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Le confessioni di Hamsik: “Voglio vincere col Napoli”

Intervista a cura di "Repubblica" allo slovacco: "qui c'è un progetto serio"

Il barometro segna azzurro. «Più dieci a San Siro in pieno inverno, non lo avrei mai creduto». Napoli punti 33, Inter 23: Marek Hamsik stringe tra le mani la classifica e prova a esorcizzarla con una frase di circostanza, nell’estremo tentativo di non gettare la maschera. «I campioni in carica rimangono loro, e hanno pure due turni da recuperare». Ma non si spegne un vulcano con un getto d’acqua, alla vigilia delle quattro giornate della squadra di Mazzarri. Dopodomani c’è la trasferta di Milano; domenica la super sfida al San Paolo contro la Juve, che ha già fatto registrare il tutto esaurito: 60 mila spettatori. È il momento della verità: questa volta non c’è dribbling che tenga. «Tra 180’ sapremo che stagione ci aspetta», ammette infatti il giocatore slovacco, indicando l’obiettivo dietro ai prossimi due ostacoli. «La Champions è un sogno, per ora: se continuiamo così può diventare realtà».
Napoli secondo in classifica: come è potuto succedere, Marek Hamsik?
«C’entra pure l’equilibrio del nostro campionato: la serie A non fa più sconti a nessuno, ormai. Neppure alle big. Ma il Napoli non è lassù per caso. Il secondo posto in classifica ce lo siamo guadagnato».
Davanti c’è solo il Milan, e nemmeno troppo lontano.
«È la prova che il Napoli si è avvicinato alle migliori, crescendo passo dopo passo».
Merito di chi?
«Parto dalla società: qui c’è un progetto serio, organizzazione e operazioni intelligenti sul mercato».
Anche Mazzarri ci sta mettendo del suo.
«Professionista unico: fa dei sacrifici incredibili per il calcio, in servizio ventiquattr’ore su ventiquattro. È lui che ci ha convinto della nostra forza».
Dev’essere stato persuasivo soprattutto con Cavani…
«Il Matador è un compagno di squadra straordinario, lo considero uno dei giocatori più forti della serie A. È più facile vincere con un attaccante così: sta segnando moltissimi gol».
Ne segna parecchi anche Hamsik: 37 gol in tre campionati e mezzo, tredicesimo cannoniere della storia del Napoli. Lo sapeva?
«No, però mi fa molto piacere e spero di salire ancora più in alto. Ho sempre avuto feeling con il gol: da ragazzino ne ho segnati sedici nella stessa partita».
Centrocampista atipico, ammetterà…
«Prima imitavo Nedved, ora ho come modelli Gerrard e Lampard. Partire da lontano può essere un vantaggio, basta sapere sempre dov’è la porta».
Quella dell’Inter non l’ha ancora trovata, però.
«È vero, mai fatto un gol contro i nerazzurri. Ma a San Siro sì: ci riuscii in Coppa Italia contro il Milan, ai tempi del Brescia. Fu la mia prima rete in Italia, a 17 anni».
Roba da predestinati, bravo il Napoli a puntare su Hamsik e a bruciare tutti sul tempo.
«Sono venuto di corsa, il club azzurro mi ha conquistato subito. Mai avuto uno screzio con la società, mi hanno fatto sentire importante anche quando ero un ragazzino».
Adesso è un leader di 23 anni.
«Qualcosa ho dato, soprattutto per continuità: in tre stagioni e mezza mi sono fermato poche volte. Nessuno ha più presenze di me».
Qualità e quantità: per questo Hamsik piace tanto ai tifosi.
«Feeling ricambiato. Mi piace molto vivere a Napoli, tranne quando sono in giro con la mia compagna e mio figlio…».
Spazzatura, criminalità, traffico: è dura tirare su famiglia…
«Veramente alludevo al troppo entusiasmo: a volte soffoca un po’…».
Problemini da calciatore famoso, ma ne esistono di peggiori: giusto?
«Li conosco bene, non sto svicolando. Ma Napoli non è l’unica città del mondo ad avere dei problemi».
Il calcio rappresenta una bella eccezione, comunque.
«Ne siamo consapevoli e contenti. Ma non mi rifugio nella mia oasi di calciatore. Avverto il peso di riscattare il nome di Napoli e lo porto sulle mie spalle molto volentieri».
Bella missione, magari le piacerebbe vincere anche qualcosa, prima o poi. È così, Hamsik?
«Qui si può, ci sono i presupposti per vincere e vorrei farlo con la maglia azzurra».
Il secondo posto in classifica è promettente.
«Ma non è che il Napoli deve vincere per forza già quest’anno. Dobbiamo continuare a crescere in maniera graduale, passo dopo passo. Come abbiamo fatto finora».
Intanto è una soddisfazione guardare dall’alto Inter e Juve.
«Sono due squadre forti: puntano allo scudetto e hanno tanti campioni, loro…».
E il Napoli?
«Aspettiamo queste due partite, poi sarà tutto più chiaro. Ma il sogno Champions può davvero diventare realtà».

La Redazione

Fonte: Repubblica.it

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