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Contro la Lazio una prova di forza: a Milano la personalità da trasferta

Contro la Lazio, considerando le assenze, una prova di forza importante, il prossimo step è la personalità da trasferta, la doppia sfida contro il Milan rappresenta un altro esame

Il primo tempo di Napoli-Lazio è uno dei più esaltanti dell’era Ancelotti per intensità, ritmo, intelligenza tattica, neanche i tifosi più ottimisti avrebbero immaginato un Napoli così brillante considerando le assenze di Koulibaly, Allan, Hamsik e Insigne. Ancelotti era consapevole di non avere l’asse centrale Koulibaly-Allan che consente d’accorciare le distanze, di pressare in avanti con efficacia, si tratta dei giocatori che recuperano più palloni uscendo costantemente dalla propria zona di campo per andare a prendere il portatore di palla avversario. Il piano tattico nel primo tempo ha previsto una squadra corta, attenta tra le linee dove la Lazio con Milinkovic Savic e Luis Alberto poteva far male, il baricentro più basso serviva a togliere profondità a Immobile. In fase offensiva Milik apriva gli spazi, facendo con grande velocità sia i movimenti a venire dentro al campo che gli attacchi alla profondità, con Mertens che ruotava intorno al polacco, Callejon e Zielinski che tagliavano verso il centro aprendo il campo all’avanzata di Malcuit e Mario Rui. Il Napoli ha chiuso il primo tempo sul 2-0, colpendo anche due legni, creando tantissimo e rischiando pochissimo. Simone Inzaghi nell’intervallo ha inserito Correa con Immobile che attaccava soprattutto sul centro-sinistra cercando di sfruttare i limiti di Malcuit in fase difensiva, così la Lazio è diventata più pericolosa, ha trovato il gol del 2-1 e in qualche occasione è stato decisivo Meret. La seconda ammonizione di Acerbi non c’era ma sul 2-0 c’era una sacrosanta espulsione di Bastos che probabilmente avrebbe spento la reazione della Lazio e nel finale Lulic poteva avere più del giallo per la brutta entrata su Malcuit. Il Napoli ha avuto anche ulteriori chances colpendo ancora due legni con Fabian Ruiz e Callejon, Ounas ha avuto l’occasione del 3-1, Ancelotti senza Allan e Koulibaly ha provato a sfruttare le difficoltà difensive della Lazio dopo l’espulsione di Acerbi e, nonostante il vantaggio, ha inserito Verdi per Diawara. “La miglior difesa è l’attacco”, la filosofia della lettura della partita di Ancelotti, non è una novità se ricordiamo i suoi Milan e Real Madrid a trazione anteriore per non rinunciare ai tanti giocatori di talento a sua disposizione. Superata la complicata sfida contro la Lazio viste le assenze, per il Napoli c’è un altro esame molto importante: la doppia gara contro il Milan. Gli azzurri al San Paolo sono imbattuti, se la Juventus stasera dovesse battere il Chievo Verona in un campionato ipotetico fatto solo di gare interne il Napoli sarebbe a -2 dai bianconeri. Incidono le tre sconfitte in trasferta contro Sampdoria, Inter e Juventus, Ancelotti nei mesi scorsi in conferenza stampa ha parlato spesso di crescita sotto il profilo della personalità negli ambienti ostili. Nelle sfide in trasferta contro le grandi squadre la prestazione è stata convincente solo contro il Paris Saint Germain ma bisogna considerare due aspetti: i demeriti della formazione di Tuchel, sfilacciata e con tanti uomini poco propensi alla fase di rientro, e comunque la delusione del pareggio subito nel finale. Il Napoli contro Juventus, Inter e Liverpool per ampie fasi della gara ha concesso il campo agli avversari, sul profilo della prestazione non ha brillato, ha avuto comunque le occasioni per far risultato ma anche in questo caso è venuto meno sotto tanti aspetti, soprattutto quello della personalità. Il Milan non è una big, si sta indebolendo con la perdita di Higuain ma giocare a San Siro è sempre complesso, questa doppia sfida è un altro esame importante per il Napoli di Ancelotti.

 

Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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