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ESCLUSIVA – Chiesa: ”In passato fui molto vicino al Napoli. Zapata può essere un grande vice Higuain”

"L'Italia al Mondiale ci farà divertire. Era difficile per il nostro calcio trattenere Immobile, bisogna potenziare le formazioni giovanili"

Oltre 190 goal realizzati tra i professionisti, una partecipazione ad un campionato europeo, la convocazione per il Mondiale francese del ’98 e indelebili emozioni regalate alle tifoserie di Sampdoria, Parma, Fiorentina e Siena. Ne ha fatta di strada Enrico Chiesa, che dopo aver fatto ammattire le retroguardie avversarie, ha deciso di continuare sulla panchina una vita dedicata al rettangolo da gioco per antonomasia. L’attuale allenatore della Primavera della Sampdoria ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di IamNaples raccontandoci la sua nuova avventura e qualche aneddoto del suo passato.

Da idolo delle folle alla guida di una squadra: come è cambiata la vita di Enrico Chiesa?

“Questo è il mio secondo anno da allenatore. Dopo aver guidato gli Allievi Nazionali della Sampdoria, ho avuto l’onore di essere promosso alla guida della Primavera. Non posso nascondere la grande felicità per un lavoro che amo profondamente. Sono felicissimo di poter guidare questi ragazzi che per passione e capacità mi hanno reso orgoglioso”

Come valuta la stagione dei suoi ragazzi?

“Direi che siamo andati abbastanza bene. Dispiace per l’eliminazione patita contro la Roma, ma non dobbiamo dimenticare quanto di buono fatto, tenendo a precisare che non avevamo ragazzi del ’94. La rosa era formata in prevalenza da ragazzi del ’95 e alcuni ’96. Inoltre ho avuto la possibilità di impiegare cinque giovani del ’97 e questo ci permette di rilanciare in modo propositivo il progetto del settore giovanile”

La Sampdoria ha un progetto improntato a dare spazio ai giovani prospetti interni?

“Si, è uno dei principali obiettivi della Sampdoria. Qui vogliamo dare la possibilità ai giovani di esprimersi e di creare l’ossatura per la prima squadra. E’ importantissimo che una società riesca a far crescere in casa i propri giocatori. Calcolando le difficoltà economiche che caratterizzano purtroppo ogni ambito economico, è di vitale importanza dare linfa alla progettualità e qui ce la stiamo mettendo tutta e con buoni risultati: portare le principali selezioni giovanili alle final eight ne è una palese dimostrazione”

In virtù di quanto dice, come valuta il passaggio di Immobile al Borussia Dortmund?

“Vede, in una condizione come quella attuale, è difficile riuscire a trattenere un giocatore come Immobile quando ti presentano un’offerta di venti milioni. Purtroppo è una conseguenza delle difficoltà degli ultimi anni. Proprio per questo bisogna fare in modo che le formazioni giovanili possano crescere e offrire alle prime squadre giocatori sempre pronti e all’altezza delle categorie che andranno ad affrontare”

Crede che l’ex attaccante del Torino saprà farsi valere in Brasile?

“Ne sono certo, così come credo che Prandelli avrà ottime alternative. Non dimentichiamoci di Balotelli o Insigne. I test pre Mondiale sono importanti, ma non decisivi e la selezione italiana potrà fare molto bene in Brasile. Sono convinto che ci sarà da divertirsi”

Torniamo al passato: ma il Napoli l’ha mai cercata?

“Non molti lo sanno, ma sono stato vicino al Napoli quando ancora giocavo per la Fiorentina. Fui contattato dalla squadra partenopea, così come da altre squadre come Milan e Juventus, ma decisi di continuare con i viola. Napoli è una piazza straordinaria che viveva e vive di calcio, sarei stato onorato, ma non se ne fece nulla”

Il Napoli di oggi è ai vertici del calcio italiano, ma come può limare il gap con la Juve?

“Il Napoli grazie ad Aurelio De Laurentiis si è consolidato nel calcio italiano ed europeo. Insieme a Fiorentina, Roma e Juventus ha offerto quanto di meglio si possa vedere in Serie A. E’ una squadra che gioca al pallone ed ha fame di risultati. Benitez ha saputo creare un collettivo propositivo e bello da vedere. Credo che per avvicinarsi alla Juve sia necessario aggiungere ai già ottimi giocatori, pedine affermate e con esperienza nelle competizioni europee più importanti”

Chi consiglierebbe al Napoli come vice-Higuain?

“I dirigenti del club partenopeo non hanno bisogno dei miei consigli e poi credo che Zapata si sia meritato una riconferma. Quando è stato chiamato in causa ha dimostrato di essere pronto. Il suo primo anno in Italia è stato buono, ora deve trovare continuità e la fiducia dell’ambiente che per un ragazzo è spesso determinante per il fattore psicologico”

Servizio a cura di Francesco Pugliese

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