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«A Capodimonte il museo Maradona, l’esposizione nei locali dalla Municipalità»

L'iniziativa congiunta di Comune, Terza Municipalità e Provincia

Comune, Terza Municipalità e Provincia uniti per realizzare un sogno. Il museo Maradona sembra avviarsi a diventare realtà, almeno nelle intenzioni. A far sperare i tifosi, in primis Lucia Rispoli, la donna di 65 anni che è stata dall’84 al ’91 la tata di Diego Armando Maradona, è l’annuncio del presidente del Consiglio provinciale Luigi Rispoli, che ieri ha incontrato l’assessore comunale allo Sport Giuseppina Tommasielli: «La passata amministrazione provinciale – fa sapere Rispoli – ha acquistato per la somma di 90.000 euro dal curatore fallimentare i trofei del Calcio Napoli, che ora sono conservati nei depositi della Provincia. D’intesa con il Comune sarebbe ora di dare lo spazio museale che merita a questo immenso patrimonio sportivo, che non riguarda solo i cimeli di Maradona ma la storia della squadra». Sulla stessa lunghezza d’onda la Tommasielli, che ha ribadito il suo impegno per allestire il Museo Maradona al San Paolo.
Ma la vera novità arriva dalla Terza Municipalità, che ha accolto le istanze della ex governante del Pibe de Oro e di suo figlio Massimo, presidente dell’associazione «Saverio Silvio Vignati – La storia continua», dedicata al papà scomparso che è stato per anni custode dell’impianto di Fuorigrotta. «In casa Vignati-Rispoli esiste un tesoro che va tutelato – dichiara Domenico Crea, assessore allo Sport della municipalità di Stella San Carlo all’Arena – ed è nostro dovere come istituzioni diffondere tra le nuove generazioni queste testimonianze. Ecco perché abbiamo promosso un progetto destinato alle scolaresche del territorio per far loro toccare con mano la storia del Calcio Napoli e di un mito qual è stato Maradona, di cui hanno sentito parlare ma che non hanno conosciuto. L’idea – aggiunge Crea – è allestire una mostra con tutti i cimeli legati alla squadra e al campione argentino provenienti da chiunque voglia metterli a disposizione della collettività. A partire dal consigliere Salvatore Flocco, che è l’ideatore di questa iniziativa e che ha una collezione al pari di quelle di altri appassionati di calcio». La mostra avrà quindi spazio nei locali della III Municipalità in via Lieti a Capodimonte.
Le scarpe, i guanti, la Madonnina di Diego, dunque, ma anche le coppe e le maglie indossate da tutti i calciatori che hanno lasciato un segno nella storia calcistica partenopea per diffondere tra i giovani un messaggio positivo: lo sport è vita. «Bisogna dare la possibilità ai ragazzi di conoscere la storia di grandi campioni che hanno reso grande la nostra città – continua l’assessore municipale – anche perché è assurdo che a Barcellona vi sia un Museo nel Camp Nou, a Madrid nel Santiago Bernabeu o all’Amsterdam Arena e a Napoli no. Rinnoviamo perciò l’appello al sindaco ad accelerare i tempi e dare un museo ai napoletani che faccia memoria delle imprese dei grandi calciatori che hanno calpestato l’erba del San Paolo». Intanto, stasera alle 20, anche al Bar Magnà al Centro Direzionale i tifosi festeggeranno il cinquantaduesimo compleanno di Diego nella speranza di vedergli presto intitolato un museo.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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