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Europa League, turno a porte chiuse per la Lazio a causa di cori razzisti

La Lazio è stata condannata dall’Uefa a giocare una partita in Europa League a porte chiuse a causa di quanto avvenuto a Roma in occasione della partita con il Legia Varsavia del 19 settembre scorso. La Lazio è stata condannata per cori razzisti, striscioni ”inappropriati”, l’uso di materiali pirotecnici e inizio ritardato della gara.

Al club di Lotito è stata comminata anche un’ammenda di 40 mila euro e l’allenatore Vladimir Petkovic ha ricevuto un ”ammonizione” per l’inizio ritardato del match.

“Abbiamo chiesto gli atti, dovrebbero arrivare domani o lunedì, e faremo ricorso appena possibile”. A dirlo all’Ansa è l’avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile, in merito al turno a porte chiuse disposto dalla Uefa per i cori razzisti con il Legia Varsavia in Europa League. “Avevamo avuto un rapporto con la segnalazione del Fare (Football Against Racism in Europe) su pochi cori razzisti provenienti dalla curva Nord – rileva il legale -. Noi abbiamo replicato che non c’è traccia nei rapporto dell’arbitro e dei delegati Uefa”.

Fonte: Ansa.it

La Redazione

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