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Di Marzio: «Caro Napoli, ecco i fenomeni del Sudamerica»

Il consulente del Qpr è tra Brasile e Argentina per visionare i talenti

Il superconsulente di mercato del Queens Park Rangers:

«Non so neppure io quante partite ho visto in questi venti giorni in Sudamerica. Di sicuro, di ragazzini bravi ce ne sono talmente tanti che non basterebbe un autobus per portarli tutti in Europa». Gianni Di Marzio  dal 20 giugno è in cerca di talenti tra Perù, Brasile, Uruguay e Argentina.
Quanti nuovi Messi ha già scovato?
«Scherza?! Qui di giocatori che quando vedi giocare ti innamori all’istante ce ne sono decine. Talenti allo stato puro, bravi nel palleggio, col tocco delicato. Ma non basta per diventare dei campioni o per poter giocare in serie A».
Già, sennò sarebbe tutto semplice.
«È proprio così. Prima di portarli via da casa loro ci devi parlare, li devi capire, li devi studiare sotto il profilo fisico e del potenziale muscolare. Qui, nei loro tornei, è tutto più semplice. La fregatura, poi, rischi di prenderla».
Di Vargas che pensa?
«L’ho visto al torneo di Tolone nel 2009. Il Napoli crede molto in Vargas, lo ha preso come sostituto di Lavezzi a gennaio quando ha capito che il Pocho andava via. Ma credo che neppure loro siano molto fiduciosi, altrimenti non avrebbero ripreso Pandev».
E allora di Turboman che se ne farà Mazzarri?
«Beh, gli farà recitare la parte che ha ricoperto Pandev nell’ultima stagione: un’alternativa a un po’ tutti quelli dell’attacco».
In Brasile ce ne sono bravi come Lorenzo Insigne?
«È bravo, Lorenzo, molto bravo. Ma io sto dalla parte di chi lo vorrebbe far giocare in un’altra squadra di serie A… come ha fatto l’Udinese con Muriel e Cuadrado che ha parcheggiato a Lecce e ora si ritrova due gioielli».
E lei cosa porterà in Inghilterra?
«Non lo so ancora. Ho un’agenda piena di nomi. Sono stato tra i pochi a visionare a Lima la Libertadores sub 20: l’ha vinta il River in finale con Defensor Sporting. Ma che spettacolo in semifinale con l’Unión Español e il Corinthians».
Qualche nome me lo deve fare, però?
«Leandro Paredes del Boca, ha meno di 18 anni e ha già fatto il debutto alla Bombonera».
Altri?
«Sono incantanto da un brasiliano: si chiama Mosquito ed è un attaccante del Vasco che da under 16 ha vinto qualsiasi cosa».
Lo consiglia al Napoli?
«Lo consiglio a qualsiasi squadra. Come Paredes del Boca o Paulinho del Corinthians. Sto facendo le corse per arrivare in tempo utile al Pacaembu per assistere alla finale di Libertardores»
Non ci basta, faccia un altro nome?
«Il figlio di Romario, Romarinho: 18 anni. Ma mi sa che lo hanno già preso al Barcellona. Ma è un ”craque”, come si dice da queste parti. Poi c’è uno che non è giovanissimo, ma è fortissimo: si chiama Dedè e gioca ne Vasco».
Nel Qpr c’è Adel Taarabt?
«23 anni, franco algerino. Il Tottenham l’aveva messo da parte dopo un infortunio. Ma io ho creduto in lui e non lo vendo».
Somiglia a Cristiano Ronaldo?
«Vero. Vidi il portoghese quando era allo Sporting, entrò in campo negli ultimi 10 minuti. Mi bastarono. Chiamai Moggi e lui chiamò quelli dello Sporting. L’affare saltò perché Salas non volle andare in Portogallo».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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