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Il questore Merolla:«Gli arresti confermano l’indagine: nessun complotto contro la società»

Dunque, dopo quattro mesi, l’epilogo del caso. Individuati e arrestati i rapinatori della moglie di Hamsik. Tutti pregiudicati e con precedenti specifici. Le indagini però, non si fermano qui. La Bmw X6 nuova fiammante sottratta a Varcaturo il 21 novembre scorso con la minaccia di una pistola sul ventre a Martina Franova, consorte del calciatore del Napoli e giocatrice della Handball di Orta di Atella, in quel periodo in avanzato stato di gravidanza, fu uno degli episodi, avvenuti in un arco di tempo ravvicinato, che videro nel mirino diversi giocatori azzurri e le loro compagne. Vittime di un’escalation di furti e rapine che destò scalpore, per la notorietà dei protagonisti, ed anche più di un timore in seno al club azzurro. Furono colpiti i «tenori» del Napoli, ovvero Cavani, Hamsik e Lavezzi. Poi, l’auto rubata al difensore Aronica, quindi la rapina subìta da Claudio Anellucci, il manager del «Matador». Insomma, un susseguirsi di casi che fece escludere d’istinto le coincidenze e sospettare piuttosto un disegno criminoso finalizzato a condizionare la formazione di Mazzarri e De Laurentiis. «Ma al momento non esistono riscontri investigativi in tal senso o certezze che possano orientare verso questa ipotesi», taglia corto il questore di Napoli, Luigi Merolla.

Quindi, non è da escludere del tutto un complotto?
«Su questo episodio è stata fatta chiarezza, per il resto si continua ad indagare, come stiamo facendo, e non lasceremo nulla di intentato per approdare a delle conclusioni convincenti. Per ora dire altro non ha senso».

Dubbi e sospetti comunque restano negli altri casi che hanno coinvolto diversi calciatori del Napoli?
«Restano tali, null’altro. Nel caso invece, della signora Hamsik posso affermare di no. L’episodio di cui è rimasta vittima è legato alla casualità anche se relativamente, in quanto in quel territorio questa tipologia di reato è molto diffusa. E il rischio è tanto più elevato, quanto più è vistoso l’oggetto su cui puntano i ladri o rapinatori, nel caso in specie l’auto di lusso che avrebbe fruttato un cospicuo bottino a chi l’ha rubata».

I rapinatori della moglie di Hamsik non risultano affiliati ad alcun clan camorristico. Questo significa qualcosa?
«Non necessariamente, in quanto nello scenario criminale cittadino esistono da sempre diverse ”specializzazioni”. I tre responsabili sono stati studiati per mesi prima di essere arrestati, e l’accumulo delle indagini ha chiarito che erano dei ”professionisti” in materia».

È soddisfatto dell’esito sin qui delle indagini?
«Certamente, come lo sono in tutti gli altri casi in cui vengono catturati i responsabili di reato, soprattutto quelli che risultano più pericolosi per la collettività. Il mio plauso alla squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Giugliano che ha svolto un ottimo lavoro. Ma non ci fermiano qui, come detto. E l’invito ai cittadini di denunciare sempre resta forte, in quanto ciò fa orientare meglio le forze dell’ordine nelle fasi investigative».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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