Patrick Vieira, ex centrocampista di Milan, Juventus e Inter e attualmente allenatore del New York Fc, ieri ospite a Castelvolturno, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’edizione odierna di “Repubblica”. Ecco le sue parole: “Sarri? Lo ammiro, sono venuto a Castelvolturno per conoscerlo. Lo reputo un maestro più che un collega. Abbiamo in comune la stessa visione del calcio, anche se io ho iniziato da poco la mia carriera in panchina. Ho avuto la possibilità di conoscere e incontrare una bellissima persona e di vedere da vicino il suo lavoro. Hanno ragione a definirlo maestro, ma di questo mi ero già fatto un’idea chiara vedendo il Napoli in tv.
Cosa mi piace del suo lavoro? Abbina organizzazione ed effetti speciali. Quando guardo una partita da spettatore, la mia prima ambizione è divertirmi. Preferisco un 3-2 ad un 1-0 che può annoiare. Lo pensavo da giocatore e ora ancor di più da tecnico. Il Napoli è sulla strada giusta per vincere, e m’intriga che ci stia provando a modo suo, senza compromessi. Seguo la Serie A, il campionato quest’anno è più aperto che mai e la concorrenza per la Juventus è aumentata grazie a Inter, Roma e Napoli. Ho visto Napoli-Juventus, a Sarri è mancato solo il gol.
Italia fuori dai Mondiali? Mancherà, come a tutti gli amanti del calcio. È stata una catastrofe sportiva l’eliminazione, non solo una sconfitta sul campo. Ora tutto il movimento dovrà porsi domande per capire come sia stato possibile. Non credo che siano state risolte le problematiche relative agli impianti e ai settori giovanili. Il calcio è parte della cultura di un paese e ne rappresenta lo specchio. Il calcio italiano ora si è scheggiato.
Parlare di razzismo con Koulibaly? Il razzismo esisteva ai miei tempi ed esiste ancora, in Italia e non. È una mancanza d’educazione che parte dalla società e arriva agli stadi. Ognuno dovrà fare la sua parte sperando in un futuro migliore.”
