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Mazzarri: “A Bologna ho sempre perso e vorrei sfatare un altro tabù”

Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con il Bologna. Mancherà Cavani: “Mi auguro di giocare come il Villarreal, magari con gli episodi a nostro favore. Devo lavorare sulla prestazione e sono convinto che senza Edi ce la giocheremo. Ha fatto tanti gol, ma questo gruppo ha dimostrato in passato che può farcela lo stesso”. Il ballottaggio è tra Mascara e Zuniga: “Il colombiano è rientrato dall’infortunio e l’ho visto bene, Mascara sta giocando meglio. Ci ho parlato, mi ha detto che sta meglio, è al top della condizione, aggiungo pure Lucarelli. Anche dieci minuti sono fondamentali per vincere le partite ed è capitato proprio con la Lazio. Potrei anche rinfoltire il centrocampo. Farò le scelte in base all’avversario. Ho diverse soluzioni, ovviamente avrei preferito che ci fosse Cavani”. Gargano è rimasto in panchina per le ultime tre partite: “Devo valutare, ho tenuto tutti sulla corda. Lo vedo meglio dal punto di vista fisico. Per me è un titolarissimo, come lo è diventato Yebda e come lo è Pazienza. Ho tre giocatori per due ruoli, qualcuno starà fuori, ma i tre cambi sono decisivi. Anche quelli della panchina sono importanti perché danno un contributo importante”. Al Dall’Ara ci saranno dodicimila tifosi: “L’attenzione che c’è nei nostri confronti è un motivo d’orgoglio per tutti. Le due milanesi, la Roma e la Juve si sono accorti che noi ci siamo. Dobbiamo fare la corsa su noi stessi per altre sette partite. Sappiamo le difficoltà che ci saranno, cercheremo di ripetere quello che abbiamo fatto per 31 partite. La presenza dei nostri tifosi è soltanto positiva, sarà uno stimolo in più”. Il Napoli è anche temuto: “Voglio ringraziare Prandelli. Da un uomo di calcio intelligente come lui, i complimenti sul gioco e sull’organizzazione sono importanti. Tutto il resto m’interessa poco”. Stasera andrà in onda da Chiambretti, Cannavaro l’ha definito un numero uno: “Vorrei che si cambiasse la visione nel giudizio di un allenatore. Per me quello vincente è chi raggiunge gli obiettivi fissati ad inizio stagione con la società. Quando uno lo fa sempre e a volte fa meglio, vuol dire che è un vincente. Ed è giusto riconoscergli i meriti. Ma bisogna valutare la rosa che uno ha in mano”. C’è grande euforia: “Sapete cosa ho detto alla squadra? A Bologna abbiamo sempre perso, cerchiamo di invertire la tendenza. Il Bologna sta facendo un grande campionato, qualche incidente di percorso ci può stare quando il traguardo della salvezza è vicino. E’ capitato anche a me con la Reggina. Credo che sarà una partita difficilissima, troveremo un avversario che vuole fare una grande gara. Adesso siamo in un momento cruciale, non dobbiamo mai alzare la testa dal manubrio, chiudiamo una partita e poi pensiamo subito alla prossima. Ora consideriamo il Bologna l’avversario più forte al mondo, ci vuole poco a dilapidare tutto. La nostra è una verifica continua anche per me ogni partita è una scoperta. Abbiamo ancora sette esami”. Si ritorna sul concetto di simpatia :”Quando sei antipatico, vuol dire che ti temono. E’ un prezzo da pagare. La gente – però – ti esalta, quindi sono le due componenti del nostro mondo”. Inutile stuzzicarlo sul Milan: “Non mi interessa, io devo sfatare il tabù Bologna”. Sulla Juve nessun commento: “Vedete la trasmissione. C’erano tre accuse da cui mi dovevo difendermi, una delle quali era l’accusa di Marotta nei miei confronti: ha detto che non era facile costruirmi le squadre. Arrivai alla Samp dopo Novellino che preferiva il 4-4-2, io invece sceglievo la difesa a tre e c’è stato qualche problema sul mercato. Ora lui sa cosa vuole Mazzarri perché mi conosce. E’ stata una risposta diretta ad una domanda precisa”. Chiusura sul futuro: “Quando si perde, sei un uomo solo, quando vinci tutti parlano di te. Ho letto che mi sarei offerto, sarei un cretino. Dopo dieci anni di successi, perché avrei dovuto farlo? Sarei veramente un cretino. Forse qualcuno tenta di distrarmi. Inutile provarci, penso solo al Bologna, poi mi concentrerò su quella dopo. Mazzarri non ha bisogno di andarsi offrire a nessuno e potrebbe essere cercato, nessuno lo ha mai fatto. Napoli? L’affetto mi travolge e non esco di casa per questo motivo. Da quando sono arrivato, il feeling con la nostra gente è altissimo. Sto benissimo qui ed è un dato di fatto. Non c’è bisogno di dirlo”.

Fonte: Radio Marte

La Redazione

A.S.

 

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