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Empoli-Napoli a Damato: il “veterano” di Barletta sale a quota trenta!

Il Fischietto pugliese ha già diretto due volte gli azzurri in questa stagione, tanti i precedenti complessivi

OPERAZIONE SECONDO POSTO – Corsa Champions. Il Napoli non può perdere terreno dal secondo posto, la trasferta di Empoli diventa quindi fondamentale per restare quasi fianco a fianco con la Roma. Il direttore di gara scelto per la 29esima giornata al “Castellani” è  Antonio Damato, 43 anni, appartenente alla sezione di Barletta. Internazionale dal 1° gennaio 2010, l’avvocato pugliese fa il suo esordio nel massimo campionato italiano il 10 dicembre 2006 in Catania-Udinese 1-0, dopo cinque anni di Serie C e 39 presenze in Serie B. È alla sua undicesima stagione nella CAN di A e B e dal luglio 2010 è inserito nella CAN di A, dove ha raccolto ad oggi 173 “gettoni”. Ha una media di cinque ammonizioni a partitaun’espulsione ogni tre uscite ed un rigore concesso ogni tre gare.

TRENTA CON L’AZZURRO– Gli incroci con il Napoli sono ben trenta, con un bilancio di tredici vittorie, nove pareggi e otto sconfitte. Il primo incontro con i colori azzurri avviene in Serie C: Sambenedettese-Napoli 1-1, in cui non convalida un gol realizzato dal Pampa Sosa, che nega ai partenopei la possibile vittoria nella gara di andata ai play-off promozione. L’errore viene pagato a caro prezzo dal direttore di gara, al quale non viene concessa la promozione in B ( rimandata all’anno successivo). Altra partita di Serie C, con prestazione negativa per Damato è Chieti-Napoli 1-2 in cui concede un rigore molto dubbio ai padroni di casa. L’unico precedente in Serie B è un Napoli-Brescia 3-1 del 19 dicembre 2006. Nulla da segnalare in moviola, c’è però la curiosità della rete siglata dall’allora talentino bresciano Marek Hamsik, futuro “pilastro” del club di De Laurentiis. Ottima la direzione di gara nell’esordio in Serie A degli azzurri in Reggina-Napoli 1-1, così come nelle seguenti Napoli-Siena 2-0 e Napoli-Torino 1-2. Nessun tifoso partenopei che si rispetti può aver dimenticato la strepitosa rimonta a Torino contro la Juventus, culminata con la vittoria finale per 3-2 dopo il 2-0 iniziale dei bianconeri. In pochi ricordano che Damato, in quell’occasione, non fischia una ripetuta trattenuta in area di Fabio Cannavaro ai danni del “Tanque” Denis.

DISASTRO FRIULANO – L’incidente più eclatante del direttore di Barletta con gli azzurri risale al febbraio 2010 quando, in Udinese-Napoli 3-1, estrae il cartellino rosso ai danni di Maggio per una simulazione inesistente dell’esterno partenopeo, atterrato in maniera evidente da Lukovic in area di rigore. Sarebbe stato secondo giallo e dunque espulsione per il difensore, già ammonito per una simulazione precedente. In Napoli-Fiorentina 2-1 del 2 settembre 2012, la direzione è buona anche se priva di specifiche difficoltà dal punto di vista disciplinare. Altro appuntamento è Juventus-Napoli 2-0 del 20 ottobre 2012. Damato gestisce bene la sentita sfida per il tricolore, che i bianconeri si aggiudicano solo nel finale grazie alle reti di Caceres e Pogba. Altro precedente ancora con l’Udinese (Il Friuli non è terra fortunata per lui) del 25 Febbraio 2013. La gara termina sullo 0-0 e riporta alla mente un’altra prestazione negativa con due episodi che avrebbero potuto incidere non poco sul risultato: nel primo, giudica da simulazione un contatto in area Armero-Basta che fa imbufalire Mazzarri nel post-gara, nel secondo ignora un intervento molto dubbio su Cavani, disturbato in area da Allan al momento del tiro. Il percorso conduce poi a Genoa-Napoli 0-2 del 28 settembre 2013. La prestazione dell’avvocato è mediocre, caratterizzata da scarsa attenzione e cattiva gestione dei cartellini: non ammonisce infatti Matuzalem per un duro intervento al 1′ minuto su Inler e Biondini per un fallo da dietro su Zuniga, lanciato in campo aperto. Ferma all’8’ della ripresa Insigne lanciato in porta dai compagni, non concedendo un facile vantaggio di gioco ai partenopei.

RICORDI VIVI – Il ciclo più recente di partite azzurre presiedute da Damato vede in principio Bologna-Napoli 2-2 del 19 gennaio 2014. Giusta l’assegnazione del rigore agli uomini di Benitez per fallo in area di Kone su Dzemaili. Il greco, già ammonito, viene letteralmente graziato con la mancata estrazione del secondo giallo. Non pago, il centrocampista felsineo all’84′ commette un fallo tattico ai danni di Higuain e convince in maniera definitiva il direttore di gara a tirare fuori dal taschino il secondo giallo e il conseguenziale rosso. Le due successive occasioni, sempre in trasferta, non sono particolarmente fortunate. Una è Atalanta-Napoli 1-1 del 29 ottobre 2014. L’Atleti Azzurri d’Italia si conferma campo ostico per gli azzurri, che dominano ma faticano a concretizzare. Arriva puntuale il gol dell’ex Denis a guastare i piani di Benitez. Sarebbe possibile raddrizzare le cose al 90′, dopo il pareggio di Higuain, con il calcio di rigore giustamente concesso dal Fischietto pugliese per una trattenuta in area di Stendardo su Zapata. Il Pipita si presenta dagli undici metri, ma la storia la sappiamo…L’altro match ci porta a San Siro: Milan-Napoli 2-0 del 14 dicembre 2014. Si assiste ad una delle prestazioni più deludenti dei partenopei, che non entrano mai realmente in partita. Damato non offre particolari spunti polemici, la sua direzione è corretta e non muta quanto espresso dalle squadre sul terreno di gioco. Si passa quindi alla semifinale d’andata di Coppa Italia del 5 marzo, contro la Lazio. All’Olimpico finisce 1-1, Il risultato è positivo per Benitez e compagni e l’avvocato pugliese conferma la striscia “candida” con una direzione quasi impeccabile. Il “magic moment” si interrompe il 12 aprile 2015 in Napoli-Fiorentina 3-0. L’errore principale riguarda la non assegnazione del gol siglato al 35′ da Higuain, il quale scaglia un bolide dalla distanza che sbatte sotto la traversa e varca la linea di porta avversaria. Decisivo l’apporto a dir poco carente dell’arbitro d’area. La tecnologia ha successivamente (seppur in netto ritardo) posto rimedio…Il secondo passo falso avviene nel finale con la mancata concessione di un calcio di rigore agli azzurri per un netto contatto in area tra Savic e Maggio.

NELLA PASSATA STAGIONE – L’avvocato di Barletta ha collezionato 16 presenze nel campionato 2015/2016, alle quali si aggiungono 2 gare di Coppa Italia ed 1 presenza al 2° turno di qualificazioni di Europa League. Tra le uscite più discusse c’è il derby di ritorno tra Milan ed Inter del 31 gennaio 2016 ma soprattutto Torino-Roma del 5 dicembre 2015. Nell’incontro dell’Olimpico (non ancora rinominato Grande Torino) pesano la maldestra gestione dei cartellini ed il rigore concesso ai granata nel finale, che fissa il risultato sull’1-1. Il contatto tra Manolas e Belotti in area non sembra meritevole della massima punizione concessa su maldestro consiglio dell’assistente di porta Fabbri. Sono poi tre gli incroci di Damato con gli azzurri. Due sono senza gravi appunti: Napoli-Lazio 5-0 del 20 settembre 2015 e Verona-Napoli 0-2 del 22 novembre 2015. Il successivo coincide con il prorompente scatto azzurro verso il secondo posto Champions: Torino-Napoli 1-2 dell‘8 maggio 2016. Giusto l’annullamento al 12′ della rete di Belotti, su cross di Zappacosta, per posizione di fuorigioco. Manca un calcio di rigore ai partenopei per un netto fallo di Gaston Silva su Higuain in area di rigore al 43′. Niente da eccepire sull’espulsione, per somma di ammonizioni, di Vives a tempo quasi scaduto.

QUELLA VOLTA A MARASSI… – Antonio Damato ha già diretto gli azzurri in questa stagione, con conseguenze impensabili. Genoa-Napoli 0-0 del 21 settembre 2016 è una partita che supera il mero risultato tecnico ed accende uno scontro ben più profondo all’interno del club partenopeo…Il Fischietto pugliese offre il peggio di se: netto il fallo di mani di Ocampos in area di rigore nel primo tempo, vistosa e meritevole di sanzione anche la trattenuta di Orban su Milik nei secondi 45′ di gioco. Episodi che, in aggiunta alle disastrose decisioni di Pescara-Napoli, fanno infuriare nel post gara Sarri. L’allenatore toscano invoca un intervento duro da parte del club, De Laurentiis risponde picche: “Le decisioni degli arbitri vanno rispettate”. Solo il primo dei frequenti scambi di vedute a distanza tra guida tecnica e guida societaria che stanno caratterizzando l’annata. Damato ha lasciato il segno…

L’ULTIMA – Il ciclo partenopeo di Damato si chiude (per ora) con Napoli-Lazio 1-1 del 5 novembre 2016. Non ci sono momenti particolarmente eclatanti da segnalare. La direzione dell’arbitro di Barletta è permissiva, decide infatti di non estrarre spesso il cartellino giallo. Restano perplessità su alcune segnalazioni di fuorigioco e sulla mancata espulsione di Radu al 6′ del secondo tempo: il difensore (già ammonito) si lascia andare ad una reazione spropositata, mandando a quel paese lo stesso Damato dopo uno scontro con Chiriches.

 

 

Servizio a cura di Antonio Fusco

 

 

 

 

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