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Gianni Improta: “Milik nei movimenti mi ricorda Gigi Riva”

Da Milik e Gabbiadini devono arrivare i 36 goal di Higuain

L’ex centrocampista del Napoli, Gianni Improta, grazie anche alle molte domande fatte dai radioascoltatori di Kiss Kiss, ci spiega come il Napoli potrebbe cambiare modulo nel corso delle gara e, del suo addio da calciatore alla squadra, salvo però farci ritorno qualche anno dopo:

“Sarri aveva provato l’anno scorso a giocare con il 4-3-1-2, ma ha capito che il modulo può adatto a questi giocatori è il 4-3-3. In gara in corso però, il passaggio al primo schema potrebbe portare dei benefici, con l’inserimento di giocatori talentuosi al centro. In fase di copertura si passa al 4-5-1, con il 4-3-1-2 invece, si ha la possibilità di avere più qualità in mezzo, con i laterali bassi che hanno più libertà di avanzare. Si potrebbe passare anche al 4-4-2 o 4-2-4, con l’inserimento di Gabbiadini a posto di Jorginho che vedo un pò stanco. Milik e Gabbiadini spero si suddividano i 36 goal di Higuain, anche se sono entrambi mancini possono giocare insieme, il primo è forte fisicamente, mi ricorda Gigi Riva anche per le movenze ma, deve partecipare di più al gioco della squadra, il secondo più giocargli intorno. Con la partenza di Higuain la squadra è una macchina da goal, le reti sono ben distribuite e, i centrocampisti devono partecipare alle marcature. Per quanto riguarda Reina, è insuperabile nelle uscite, un pò meno nei tiri dalla distanza. Credo però che molto dipenda dal pallone e non a caso, le reti subite da lontano sono avvenute di sera con la luce artificiale. Maggio invece è un calciatore da elogiare  per impegno e modi fare. In Europa saranno la vera sorpresa, anche contro le squadre più forti che non cambieranno atteggiamento tattico e questo, potrebbe essere un vantaggio per il Napoli. Per quanto riguarda me, provai tanto dispiacere durante la mia cessione, per la città, la tifoseria e la famiglia. L prefettura con la questura, autorizzarono il corteo organizzato dai tifosi per evitare il trasferimento, una cosa mai vista e questo mi diede forza. Avrei voluto restare ma ero molto richiesto, il Napoli aveva bisogno di soldi e Ferlaino decise di vendermi. La tifoseria del napoli è stata la più importante della mia carriera e un anno rifiutai anche l’Inter, che poi vinse lo scudetto, per tornare nella mia città L’unico rimpianto che ho è la Naizonale sfiorata. Valcareggi un giorno  mi disse che voleva convocarmi, poi però chiese informazioni a delle persone che parlarono non bene di me e saltò tutto. Ora però meglio non fare nomi”. 

 

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