Finita ormai da qualche settimana la stagione 2012-2013 è tempo di bilanci. La maggior parte degli addetti ai lavori è in ferie, chi al mare, chi in Italia, a godersi un po’ di sole e un po’ di meritato riposo dopo questa lunga stagione calcistica, ricaricando le batterie per presentarsi il più carichi possibile per l’anno che verrà. Si diceva, tempo di bilanci, di giudizi su quella che è stata la stagione conclusa e stasera al PalaMetropolis di Torre Annunziata abbiamo scoperto i migliori allenatori campani della stagione 2012-2013 nella prima edizione del “Gran Premio Allenatori Campania 12/13”, organizzato dal Metropolis Network e da direttore di Resport.it, Luigi Capasso, nel ricordo dello scomparso allenatore del Benevento, Carmelo Imbriani, ricordato con un lungo e commovente applauso. Conduttori della serata Virginia Casillo e Vincenzo Lamberti, che hanno assegnato premi di diverso genere, dal premio “eleganza in panchina”, alla migliore invenzione tattica passando per la miglior conferenza stampa. I premi sono stati decisi da cento giurati, giornalisti di testate campane che hanno scelto anche il miglior allenatore tra 35 candidati. Ad aggiudicarsi il premio è stato Sasà Campilongo, protagonista di una stagione da record a Ischia, che con i suoi 86 punti in classifica ha ottenuto la promozione in Lega Pro, vincendo anche la Poule Scudetto ai danni del Delta Porto Tolle. In seconda posizione Massimo Rastelli, l’uomo che ha riportato l’Avellino in Serie B e terzo l’ormai ex allenatore del Napoli, Walter Mazzarri. Ecco invece tutti i premi assegnati:
Miglior conferenza stampa: Pasquale Vitter (Savoia).
Allenatore “alla finestra”: Ivan Faustinho.
Miglior tecnico emergente: Biagio Seno (Pomigliano).
Miglior invenzione tattica: Massimo Rastelli (Avellino).
Premio eleganza in panchina: Carlo Perrone (Salernitana).
Migliore show in panchina: Rosario Campana (CTL Campania).
Settore giovanile: Mario Turi (Juve Stabia).
Esonero ingiusto: Luigi Squillante (Gladiator).
Miglior fase offensiva: Salvatore Campilongo (Ischia).
Miglior fase difensiva: Giovanni Ferraro (Arzanese).
Molti i momenti simpatici nel corso della serata, come al momento della premiazione di Rosario Campana, dimostratosi vero showman anche sul palco e non solo in campo, ma ci sono stati anche tanti spunti di riflessione grazie agli interventi di Vincenzo Simonelli, presidente dell’AACI e di Sebastiano Scarfato, presidente dell’AIAC. Queste le parole di Simonelli: “Un allenatore è il 100 % di una squadra, la indirizza e la porta sulla giusta strada, dando idee e carattere ai suoi ragazzi. I risultati si ottengono trasmettendo gli ideali e il credo alla squadra”. i v giù pesante invece Scarfato: “I veri allenatori sono quelli che tirano fuori i campioncini, che allenano i settori giovanili. A Coverciano ci sono troppi corsi per fare gli allenatori di calcio, la categoria va tutelata, non si può dare il patentino a tutti, l’importante è che un allenatore mastichi calcio e che un minimo abbia giocato. Diamo spazio ai ragazzi che hanno giocato ad alto livello, in A o in B, come Gennaro Iezzo”. Lo stesso Iezzo dichiara: “Nella prossima stagione tornerò a collaborare con la Juve Stabia, la squadra della mia città. L’anno scorso col Sant’Antonio Abate ho fatto fatica, ho dato le dimissioni dopo tre giornate per le tante incomprensioni col presidente”. A celebrare i saluti finali ci ha pensato il presidente della FIGC Campania, Enzo Pastore: “Il calcio campano sta vivendo un momento tragico così come tutta la nazione, i calciatori troppo spesso sono abbandonati a se stessi, ma non dobbiamo abbatterci e dobbiamo pensare che il momento passerà, dato che più in basso di così non si può scendere”. E speriamo che il presidente abbia ragione, nel frattempo manifestazioni come questa fanno bene e sono un momento d’aggregazione per tutto il calcio campano, che non può che giovare a tutti.
Dai nostri inviati al “PalaMetropolis” di Torre Annunziata, Dario Gambardella, Ciro Troise e Giancarlo Di Stadio.
