Il silenzio delle ultime ore calato sull’evento che l’assessore Borriello si era ostinato a voler organizzare nonostante il passo indietro del Napoli, non lascia spazio all’ottimismo. A poco più di una settimana dal giorno in cui Maradona dovrebbe ricevere la cittadinanza onoraria da parte del sindaco De Magistris, né Prefettura né Questura hanno tra le mani il piano di sicurezza che gli organizzatori del Comune avrebbero già dovuto consegnare da almeno cinque giorni. Troppi rinvii, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica può essere convocato anche con un preavviso di poche ore, ma solo in caso di urgenza. In questo caso, una buona pianificazione dell’evento, avrebbe potuto scongiurare la corse contro il tempo.
Fa pressione su Alessandro Siani (che oggi incontrerà i vertici del Comune) anche Stefano Ceci, l’assistente personale di Maradona: ha bisogno di sapere cosa fare il 4 e il 5 luglio, perché il Pibe de oro ha persino dato la disponibilità ad anticipare la sua partenza da Mosca, dove sarà ospite del premier russo Putin, pur di ricevere l’onorificenza. Insomma, la situazione in stand-by lascia ipotizzare che l’evento, alla fine, sia ancora in alto mare. Altrimenti il piano già sarebbe stato discusso in Comitato. Probabilmente verrà rinviato. Forse a ottobre. A meno che a tendere la mano al Comune non sia il Napoli: a questo punto solo lo svolgimento della manifestazione all’interno dello stadio San Paolo potrebbe riuscire a convincere le autorità di sicurezza della città a dare il proprio assenso. Al San Paolo, infatti, è già tutto allestito per poter fare i controlli ai varchi di accesso e ai tornelli è possibile svolgere tutte le verifiche che la circolare del capo della polizia impone. C’è inoltre un servizio di monitoraggio delle telecamere continuo (cosa altrettanto fondamentale per avere il via libera).
Insomma, l’impressione è che il cerchio in ogni caso si vada a chiudere: il Comune entro oggi dovrà far sapere a Maradona se volare o meno per Napoli il 4 luglio pomeriggio.
