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Skrtel prima scelta per la difesa

Duro e veloce. Stimatissimo da Benitez

NAPOLI – Mercato scientifico. Da laboratorio del calcio. Rafa Benitez l’ha vivisezionato e catalogato. Tre anni da allenatore, gli altri da ricercatore. Martin Skrtel è il primo difensore della sua lista. Tutti i parametri registrati. Certificati. Caratteristiche, rendimento, dati atletici e test fisici. Una scheda completa. cifre e valori messi in fila. Che sommati fanno una pagella. E una richiesta precisa: «Vorrei Martin Skrtel». Il condizionale è d’obbligo. Ma la scelta è convinta. Benitez ha solo certezze. Skrtel ha il profilo giusto del centrale che cerca il Napoli. L’identikit è perfetto. Ventotto anni e qualche mese. Agile seppur alto: un lungagnone di un metro e novantuno. Forte di testa, destro di piede. Perché è così che Benitez lo vuole. Perché è così che è stato deciso dopo più di dieci ore di colloqui. Due giorni per immaginare il nuovo Napoli. Per confrontare idee e archivi, e incrociarli, metterli insieme, fare un solo cervellone azzzurro. Bigon, gli uomni dello scouting, Benitez e De Laurentiis fino a che non è poi partito per Los Angeles. Riunioni fiume. Prima a Londra, dopo a Liverpool, a casa di Rafa. E lì, nel listone dei difensori, davanti a tutti, ecco lui, Martin Skrtel, Skrto per gli amici; e quindi, Skrto pure per Hamsik: si conoscono da sempre, e sono stati spesso anche rivali per il titolo di miglior giocatore della Slovacchia. Skrtel l’ha vinto l’ultima volta nel 2011.

TRATTATIVA – La trattativa c’è; le difficoltà pure però. Liverpool e Napoli ne stanno parlando. E l’accordo ancora non c’è. Il prezzo non è quello giusto. Quattordici milioni sono troppi per un giocatore col contratto in scadenza nel 2014. E che ha chiesto d’andare via, d’essere ceduto, di provare una nuova esperienza. Anche in un altro paese. Napoli l’affascina, lo tenta. Benitez sarebbe la sua garanzia. E poi c’è Hamsik, c’è la pizza che lo fa impazzire, e Fabio Cannavaro, il suo modello da quand’era ragazzino.
Il sito ufficiale è un’ostentazione della napoletanità. Sul piatto preferito non ha dubbi. E neanche sul difensore a cui si ispira. Skertel è uno scugnizzo slovacco. Giocava ad hockey su ghiaccio, e se la cavava benone. Come pure a tennis. Poi però s’è dato al calcio seguendo i consigli di papà: giocatore anche lui. Le giovanili del Prievidza per cominciare, dopo il Trencin, tre anni allo Zenit di San Pietroburgo e il Liverpool, dal 2007: costo dell’operazione dieci milioni di euro. Allenatore, Rafa Benitez. Che il giorno della presentazione ai giornalisti inglesi ne fece il ritratto. «Skertel è aggressivo, veloce e forte di testa, sarà un nostro pilastro».  Così fu. Così è stato per sei stagioni, in Premier e in Europa. Difensore tosto, smaliziato. Efficace e sempre titolare. Anche quella notte di tre anni fa al San Paolo. Novanta minuti tiratissimi. Sgomitò con Cavani, sgommò con Lavezzi, sbarrò la strada a chiunque passasse dalle sue parti. Finì zero a zero. Uscì dal campo a dorso nudo dopo aver scambiato la maglia con Hamsik. Chissà che ora non debba mettersela addosso…

Fonte: Corriere dello Sport

 

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