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“Mancano sempre cinque centesimi per fare un euro”, il Napoli e la torta senza ciliegina

De Laurentiis si proietta al mercato di Gennaio, Benitez dovrà superare i limiti di una rosa incompleta

La crescita del Napoli è sotto gli occhi di tutti, De Laurentiis ha costruito una macchina che scala posizioni a livello mondiale in termini di solidità del club e risultati sportivi. La virtù più importante è quella finanziaria mentre a livello gestionale ci sono ancora tanti limiti da superare: dallo stadio agli equilibri interni che condizionano molte scelte.

La stagione appena iniziata è un crocevia per il club azzurro, il passaggio da Mazzarri a Benitez non è solo un cambio in panchina, ma una rivoluzione in termini di mentalità e impostazione tattica e societaria.

Si è conclusa ieri la sessione estiva del calciomercato, una campagna trasferimenti impreziosita dal colpo Higuain e dall’arrivo di giocatori di livello internazionale, ma anche dalla cessione di Cavani per 64,5 milioni di euro al Paris Saint Germain. I giorni della delusione per l’addio dell’uruguagio rappresentano già un ricordo, oggi invece è il tempo dell’analisi considerando quanto si è visto in campo nelle prime due giornate di campionato.

La sensazione è che anche stavolta il Napoli ha fallito l’appuntamento per posizionarsi al vertice di un campionato più equilibrato rispetto agli ultimi anni, ma che ai nastri di partenza sembra presupporre ancora il dominio della Juventus. La formazione di Conte resta nettamente la più forte per completezza dell’organico e omogeneità dei reparti.

Non è una questione di conti o di denaro speso; i 124,5 milioni di euro promessi dal presidente non riguardavano solo il mercato, vedremo quali investimenti ci saranno per lo stadio o per il centro sportivo di Castelvolturno, mentre il settore giovanile si è trasferito a Sant’Antimo.

Al Napoli è mancato il coraggio, la spavalderia di una società ricca nel momento più adatto per allestire una rosa all’altezza dell’obiettivo scudetto e che possa ben figurare in Champions League.

Il primo tempo di Verona ha messo in luce dei problemi che fotografano una buona campagna acquisti ma che non ha risolto tutte le difficoltà sottolineate da Benitez. Il passaggio al nuovo sistema di gioco può avere delle criticità tattiche ancora da mettere a posto ma ciò che preoccupa sono gli errori individuali e l’evidente differenza di valori tra i reparti. E’ un Napoli brillante, straordinario negli ultimi trenta metri, con l’attacco più assortito del campionato ma che va in difficoltà quando l’avversario alza i ritmi della propria manovra. I problemi nascono a centrocampo, la principale esigenza non risolta dagli uomini-mercato del Napoli; serviva un’alternativa ad Inler, un giocatore capace di abbinare quantità e visione di gioco, magari più dinamico dello svizzero.

Il Napoli si presenta ad una stagione in cui sarà chiamato ad affrontare tre competizioni con solo il giovane Radosevic alle spalle del trio elvetico sulla mediana. In difesa persistono altri equivoci: Albiol è l’unico difensore di spessore internazionale, Cannavaro resta un elemento molto affidabile, il Napoli non ha voluto cederlo nonostante il pressing del Milan ma affronterà la stagione con una situazione contrattuale che non gli dà serenità. Britos lascia a desiderare in termini di concentrazione, Fernandez nell’anno dei Mondiali è rimasto a fare il quarto difensore nello scacchiere di Benitez; l’argentino ha mostrato profondi limiti di personalità nella sua esperienza napoletana. Sulla fascia destra Maggio non è più brillante come una volta negli inserimenti offensivi e in fase difensiva non rappresenta una sicurezza; la sua alternativa è Mesto, che non ha certamente offerto un rendimento di grande livello da quando indossa la maglia azzurra. La retroguardia del Napoli ha perso anche un baluardo come Hugo Campagnaro che poteva essere molto utile anche come esterno basso nella difesa a quattro di Benitez; perso l’argentino a parametro zero, non è arrivato un difensore veloce per puntellare un reparto a cui manca la rapidità di passo. In attacco Duvan Zapata è un giovane di prospettiva che magari avrebbe avuto maggiori opportunità di crescita se fosse stato girato in prestito al Sassuolo, ma come alternativa ad Higuain c’è anche l’interessante soluzione Pandev nel ruolo di prima punta in uno schema volto a non dare punti di riferimento all’avversario.

Il mercato del Napoli è da valutare comunque con una piena sufficienza perché non era facile costruire una squadra all’altezza delle esigenze di Benitez, ma ancora una volta, citando una storica espressione di Diego Armando Maradona, sono mancati i cinque centesimi per fare un euro. Gli errori del passato, i tanti esuberi da piazzare (sono rimasti solo Bariti e Bruno Uvini) hanno fatto perdere molto tempo utile al Napoli, schiacciato tra i parametri finanziari da rispettare e le idee di Benitez che ha bloccato la trattativa con Cellino per Astori. De Laurentiis ha già parlato della sessione di Gennaio per puntellare l’organico. Perché non allestire subito una rosa completa? Da Settembre a Dicembre ci sarà l’appuntamento molto importante con i gironi di Champions, la rosa sarà messa a dura prova dai numerosi impegni da affrontare.

“Mancano sempre cinque centesimi per fare un euro”, è questa la verità che emerge dai corridoi dell’Atahotel Executive, mentre si registra la cessione all’ultimo minuto di Donadel al Verona. Benitez, che nella conferenza stampa dopo Chievo-Napoli ha espressamente chiesto un difensore, dovrà adattarsi, si sta dimostrando già un ottimo aziendalista. Come fatto da Mazzarri in un’epoca diversa, l’allenatore spagnolo dovrà riuscire a superare i limiti di una rosa che assomiglia ad una gustosa torta senza la ciliegina.

 

Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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