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Il giro di boa del progetto Napoli: tra Cavani e il nuovo ciclo

Cavani verso Parigi, il mercato del Napoli si ferma sul bomber e i tifosi sono in fermento.

“Arriverà qualcuno con 63 milioni di euro e ce lo porterà via?”, fino a pochi giorni fa era questo l’interrogatorio che girava tra i tifosi. Da giovedì sera i timori stanno prendendo la forma della realtà, le speranze si riducono ora dopo ora; infatti, si pensa già a chi può sostituire Edinson Cavani. Nel crocevia delle sensazioni s’alternano la rabbia, la paura, la delusione e la speranza che il nuovo Napoli di Benitez riesca a ridisegnarsi riuscendo anche a fare meno di un campione come il Matador.

La partenza di Cavani non rappresenta una novità, il Napoli lavora sul possibile sostituto da mesi ma non è ancora riuscito a definire una soluzione. Per Bigon la principale alternativa è Edin Dzeko, ma l’ostacolo è la distanza tra domanda e offerta sull’ingaggio. C’è poi il desiderio dell’attaccante bosniaco di ritornare in Germania, al Borussia Dortmund nel caso in cui andasse via Lewandowski, attratto oltre che dal pressing del Bayern Monaco anche dalle avances del Real Madrid, pronto a fiondarsi su di lui una volta chiusa la cessione di Higuain all’Arsenal.

Lewandowski va in scadenza nel 2014 e potrebbe essere proprio l’inserimento dei “galacticos” a raffreddare la pista Bayern Monaco e allo stesso tempo spezzare il “sogno Bernabeu” di Cavani. Il Napoli ha guardato anche alla Germania per il sostituto di Cavani ma la pista Gomez non è mai stata calda. Il giocatore ha scelto Firenze da mesi sia per assecondare le preferenze di sua moglie che per i diritti d’immagine.

Complicandosi le piste europee, il Napoli potrebbe tuffarsi in Sudamerica per il post-Cavani, con l’assalto a Leandro Damiao, attaccante dell’Internacional di Porto Alegre seguito da un anno da Bigon e il suo staff, dai tempi dell’offerta di 55 milioni dello Zenit San Pietroburgo per il Matador. 25 milioni è il prezzo emerso dai primi contatti tra Napoli e Internacional di Porto Alegre, ma è l’ingaggio la vera chiave di svolta, avendo l’attaccante brasiliano pretese nettamente inferiori rispetto a Dzeko.

Damiao, come Dzeko e Julio Cesar, il portiere che potrebbe sostituire De Sanctis, spaventato dalla concorrenza con Rafael e attratto dalle sirene giallorosse, è extracomunitario. Il Napoli ha un solo slot disponibile, in virtù dell’ingresso della Croazia nell’Unione Europea e il conseguente status di comunitario ottenuto da Radosevic, e anche quest’aspetto rallenta il mercato del Napoli.

Bisognerà vendere Chavez per liberare un altro posto e magari permettersi due acquisti con lo status di extracomunitario; sarebbe giusto che poi i protagonisti di quell’operazione apparentemente innocua riflettessero sui danni creati. L’”amico del Pocho” ha mercato solo in serie B Argentina, dove ha giocato l’ultima stagione con l’Almirante Brown. Rafael e Callejon dovrebbero essere i prossimi due acquisti del Napoli, gli arrivi last-minute prima della partenza per Dimaro. Il portiere del Santos potrebbe essere ufficiale anche prima del raduno di mercoledì a Castelvolturno, poi sarà il turno di Callejon, esterno d’attacco del Real Madrid, dove è chiuso da Di Maria e Cristiano Ronaldo, oltre che dall’arrivo di Isco dal Malaga.

Sarà poi il turno di centrocampo e difesa: Maxime Gonalons del Lione e Adil Rami del Valencia i principali indiziati per rinforzare questi reparti. Per il capitano del Lione ci sono forti passi in avanti riguardo all’accordo con il giocatore e il suo agente, manca il blitz in Francia per accordarsi tra le società; tutto ciò potrebbe verificarsi nelle prossime settimane.

Tanti rinforzi e qualche cessione per disegnare una svolta generale, che s’intuiva anche dalle parole di De Laurentiis nella conferenza stampa di presentazione di Rafa Benitez. “Inizia un nuovo ciclo, non c’interessa il risultato nell’immediato ma ciò che andremo a costruire nei prossimi dieci anni. Vincere non è trionfare”, così si espresse il presidente De Laurentiis mentre raccontava i suoi progetti riguardo all’acquisto di club all’estero mentre la struttura di Castelvolturno lascia a desiderare sotto tanti aspetti e non si ha ancora un centro all’altezza per il settore giovanile. Come se chi non ha ancora ultimato i lavori di ristrutturazione per la prima casa, pensasse ad acquistarne un’altra.

Il “nuovo ciclo” sarà impostato su nuovi giocatori da valorizzare, come avvenuto per gli “esperimenti di successo” Hamsik, Lavezzi e Cavani. Mertens, Callejon, Rafael partiranno, però, da un punto più avanzato rispetto ai loro precedessori, con un club in crescita, un allenatore d’esperienza internazionale come Benitez e il palcoscenico della Champions League già pronto.

E’ giusto ringiovanire l’organico ma il progetto non può prescindere, però, da un’attaccante con un profilo internazionale già ricco per sostituire Cavani, almeno per attenuare le fisiologiche difficoltà iniziali che porterà un progetto completamente nuovo. Benitez è arrivato oggi a Castelvolturno, sta preparando il raduno di mercoledì dove dovrebbero esserci vari giovani pronti poi ad andare in prestito in B o Lega Pro: non ci sarà Roberto Insigne a causa dell’infortunio rimediato in vacanza, ma si alleneranno con la prima squadra Allegra, Nicolao, Novothny e Tutino. I giovani classe ’94 azzurri hanno mercato in B e Lega Pro: Allegra dovrebbe andare alla Virtus Entella (clicca qui per leggere l’esclusiva), che vorrebbe anche Nicolao, combattuto tra più proposte (ci sono anche Perugia e Avellino, ndr). Anche il difensore Daniele Celiento ha molte pretendenti interessate: Avellino e Reggina, che vuole anche Maiello, in Serie B, Perugia e Pisa in Lega Pro. In uscita c’è anche Camillo Ciano che dovrebbe andare al Padova.

Non ci sarà Gianluca Grava, impegnato nella nuova missione di responsabile del settore giovanile; l’ex difensore azzurro è al lavoro da poche settimane, sta studiando le varie necessità del vivaio per dare poi il suo contributo. Grava può dare tanto al Napoli in questo campo se si tufferà in quest’avventura con entusiasmo e applicazione; c’è già chi vorrebbe renderlo solo una figura utile all’immagine del club, di facciata e non di sostanza mentre l’esperienza calcistica dell’ex numero due azzurro può essere molto preziosa al settore giovanile.

Ciro Troise

 

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