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Napoli tradito dai suoi uomini chiave. Benitez deve lavorare sull’inserimento di Gabbiadini

Prestazione opaca per Higuaín, Hamsik e Callejón. Una Juve non irresistibile passa al San Paolo

Nella notte di Napoli-Juve lo spettacolo più bello è quello offerto dal San Paolo che ricorda e omaggia Pino Daniele; da brividi l’ingresso in campo delle squadre accompagnate dalle note di ‘Napule è’ cantata dalle 50mila anime presenti all’impianto di Furigrotta. La partita in sé non offre grande spettacolo. Meglio il Napoli nella prima frazione; gli azzurri spingono bene sulla destra grazie al buon avvio del duo Maggio-Callejón. E’ dalla loro parte che gli azzurri sono più pericolosi e propositivi. Buona l’intensità di gioco, anche se il pallone gira più lentamente rispetto a quanto visto a Doha ed al Manuzzi. Benitez opta ancora una volta per schierare De Guzman dal primo minuto, preferendolo a Mertens. L’olandese garantisce maggior apporto in fase di costruzione di gioco, cosa necessaria vista la mediana azzurra costituita, ancora una volta, da Lopez e Gargano. Sul destro di De Guzman capita la palla buona per il vantaggio del Napoli, l’olandese spreca in malo modo il pallone involontariamente servitogli da Chiellini. Se De Guzman fallisce il suo rigore in movimento, altrettanto non si può dire di Pogba. Il fuoriclasse francese trafigge Rafael con una volee d’esterno destro da fuori area; bello il gesto tecnico del giocatore della Juve bravissimo ad approfittare della poca reattività della difesa azzurra in fase di rinvio del pallone.
Nel secondo tempo è ancora il Napoli a fare la partita. Allegri, forte del vantaggio, dice ai suoi di aspettare gli azzurri. Ma è nei suoi uomini chiave che la squadra di Benitez viene meno. Hamsik ed Higuain si accendono ad intermittenza, lo slovacco sbaglia qualche appoggio di troppo fino a quasi sparire nella ripresa; il tecnico spagnolo lo richiama in panchina al minuto 60. Entra Mertens e la mossa si rivela azzeccata perché il belga dà vivacità e crea scompiglio nella difesa ospite. E’ lui a procurarsi ed a calciare il corner che porta al pareggio di Britos. Il difensore uruguaiano trova ancora spazio vista l’assenza di Ghoulam, gioca in un ruolo non suo e prova a mettercela tutta ma si trova spesso in difficoltà lasciando, talvolta, troppo isolato Caceres. Proprio quest’ultimo riporta in vantaggio la Juve dopo appena 5 minuti; discutibile qui la decisione di Tagliavento e dei suoi assistenti di assegnare la rete visto che Chiellini e l’uruguaiano erano in posizione di offside. Benitez allora butta nella mischia Gabbiadini inserendolo al posto di Callejón e posizionandolo sulla destra; sostituzione che lascia un po’ perplessi visto che lo spagnolo era uno dei più in palla tra gli azzurri. Il neo azzurro non brilla, gli arrivano pochi palloni giocabili ma non sembra avere la gamba ed il passo rapido per poter fare l’esterno nel 4-2-3-1, la sua collocazione in campo sarà sicuramente motivo di dibattito ed oggetto di studio per Rafa Benitez. La Juve, intanto, si copre. Dopo il discutibile vantaggio, Allegri toglie Pogba ed inserisce Lichtsteiner passando ad un più coperto 3-5-2. I bianconeri chiudono tutti gli spazi, la vita si fa dura per gli attaccanti azzurri che non trovano varchi interessanti per far male agli avversari. Benitez si gioca la carta Zapata, il colombiano avrebbe l’opportunità per far male ma non è bravo ad approfittare di un clamoroso svarione di Ogbonna. Duván cerca di saltare Buffon ma fallisce miseramente come il suo tentativo di simulazione che non inganna nessuno. La terza segnatura ospite arriva in pieno recupero con gli azzurri completamente sbilanciati in attacco; il contropiede juventino è letale e costa l’1-3 finale al Napoli.
Prestazione opaca degli azzurri. Dopo un buon avvio ed un discreto controllo degli avversari, il Napoli è venuto meno nella continuità della manovra e dell’intensità di gioco. Qualche passo indietro mostrato da Hamsik, lo slovacco non è riuscito a prendere le redini del gioco azzurro come fatto a Cesena. Anche il Pipita non ha brillato: sono stati i tenori azzurri a venir meno nella serata del San Paolo. Benitez ha molto lavoro da fare sulla testa della sua squadra e con i nuovi arrivati: urge inserire quanto prima Strinic e trovare la giusta collocazione per Manolo Gabbiadini.

A cura di Luigi De Magistris

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