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Arrivederci Dimaro! Il punto sul ritiro

L'organizzazione della Val di Sole, il De Laurentiis show, il 3-5-1-1, Gargano, i giovani e tanto altro...

La parte più pesante delle fatiche estive è terminata, il Napoli lascia Dimaro dopo tredici giorni di ritiro. Il sipario si è chiuso alla grande al centro sportivo di Carciato con l’amichevole vinta per 3-0 contro il Grosseto. E’ stato un bel ritiro dove si è registrata la crescita organizzativa del Napoli, anche se c’è ancora tanto da migliorare, e la splendida accoglienza della Val di Sole. Complimenti alla Mediaplan, agenzia di comunicazione del territorio, alle istituzioni locali e soprattutto alla popolazione capace di cogliere le sfumature più belle della napoletanità riuscendo a costruire un rapporto fruttuoso non solo a livello economico ma anche culturale.

Gli ultimi giorni sono stati segnati dal De Laurentiis show, uno spettacolo estivo a cui ormai siamo abituati. Cambiano le forme ma la sostanza è sempre la stessa: dare l’impressione di colui che rimane fermo sulle proprie posizioni e non cede al cospetto di nessuno. I modi non sono per niente condivisibili: attacchi a procuratori, calciatori e quel costante fastidio per la stampa così forte da organizzare addirittura un incontro al Teatro Comunale di Dimaro con i tifosi e senza la possibilità per i giornalisti di entrare.

Il presidente De Laurentiis dovrebbe capire che, tranne i prevedibili mugugni per la cessione di Lavezzi, il suo progetto ha colto la sensibilità dei napoletani pronti sempre a seguire le indicazioni del patron. L’entusiasmo è sicuramente più forte dello scoramento nel variabile “termometro dei sentimenti” dei tifosi, perciò il presidente non ha assolutamente bisogno di quest’esercizio continuo dell’attacco senza limiti a chi, magari svolgendo solamente il suo lavoro, dà l’impressione di ostacolarlo.

Tocca al direttore sportivo Bigon, al nuovo responsabile della comunicazione Lombardo e a tutti coloro che condividono l’onere della direzione del Napoli cercare di smussare i lati più oscuri della sua personalità che rimane comunque di grande spessore sotto tutti gli aspetti.

Iamnaples.it, come gli altri siti presenti, vi ha offerto un servizio costante (siete poi voi lettori a giudicarne la qualità, ndr) sul lavoro compiuto da Mazzarri, cercando di portarvi nell’atmosfera e nei contenuti di un momento fondamentale della stagione dove ci si concentra non solo sull’aspetto atletico ma anche su quello tecnico-tattico. Il 3-5-1-1 che nasce, l’inserimento di Behrami e Gamberini, la valorizzazione dei vari Bariti, Celiento, Fornito, Vitale e Novothny e l’”esplosione” di Lorenzo Insigne, che ha scavalcato nelle gerarchie Vargas, ancora confuso tra il suo grande talento ed i limiti di personalità che lo condizionano nelle sue prestazioni; sono questi i temi che abbiamo approfondito quotidianamente.

In tribuna, durante gli allenamenti, abbiamo scovato Carmine Marotta, ex allenatore in seconda del Ctl Campania con Campana, tecnico della compagine che ha ben figurato in Serie D. “Sono venuto ad aggiornarmi, a studiare un po’ il lavoro di un allenatore che considero tra i migliori in Italia”- così ha motivato la sua presenza. Obiettivo sicuramente raggiunto perché è veramente interessante guardare il lavoro compiuto dal tecnico di San Vincenzo. Meticoloso, attento ai dettagli; ogni seduta è preparata con netto anticipo, si capisce dalla prontezza dei suoi collaboratori nel predisporre tutti gli strumenti affinchè tutto si svolga con gli automatismi giusti, proprio come il gioco della squadra in campo. In questo contesto è nato il lavoro sul nuovo modulo di cui si sono cominciate ad intravedere anche le caratteristiche.

Il mediano davanti alla difesa, principalmente Inler, si muove a protezione dei difensori per cercare di limitare i numerosi gol subiti nella scorsa stagione a causa di inserimenti degli avversari dalle retrovie. Con Hamsik mezzala sinistra, chi occupa il centro-destra della mediana si posiziona qualche metro più dietro e dovrà sacrificarsi soprattutto con un lavoro di quantità andando a proteggere anche l’esterno in alcuni casi. Behrami sembra aver già assimilato questi principi con la buona prova offerta contro il Grosseto. Non c’è più l’esplosività del Pocho, si punterà sui tempi d’inserimento di Hamsik, la mobilità di Pandev e la genialità di Insigne.

Napoli-Grosseto è la rivincita di Walter Gargano, in campo fino al 69’, quando al suo posto è entrato il cognato Marek Hamsik. L’uruguagio è stato il migliore in campo; oltre al gol che ha sbloccato il risultato, ha compiuto un grande lavoro in entrambe le fasi. Il riscatto di Gargano era cominciato già in mattinata con la conferenza stampa di Mazzarri che ha utilizzato parole diverse per “il Mota” rispetto alla settimana scorsa: “Ha sempre giocato sotto la mia gestione, le mie scelte sono finalizzate esclusivamente al bene della squadra. Vedremo…”. Un’apertura che in maniera sibillina rimanda anche ai cambiamenti degli scenari del mercato. Poli, individuato da Mazzarri e Bigon con l’identikit giusto per sostituire nel ruolo di mezzala Gargano, sembra vicino alla Juventus che potrebbe girarlo poi alla Fiorentina nell’affare Jovetic. L’ex interista era stato già allertato per essere il sostituto di Gargano in partenza verso il Malaga ma in questo momento è tutto bloccato.

Non possiamo poi non parlare di giovani, un argomento che ha caratterizzato il dibattito estivo tra De Laurentiis e Mazzarri. Oltre ad Insigne, che può essere la rivelazione del prossimo campionato di Serie A, meritano una menzione anche Fornito, Bariti, Vitale e Novothny. Il centrocampista di Trebisacce è un talento su cui lavorare, ha potenziato la sua massa muscolare, ha dimostrato una grande qualità nella scelta dei tempi di inserimento; infatti, Mazzarri l’ha paragonato ad Hamsik. Nel ritiro di Dimaro ha cancellato quei limiti di personalità emersi nelle gare contro la Primavera. Bariti e Vitale hanno usufruito della cura Mazzarri e sono pronti a trovare spazio in prestito in qualche squadra di B. Novothny è il simbolo del valore dello scouting che sta portando altri elementi di prospettiva da far crescere a Saurini, nuovo tecnico della Primavera. A Cogolo di Pejo,  a 22 km da Dimaro, abbiamo visto Lasicki, Appiah, il futuro che cresce sulle orme di un presente da valorizzare quanto più possibile.

Ciro Troise

 

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