a conoscere.

Parma – Cambio di modulo e così arrivano Jonathan e Mariga dall’Inter, giocatori fondamentali. Più Okaka: giovane e voglioso, in comproprietà. Accontentato Donadoni, si continua con un progetto.

Roma – Lo stesso progetto di Roma: giovani e bravi. Ecco l’identikit di Marquinho, la trattativa più lunga di gennaio. E attenzione anche ai giovani (Lopez e Ferrante). Sabatini ha dimostrato di avere l’occhio lungo…

Siena – Servivano due giocatori: un esterno a centrocampo (Giorgi) e una punta, arrivata all’ultimo giorno di mercato. Seguito Cacia, sognato Inzaghi, arriva Bogdani. Uno fra Cesena e Siena ha toppato!

Udinese – Un rinforzo a centrocampo che in realtà è un ritorno. Pazienza. Poi quei giocatori che oggi non conosciamo e che fra due o tre anni troveremo in testa a qualche classifica. Il lavoro dell’Udinese (generalmente) non va mai giudicato nell’immediato!

Fonte: Luca Marchetti per Tuttomercatoweb.com

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