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Napoli, mantieni i piedi per terra!

Si vince una partita e ci risiamo: anche i “sapientoni”, che non avevano perso l’occasione dopo il crollo di Verona per criticare con l’opportunismo che li contraddistingue, sono tornati a parlare di scudetto, ad esaltarsi per questo Napoli. 

Comprendo che è difficile non farsi trascinare dall’entusiasmo; ci ha abituato così bene la “banda Mazzarri” che ieri sembrava che i tifosi non fossero soddisfatti nel vedere il Napoli sì vittorioso ma non straripante, come contro Inter e Sampdoria al “San Paolo”.

Le azioni che hanno portato ai due gol sono “da manuale del calcio”, alle pagine sulla profondità nella costruzione della manovra, utilizzo delle corsie esterne e tempi d’inserimento tra le linee. La capacità del Napoli di imbastire la manovra negli ultimi venti metri, quando ha gli spazi a disposizione, dovrebbe far interrogare gli “esteti” che ancora sostengono che gli azzurri non esprimono un bel gioco, proponendo la tesi che senza un regista non si può proporre un bel calcio. Certamente un mediano dai piedi buoni farebbe comodo a questa squadra perché in alcuni frangenti toglierebbe ad Hamsik e Lavezzi il compito di tornare indietro a centrocampo per la costruzione dell’azione. Così i due uomini a supporto di Cavani, liberati dal supporto ai mediani in fase d’impostazione, sarebbero anche più pericolosi negli ultimi venti metri, potendo sfruttare al massimo la loro velocità ed imprevedibilità. Se ne parlerà in estate, quando il Napoli sferrerà l’assalto decisivo ad Inler, con buone possibilità di acquistarlo, rinnovando la prassi del lungo corteggiamento prima di sferrare il colpo, che ha portato a Ruiz e probabilmente a Matavz. Tornando al campionato in corso, è giusto l’entusiasmo, ma bisogna mantenere il profilo basso e non cadere nel tranello mediatico per cui quando perdi mostri i tuoi limiti e quando vinci sei da scudetto. Noi cerchiamo sempre di avere equilibrio, perché crediamo sia una qualità fondamentale per la nostra mission di raccontare. Il Napoli è un’ottima squadra, che quest’anno ha trovato il bomber congeniale al suo modo di giocare, una prima punta completa e di movimento come Cavani, posizione scelta da Mazzarri per “Il Matador”, visto che a Palermo e nell’Uruguay giocava come esterno. L’uruguagio finalizza il grande lavoro compiuto da Hamsik e Lavezzi, i cui movimenti rappresentano l’anima dell’imprevedibilità partenopea. Lo abbiamo già raccontato; la parola “scudetto” è uno strumento utilizzato sia da chi deve inseguire l’entusiasmo della piazza partenopea per ragioni di business che da coloro i quali, invece, scientificamente alzano l’asticella degli obiettivi per mettere pressione al Napoli, per poi tirarsi indietro al cospetto delle prime difficoltà. Quante assurdità abbiamo ascoltato da quei “personaggi in cerca d’autore” dopo il crollo in casa del Chievo: “Il Napoli non è maturo”, “Sbaglia sempre l’appuntamento decisivo quando deve raggiungere il Milan”. Basterebbe un po’ d’equilibrio ed onestà intellettuale per affermare che il Napoli non è quello straripante contro la Sampdoria né quello deludente di Verona, ma una realtà giovane, che esprime un bel gioco, buone individualità, micidiale in fase offensiva quando ha gli spazi per mettersi in mostra, ma anche dei limiti, come le difficoltà a rendersi pericolosa contro gli schieramenti difensivi molto compatti ed aggressivi, la presenza di alternative non all’altezza ed i cali di tensione.

La compagine di Mazzarri non è stata costruita per vincere il tricolore, ma per migliorare il sesto posto della scorsa stagione. Gli azzurri oggi hanno sei punti di vantaggio su Udinese e Palermo al quinto posto e bisogna essere tutti uniti per raggiungere la qualificazione in Champions League, che farebbe crescere tantissimo il progetto Napoli, a livello economico e sportivo. E’ assolutamente scorretto entrare nell’ordine d’idee per cui gli azzurri devono approfittare dei passi falsi del Milan e se non ci riescono hanno fallito. Il Napoli sta compiendo un vero e proprio miracolo, combattendo con le capacità, le idee, la serietà e la professionalità contro delle potenze finanziarie. La società partenopea ha cominciato la stagione con un monte ingaggi di 28,3 milioni contro i 130 del Milan, i 121,4 dell’Inter, i 100 della Juventus, gli 83 della Roma ed i 41 della Lazio. In zona Champions solo Udinese e Palermo sono partiti con una spesa inferiore nel pagamento dei salari (18,5 i friulani e 22 i siciliani).  Il campionato è ricco di insidie, l’Inter di Leonardo, dopo la vittoria contro la Roma, conferma la sua rinascita, la Juventus, dopo l’acquisto di Matri, ha trovato la profondità e la concretezza che dà una prima punta, ed anche le altre certamente non molleranno ora, nel momento clou della stagione.

 

Ciro Troise

 

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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