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“Fase offensiva ok, difesa da rivedere”, lo dicono le amichevoli

La fase offensiva funziona, quella difensiva rimandata, Insigne e tutti quelli che provano a prendersi i meriti

Quarta amichevole estiva per gli azzurri contro il Bayer Leverkusen, la seconda di un certo profilo dopo quella contro il Bayern Monaco. Due squadre tedesche, due prestazioni simili che hanno messo in mostra i punti di forza e i limiti degli azzurri. La fase offensiva funziona, anche l’assenza di Inler contro la compagine del duo Lewandowski-Hyppia non ha limitato la fluidità della manovra del Napoli. Gargano, con il suo consueto dinamismo, è stato autore di un’ottima prestazione rispondendo così alle voci di mercato confermate anche dalla freddezza di Mazzarri nel post-partita: “Gargano? Questa squadra, quando sta bene, può fare grandi cose. L’unità d’intenti è la nostra forza, voglio giocatori motivati”.

L’aspetto atletico è dirimente con il caldo di fine Luglio, in entrambe le sfide contro le tedesche, il Napoli ha sofferto nella prima mezz’ora trovando poi le contromisure necessarie nei finali dei primi tempi. Ciò che colpisce della fase offensiva è la capacità degli azzurri di far male, la forza di inserirsi negli spazi con pericolosità, come dimostra anche l’inserimento di Behrami che sembra essersi già calato alla grande nei meccanismi tattici e nelle idee di gioco di Mazzarri.

La copertina, però, è sempre di Lorenzo Insigne che non ha avuto nessuna paura del San Paolo, come si poteva prevedere per un ragazzo di ventuno anni, incantando il pubblico fino all’87’, quando al suo posto è entrato Bariti. Giocate sopraffine, conoscenza a memoria dei meccanismi offensivi, intesa perfetta con Pandev e Hamsik; il repertorio per la prima stagionale a Fuorigrotta, dopo il debutto del 19 Agosto 2009 contro l’Espanyol, è “tanta roba” che costruisce l’emozionante standing ovation del pubblico. Le vittorie hanno sempre tanti padri ed è già iniziato da mesi il meccanismo mediatico per cui hanno tutti scoperto e coltivato lo scugnizzo di Frattamaggiore, anche l’ex direttore generale Pierpaolo Marino che ha dichiarato a Radio Goal di seguire sempre le partite di Allievi e Primavera proprio per seguire le sue gesta. Erano gli anni in cui c’era una spaccatura molto più netta di oggi tra prima squadra e settore giovanile e Marino è stato visto pochissime volte sui campi di Marano, Cercola, Casoria. Insigne, poi, come vi abbiamo raccontato più volte, ha avuto una storia travagliata nel vivaio azzurro. Non ha disputato gli Allievi Nazionali, era “parcheggiato” negli Allievi Regionali prima del passaggio in Primavera. Oltre agli agenti Fabio Andreotti ed Antonio Ottaiano della Football Global Service, bravi a non mollare mai al cospetto delle tante bocciature subite per le sua altezza, il “padre protettivo” di “Lorenzo il Magnifico” nel Napoli è Giuseppe Santoro, all’epoca responsabile del settore giovanile, che ha coltivato il suo talento tra le molteplici difficoltà di un vivaio che lavorava su più strutture. A consegnargli la “corona del campione” poi ci ha pensato Zdenek Zeman, un maestro che ha trasformato un ragazzino di belle speranze in un potenziale top player, senza però dimenticare l’0stinazione di Peppino Pavone, bravo a crederci sia a Cava de’ Tirreni che a Foggia. Oggi dovrebbe definitivamente risolversi anche la questione contrattuale con il relativo adeguamento ed allungamento fino al 2017.

Se Insigne è la luce di una fase offensiva che funziona, non si può essere allo stesso modo entusiasti per la fase di non possesso. Serve un difensore di passo rapido che si alterni con Campagnaro, il processo d’adattamento di Britos alla difesa a tre sembra ancora lento, il centrocampo non ha ancora acquisito i meccanismi di copertura degli inserimenti dalle retrovie che nella scorsa stagione hanno più volte “bucato” la compagine di Mazzarri. Si attende poi Balzaretti per coprire la storica carenza sulle corsie laterali dove ci sono solo tre esterni con Dossena che non è affidabile sotto il profilo della tenuta atletica per l’arco dell’intera stagione.

Le indicazioni dell’allenatore arrivano soprattutto per correggere lo storico limite sulle palle inattive. “Non possiamo concedere due metri di libertà all’avversario, è una questione di concentrazione. Dobbiamo assolutamente migliorare sotto quest’aspetto”. Durante il ritiro di Dimaro, Mazzarri ha lavorato su questa fase di gioco con esercizi specifici sulle marcature.

Mercoledì 1 Agosto il test contro il Bordeaux, poi sabato, nell’immediata vigilia della partenza per la Cina, potrebbe esserci un test Napoli A contro Napoli B, idea comunque ancora da definire. La gara contro i francesi sarà comunque l’ultimo test di un certo calibro prima della Supercoppa, in programma, come previsto, per l’11 Agosto. De Laurentiis ha provato a far dimenticare al tifo organizzato di essere stato il più accanito sostenitore della soluzione Pechino con un tardivo dietrofront dovuto a questioni di business. E’ saltata la Dragon Cup ed allora gli introiti si sono profondamente ridotti tanto da far ricordare al patron altri problemi: il disagio dei tifosi, il gran caldo, questioni burocratiche che hanno prodotto l’”ira funesta” di De Laurentiis che la Lega, però, non ha accolto.

A cura di Ciro Troise

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