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Paolo Cannavaro: “Lo scudetto era possibile con una rosa più ampia: si doveva operare in estate”

"Imbattibile la Juventus? Non mi ha entusiasmato come gioco, ma alla fine quello che conta in Italia è la compattezza difensiva. E la testa"

Paolo Cannavaro, l’ex capitano, aveva due sogni a inizio stagione: lo scudetto del Napoli e il Sassuolo in Europa.Resta il secondo?«Eh sì, abbiamo tre giornate per raggiungere un traguardo che per noi sarebbe straordinario». Potrebbe essere il Sassuolo il Leicester italiano?«Difficile, quella di Ranieri in Premier è una favola. Qui il divario tra le big e le altre è molto più ampio».Quali rimpianti deve avere Sarri?«Due cose. La prima quella di essersi trovato davanti una Juventus mostruosa. La seconda, una rosa che non era particolarmente ampia».A gennaio poteva essere fatto qualcosa in più?«No. Era in estate che la società avrebbe dovuto allestire un organico più ampio. Peccato, perché nessuno ha mostrato un gioco più bello del Napoli».Da tifoso è deluso?«Eh sì. Rimprovero al mio Napoli di non essere andato in casa della Juventus per far male ai bianconeri. Perché quella sera la Juve aveva il terrore del Napoli e gli azzurri non ne hanno saputo approfittare. Credo che quella sera sia stata decisiva».Quanto ci credevano Higuain e soci al titolo?«Tantissimo. Però Gonzalo a Udine doveva mantenere di più la calma, ha esagerato: è scattato perché ha capito che con quella sconfitta il Napoli perdeva lo scudetto, ma un vero leader non deve mai reagire in quel modo, anche se provocato».Perché questo calo finale?«Non è un calo di condizione. Corrono tanto. Ma contro la Roma e l’Inter è mancata l’intensità. Direi che è mancata la cazzimma».Secondo lei la Juve ha avuto qualche aiutino?«Mi rifiuto di credere che un arbitro prima di una partita pensi di poter favorire la Juve. Gli errori alla fine di una stagione si bilanciano. Ed è stato così anche quest’anno»Il secondo posto?«Da blindare. È il premio per una città che merita di tornare in Champions. Dopo una stagione simile il preliminare sarebbe una vera beffa».Insigne fuori dai titolari all’Olimpico, che ne pensi?«Non ci vedo nulla di male. Piuttosto mi dispiacerebbe non vederlo all’Europeo, non credo che la Nazionale possa fare a meno di uno come lui. Ma proprio per il bene dell’Italia».A giugno compie 34 anni. Che fa?«Ho un altro anno di contratto col Sassuolo e voglio giocare ancora tanto tempo ancora». Paolo Cannavaro, l’ex capitano, aveva due sogni a inizio stagione: lo scudetto del Napoli e il Sassuolo in Europa.Resta il secondo?«Eh sì, abbiamo tre giornate per raggiungere un traguardo che per noi sarebbe straordinario».Potrebbe essere il Sassuolo il Leicester italiano?«Difficile, quella di Ranieri in Premier è una favola. Qui il divario tra le big e le altre è molto più ampio».Quali rimpianti deve avere Sarri?«Due cose. La prima quella di essersi trovato davanti una Juventus mostruosa. La seconda, una rosa che non era particolarmente ampia».A gennaio poteva essere fatto qualcosa in più?«No. Era in estate che la società avrebbe dovuto allestire un organico più ampio. Peccato, perché nessuno ha mostrato un gioco più bello del Napoli».Da tifoso è deluso?«Eh sì. Rimprovero al mio Napoli di non essere andato in casa della Juventus per far male ai bianconeri. Perché quella sera la Juve aveva il terrore del Napoli e gli azzurri non ne hanno saputo approfittare. Credo che quella sera sia stata decisiva».Quanto ci credevano Higuain e soci al titolo?«Tantissimo. Però Gonzalo a Udine doveva mantenere di più la calma, ha esagerato: è scattato perché ha capito che con quella sconfitta il Napoli perdeva lo scudetto, ma un vero leader non deve mai reagire in quel modo, anche se provocato».Perché questo calo finale?«Non è un calo di condizione. Corrono tanto. Ma contro la Roma e l’Inter è mancata l’intensità. Direi che è mancata la cazzimma».Secondo lei la Juve ha avuto qualche aiutino?«Mi rifiuto di credere che un arbitro prima di una partita pensi di poter favorire la Juve. Gli errori alla fine di una stagione si bilanciano. Ed è stato così anche quest’anno»Il secondo posto?«Da blindare. È il premio per una città che merita di tornare in Champions. Dopo una stagione simile il preliminare sarebbe una vera beffa».Insigne fuori dai titolari all’Olimpico, che ne pensi?«Non ci vedo nulla di male. Piuttosto mi dispiacerebbe non vederlo all’Europeo, non credo che la Nazionale possa fare a meno di uno come lui. Ma proprio per il bene dell’Italia».A giugno compie 34 anni. Che fa?«Ho un altro anno di contratto col Sassuolo e voglio giocare ancora tanto tempo ancora».

fonte: ilmattino

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