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Napoli – Shakhtar Donetsk, l’analisi tattica: netta crescita degli azzurri nella ripresa in termini di pressing e rapidità della manovra

Nel primo tempo, gli uomini di Fonseca difendono in maniera attenta e puntuale anche grazie all'inefficacia della manovra azzurra

VERSO LA GARA – In un San Paolo per nulla gremito, il Napoli di Sarri affronta lo Shakhtar Donetsk nell’ambito della quinta giornata del girone F di Champions League: dopo la vittoria casalinga col Milan, il tecnico degli azzurri recupera Insigne – che aveva preso una botta proprio contro i rossoneri – nel tridente completato da Callejon e Mertens; al centro della difesa, Sarri schiera dal 1’ Chiriches – che sostituisce lo squalificato Koulibaly – al fianco di Albiol, con Maggio ed Hisaj rispettivamente esterni di destra e di sinistra (dunque Mario Rui parte dalla panchina), mentre a centrocampo Diawara in cabina di regia e Zielinski affiancano capitan Hamsik. Per quanto concerne gli ospiti, Fonseca imposta un 4-2-3-1 con Stepanenko e Fred in mediana e Marlos, Bernard e Tison ne trio di trequartisti alle spalle dell’unica punta Ferreyra.

 

LE CHIAVI DEL MATCH – Inizio di gara complicato per gli azzurri, con lo Shakhtar che si conferma un avversario ostico – nei primi minuti, gli ucraini si proiettano spesso nella metà campo azzurra e vanno alla conclusione in più circostanze e vanificano la circolazione di palla del Napoli – in verità meno rapida del solito – col pressing in fase di non possesso e con una notevole densità a centrocampo, che chiude le linee di passaggio; dopo aver recuperato palla, inoltre, gli ospiti dimostrano di avere grandi qualità tecniche e di poter impensierire col proprio palleggio. Gli uomini di Fonseca difendono in maniera attenta e puntuale, ma alle capacità difensive dello Shakhtar fanno da contraltare l’inefficacia della manovra azzurra e la distanza tra i reparti. Nella ripresa, il Napoli cresce progressivamente in termini di intensità, di rapidità della manovra e anche di pressing sul portatore di palla avversario, mostrando anche più cattiveria agonistica nei contrasti. Al 56’, Insigne sblocca il match, mettendo a segno un goal davvero splendido: l’attaccante azzurro parte da posizione defilata, si accentra saltando due avversari e col destro trova la conclusione vincente dalla distanza, battendo Pyatov. Al 65’, Sarri decide di coprirsi, forte del vantaggio, mandando in campo Allan al posto di Insigne – che fino a poche ore dal match era stato in bilico per via di una botta rimediata nel match col Milan – mentre Fonseca inserisce Alan Patrick (un trequartista) al posto di Stepanenko, incrementando il numero calciatori offensivi a propria disposizione. Con l’uscita del 24 azzurro, Zielinski va a posizionarsi a sinistra nel tridente offensivo, mentre Allan va ad occupare il posto prima occupato dal polacco. Dopo il goal del vantaggio, gli azzurri continuano a spingere sull’acceleratore, ma devono anche guardarsi dalle ripartenze in velocità dei “brasiliani” dello Shakhtar, raddoppiando costantemente. Al 77’, Sarri richiama in panchina Hamsik e manda in campo al suo posto Rog, mentre Fonseca sostituisce Marlos con Dentinho. All’81’, Zielinski raddoppia per gli azzurri, chiudendo uno splendido triangolo con Mertens, ritrovandosi così davanti a Pyatov e depositando il pallone in rete. Il Napoli però non si ferma qui, dopo appena due minuti, su un colpo di testa di Albiol smanacciato dal portiere dello Shakhtar, Mertens ribadisce in rete la sfera con la testa, siglando il goal del 3-0. Sarri spende l’ultimo cambio a sua disposizione, sostituendo Zielinski con Mario Rui all’86: il terzino portoghese va a posizionarsi esterno alto a sinistra, ruolo già ricoperto ad inizio carriera. Con il terzo goal azzurro, la gara è già virtualmente in cassaforte ed il triplice fischio arbitrale ne decreta solo ufficialmente la conclusione.

 

A cura di Mariano Menna

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