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Napoli-Juventus, scelto Orsato: saprà confermare il suo rendimento?

Il Fischietto di Schio ha diretto ben 36 volte gli azzurri, si segnalano tante "classiche"

ORSATO SOTTO I RIFLETTORI – Siamo giunti al giorno tanto atteso. Ecco il primo Napoli-Juventus da “brividi”, per valore di classifica e situazioni accessorie…Il sentito confronto è nelle mani di Orsato di Schio. Considerato da molti il numero uno per rendimento,curriculum a parte, Daniele Orsato fa il suo esordio in Serie A nel dicembre del 2006 in Siena-Atalanta 1-1. Da allora è arrivato a collezionare 173 partite in massima divisione, con una media di circa cinque ammonizioni a gara, un’espulsione ogni tre ed un rigore ogni quattro. A proposito di penalties, ne ha decretati solo due in 16 gare nella stagione 2015/16: uno allo Stadium in Juventus-Fiorentina, l’altro in Sampdoria-Napoli.

RENDIMENTO  2016/17 – In questa stagione ha messo in fila dodici direzioni, delle quali la più contestata: Fiorentina-Milan 0-0 del 25 settembre 2016. Al “Franchi” Orsato parte col suo solito piglio autoritario ma comprensivo, apparendo pronto in occasione del calcio di rigore concesso ai viola per fallo di Calabria su Borja Valero. Le polemiche prendono corpo nel finale, quando il giudice di Schio non concede una punizione al Milan per un netto fallo al limite dell’area di Tomovic su Luiz Adriano, lanciato in contropiede solitario.

LUNGO VISSUTO PARTENOPEO – In totale i precedenti del Fischietto classe ’75 con il Napoli sono ben 36, per un bilancio di 13 vittorie13 pareggi e 10 sconfitte. Lascia il segno nel primo incrocio in cadetteria: Napoli-Frosinone 1-1 del dicembre 2006 in Serie B. L’arbitro veneto, dopo vari richiami, decide d’interrompere la gara per un fitto lancio di petardi. Alla ripresa del gioco viene assegnato un rigore al Frosinone trasformato da Lodi. Gli azzurri agguantano il pareggio grazie ad una realizzazione di Bogliacino e nel finale l’arbitro fischia inspiegabilmente la fine della gara senza recupero. L’atteggiamento del fischietto di Schio contribuisce ad alimentare le polemiche relative alla condotta violenta dei tifosi del Napoli in trasferta. Nella partita seguente il San Paolo viene squalificato. Nella prima in ACatania-Napoli 3-0, Orsato dimostra una conduzione di gara ineccepibile. Su questa scia le due seguenti gare Napoli-Udinese 0-0 e Napoli-Genoa 0-1, che segnano uno dei momenti più infelici del club di De Laurentiis, culminante con l’esonero di Edy Reja. In Napoli-Palermo del gennaio 2010 riemergono le polemiche. In un contatto in area tra Rinaudo e l’allora attaccante rosanero Cavani, il fischietto di Schio assegna un rigore molto dubbio ai siciliani. Per effetto della cosiddetta “giustizia divina” De Sanctis nega la gioia della trasformazione a Miccoli. In Lazio-Napoli 1-1 dell’aprile 2010 si ravvede e sfodera un’ottima direzione. In Chievo-Napoli 2-0 Orsato mette in mostra un’altra performance oltre la sufficienza. Nell’aprile 2011 Bologna-Napoli 0-2: in un Dall’Ara per tre-quarti azzurro Orsato mostra sicurezza ed equilibrio senza alcuna possibilità di appello. In Atalanta-Napoli 1-1, Cigarini autore di numerosi interventi duri riceve l’ammonizione solo al 78′.

RESTANO NELLA MEMORIA – Juventus-Napoli 3-0 dell’Aprile 2012 fa registrare una brutta prestazione. Nel mirino c’è la convalida erronea del primo gol dei bianconeri, con il fendente di Vucinic deviato da Bonucci in chiara posizione di off-sideAtalanta-Napoli 1-0 e Lazio-Napoli 1-1 del 9 febbraio 2013 fanno riprendere quota ad Orsato. Giusta ad esempio l’ammonizione sanzionata a Mesto per simulazione ed il gol annullato a Biava per fuorigioco. Il fluido si interrompe nuovamente contro i bianconeri. In Napoli-Juventus 1-1 del primo marzo 2013 Cavani rifila una gomitata ai danni di Chiellini in area di rigore, “frutto” della precedente strattonata di capelli del bianconero. Colpi segnalati da De Marco. L’arbitro, contrariamente alle aspettative generali, tira fuori solo il giallo per entrambi. In Roma-Napoli 2-0 del 18 ottobre 2013 decreta un calcio di rigore nel secondo tempo sull’1-0 per fallo in area di Cannavaro su Borriello, con espulsione successiva dell’azzurro. I replays successivi evidenziano invece la trattenuta dell’attaccante giallorosso. In Napoli-Juventus 2-0 del 30 marzo 2014 annulla un gol di Hamsik su respinta di Buffon al 7′ (su segnalazione dell’assistente Tonolini) per fuorigioco dello slovacco. Al 37′ convalida la rete di Callejòn, leggermente avanzato rispetto all’ultimo uomo della linea difensiva bianconera al momento del lancio di Insigne. Nel secondo tempo sorvola poi sul colpo di tacco falloso rifilato da Chiellini a Mertens. Molto discutibili infine i 6′ di recupero concessi al termine dei 90′ regolamentari. Il successivo e significativo incontro lo vede tra i protagonisti della delicata Finale di Coppa Italia dello scorso maggio contro la Fiorentina. In un clima teso per le note e discusse vicende extra-Olimpico riesce comunque a mantenere i nervi salvi, non perdendosi in errori da matita blu ed atteggiamenti fuori luogo nella gestione della gara. Ci si rivede poi il 19 ottobre 2014Inter-Napoli 2-2. Buono il metro di giudizio e corrette le chiamate di Orsato, nella maggior parte dei casi. L’unico evidente errore non incide sul risultato ma sui nervi di Higuain, che non si vede riconoscere un netto fallo al 70′ al limite dell’area di rigore nerazzurra (ad opera di Vidic). Il Pipita protesta con veemenza e subisce un cartellino giallo. Le successive volte sono in Coppa Italia. In Napoli-Udinese 2-2 (7-6 d.c.r.) parte bene con la corretta assegnazione di un calcio di rigore al Napoli per fallo in area su Zapata (3′). Lascia correre in seguito su un tocco di mano in area di Gargano e concede nuovamente un penalty nella ripresa dopo un dubbio contatto tra Zapata e Heurtaux. Quest’ultima sanzione è quella che fa più discutere: al netto delle analisi di moviola, appare abbastanza generosa. Nella semifinale tra Napoli e Lazio dell’8 aprile 2015 lo scivolone avviene nel momento decisivo. I biancocelesti siglano la rete che vale la qualificazione con Lulic, ma Klose partecipa attivamente all’azione in chiara posizione di fuorigioco.

IL 2015/2016 DEL GIUDICE DI SCHIO – Nella scorsa stagione ha diretto sia Napoli-Juventus 2-1 del 26 settembre 2015 che Juventus-Napoli 1-0 del 16 febbraio 2016, uscendo per ben due volte indenne dai “linciaggi” moviolistici. Ottima prova anche in Napoli-Inter 2-1 del 30 novembre 2015. Polso fermo nella gestione del match e provvedimenti corretti. A norma di regolamento non fa una piega, tranne che per Mancini, l’espulsione di Nagatomo per doppio giallo. L’esterno giapponese è infatti meritevole di ammonizioni sia per l’entrata da dietro con ginocchiata suCallejon, che per la falce scomposta ai danni di un Allan in azione pericolosa. L’altro precedente stagionale è Sampdoria-Napoli 2-4 del 24 gennaio 2016. Assegna a giusta ragione un calcio di rigore per uno sciocco intervento in area di Barreto su Albiol. Corretta a norma di regolamento anche l’espulsione a Cassani per doppio giallo. L’angolo da cui scaturisce la seconda realizzazione di Eder è invece viziato da una posizione irregolare del trequartista Correa. Unica sbavatura dell’ennesima prova convincente di Orsato. Il successivo incrocio tra il percorso di Orsato e quello degli azzurri è Roma-Napoli 1-0 del 25 aprile 2016. I partenopei perdono il piglio nel finale e vengono punti da Nainggolan, rete che nel computo finale non consentirà comunque ai giallorossi di arrivare al secondo posto. Il Fischietto offre nel complesso una buona prestazione, arricchita dalla millimetrica segnalazione al 25 su Callejòn: l’esterno azzurro va a segno su assist di Mertens, ma tutto viene bloccato per una leggera posizione di fuorigioco dello spagnolo al momento del lancio.

L’ULTIMA VOLTA – Altro match di caratura per Orsato nell’ultima direzione partenopea: Napoli-Roma 1-3 del 15 ottobre 2016. Dzeko (al quadrato) e Salah sbancano Fuorigrotta, a nulla serve il colpo di testa vincente di Koulibaly. La direzione fila con equità e giusta fermezza. L’unico episodio da rilevare è la possibile espulsione non decretata ai danni del Juan Jesus che, già ammonito, entra in maniera scomposta su Mertens nel secondo tempo.

 

 

 

 

 

A cura di Antonio Fusco

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