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Cataliotti: “Ecco tutti i dettagli della riforma Tavecchio sulle rose di Serie A a 25 giocatori”

L’avvocato e procuratore sportivo Jean-Christophe Cataliotti è stato intervistato dai colleghi di calciomercato.com, si parla delle conseguenze che potrà avere sull’attuale finestra di mercato (1° luglio – 31 agosto) la riforma del tetto delle rose a 25 calciatori voluta da Tavecchio.
Il campionato italiano di serie A si è allineato agli altri campionati europei introducendo il tetto alle rose. Che cosa comporterà esattamente? Si può parlare di una piccola rivoluzione?
“Esattamente, le rose delle squadre di serie A a partire dalla stagione 2015-2016 dovranno essere composte da 25 calciatori, di cui 4 cresciuti in Italia e altri 4 cresciuti nel vivaio dello stesso club nel quale sono già tesserati.
Può parlarsi di piccola rivoluzione perché, finalmente, nel nostro campionato i giovani calciatori potranno giocarsi maggiori chance di rimanere nella rosa delle squadra in cui sono cresciuti. I migliori calciatori del vivaio non correranno sempre il rischio di essere “parcheggiati” in società di categorie inferiori o in campionati di minor valore rispetto al nostro: ecco un pregio inconfutabile della nuova riforma! E se le società non avranno a disposizione altri giovani interessanti nel proprio vivaio, si ritroveranno “costrette” ad ingaggiare altri 4 giovani formati nel nostro calcio italiano seppure da altre squadre. Tutto questo comporterà inevitabilmente una maggiore attenzione sui giovani calciatori da parte di tutto il movimento calcistico che dovrà credere con più forza e con maggiore lungimiranza nella formazione dei nostri giovani atleti. I responsabili dei settori giovanili e i loro allenatori dovranno, infatti, impegnarsi a costruire gli atleti del futuro, quelli che andranno a occupare i preziosi 8 posti messi a disposizione dalla FIGC!
Ma questa riforma non potrebbe andare a danneggiare i calciatori in esubero?
E’ evidente che di calciatori scontenti ce ne saranno. Le squadre con oltre 25 calciatori in rosa saranno, infatti, costrette a trasferire i calciatori in esubero verso altri lidi, più o meno graditi. Ed ecco che nascerà un problema a cui l’attuale riforma non ha dato risposta: i calciatori ritenuti in esubero potranno rifiutare il trasferimento ad altri club? La risposta è affermativa in quanto, nonostante svariati tentativi nel passato, la Lega Calcio non è ancora riuscita ad introdurre nel nostro sistema la regola secondo la quale un calciatore non può rifiutare il trasferimento a un club di stesso livello e con trattamento retributivo almeno pari al precedente. La suddetta proposta ha trovato la forte e naturale opposizione dell’Associazione italiana dei calciatori ed ecco che i calciatori potranno opporsi ai ventilati trasferimenti da parte della società di appartenenza.
Non si può, quindi, che augurare buon lavoro ai DS delle società con rose sconfinanti il categorico limite dei 25; a loro, e, ovviamente, anche ai procuratori, il delicato compito di trovare altrove le migliori soluzioni contrattuali per i calciatori non più “graditi”.
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