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Raiola, Reina e Ghoulam le nubi sull’estate azzurra, il mercato e la Champions per far vincere il sereno

Il superamento del play-off Champions e alcune cessioni porterebbero il Napoli ad avere più entusiasmo per la campagna acquisti

A distanza di un anno, si è passati dalla tensione alla serenità. Sono lontani i ricordi della contestazione diffusa per la cessione di Higuain alla Juventus, del novantesimo compleanno del club organizzato tra mille contraddizioni, oggi regnano serenità ed entusiasmo. La partecipazione di massa alla presentazione della squadra a Dimaro-Folgarida è la “ricompensa ideale” che il pubblico ha fornito al club per la scelta di non realizzare cessioni eccellenti e trattenere i punti fermi del ciclo di Sarri anche con rinnovi di contratto molto importanti.

Dietro la serenità dominante, ci sono, però, delle schermaglie che rappresentano delle nubi sull’estate azzurra. “Se c’era una tempistica per risolvere la questione portiere, era antecedente a questo momento ma io mi fido moltissimo di Reina che ha grandi valori morali ed un attaccamento a questo gruppo importante. Non penso che Reina non sia sereno perchè è in scadenza, se poi la società vuole prendere il portiere del futuro, m’interessa relativamente in questo momento”, così Sarri si è espresso in conferenza stampa in merito ad un caso che condiziona il mercato del Napoli. Sulla questione portieri il club di De Laurentiis ha messo in mostra delle difficoltà. Il patron ha comunicato ad aprile, durante l’Insigne Day, le sue strategie: “Reina ha un contratto ancora per un anno, ha fatto molto bene, non dovrebbero esserci problemi, poi bisogna pensare anche al futuro, non posso andare a prendere un portiere di vent’anni, devo andare a prenderne uno con una certa maturità, poi bisogna saper gestire un paio di prime donne, non si può stare fermi e bloccati. Non bisogna andare sui troppo giovani ma nel range tra i 25 e i 28 anni”. Il primo obiettivo è stato Szczesny poi sfumato, successivamente c’è stato l’assalto a Rulli che sembra complicarsi sempre di più. Sullo sfondo l’ipotesi più concreta che porta a Karnezis ma è necessario cedere Rafael che su Twitter ha smentito l’ipotesi della rescissione contrattuale ottenendo il “retweet” di Reina che così ha espresso un segnale di compattezza significativo tra colleghi di reparto. Sepe intanto dovrebbe rinnovare il suo contratto fino al 2022 con un piccolo ritocco al suo ingaggio e potrebbe accettare anche il ruolo di terzo portiere.

La questione andava affrontata prima e con maggiore autorevolezza, non è il massimo iniziare la stagione con due titolarissimi come Reina e Ghoulam in scadenza di contratto. Per l’algerino potrebbe esserci un incontro nel corso della settimana, Atletico Madrid, Tottenham e Monaco pensano al colpo a parametro zero per la prossima stagione. Un’altra nube sull’estate azzurra è nel rapporto tra Lorenzo Insigne e Mino Raiola. Le scelte riguardo ai procuratori sono personali ma certe domande sono inevitabili. Insigne ha scelto di legarsi al Napoli con un contratto importantissimo, ha dichiarato che vestire la maglia azzurra è il suo sogno da bambino, ha costruito la sua immagine da bandiera in un calcio che respinge i sentimenti. L’attaccamento alla maglia, la passione sono ciò che rendono in vita il calcio, il motore per alimentare l’industria economica del mondo del pallone, Insigne, così come soprattutto Hamsik, rappresenta una speranza affinchè possano ancora esistere le bandiere. Perché dopo il rinnovo e un progetto così delineato, Insigne ha scelto il procuratore specializzato nei trasferimenti, il volto del calcio business? Anche se le domande entreranno nel vivo nei prossimi anni, sarebbe bello se il Magnifico facesse chiarezza e spegnesse tutti i dubbi su uno dei casi dell’estate. A scacciare via le nubi poi deve pensarci il Napoli, superando l’ostacolo play-off e concludendo in maniera brillante la campagna trasferimenti. Le cessioni di Zapata, Giaccherini, Strinic e Tonelli dopo il preliminare potrebbero portare il Napoli a realizzare due colpi: servono un vice Insigne e un difensore centrale interessante, anche di prospettiva per rendere più competitivo un organico che dovrà lottare contro società più ricche sotto il profilo economico. Davide può battere Golia ma le speranze crescono se tutto è impostato nel verso giusto, per non avere rimpianti in futuro.

Ciro Troise

 

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