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A Stamford Bridge in tv-room sentendo i boati dello stadio…

Ci rivolgiamo ai nostri lettori, l’anima del nostro lavoro, l’essenza del prodotto che con tanti sacrifici riusciamo ad offrire. Ci dispiace se durante il match di mercoledì a Londra non si è potuto offrire contenuti dal teatro in cui si stava disputando l’evento più prestigioso affrontato dal Napoli negli ultimi vent’anni. Da inviato a Londra ho compiuto il mio lavoro nella giornata di martedì con l’intensità che ci contraddistingue: le dirette testuali delle conferenze di Mazzarri e Cavani e Di Matteo e Terry, photogallery e video a Stamford Bridge. Anche nel pre-gara vi abbiamo raccontato real-time le problematiche relative all’ingresso dei tifosi allo stadio e la creatività sfoderata dai supporters partenopei per indossare i panni dei tifosi del Chelsea e superare così i controlli predisposti dagli steward. Una volta entrati nell’impianto del Chelsea, il nostro lavoro è stato condizionato dalla limitazione dovuta all’accredito che non garantiva il posto in tribuna stampa; in casa dei Blues significa guardare la partita nella sala conferenze nella tv interna dello stadio. Nessuna sorpresa, sapevamo già che salvo miracoli sarebbe stato questo il nostro destino, ma non avremmo rinunciato mai alla mission di raccontare alle migliaia di lettori che quotidianamente sbarcano su iamnaples.it Chelsea-Napoli, l’evento in tutte le sue sfaccettature.

Alle 17 circa (ore inglesi) entriamo nel luogo in cui saremmo rimasti per ore, con i boati dello stadio a sottolineare ciò che ci stavamo perdendo. La consolazione è di essere comunque un discreto numero d’operatori e giornalisti, ma in realtà la solidarietà di categoria va sciogliendosi abbastanza presto ed ognuno cerca il modo di entrare. Molti colleghi in vari modi ci riescono e rimaniamo in tv-room in pochi. Non dimenticherò mai le parole del collega di Napolitivvù Bruno Maiorano che esclama: “O si entra tutti o nessuno”. Tiro un sospiro di sollievo, con la consapevolezza che esiste ancora chi mette al centro i valori di questa splendida professione. Le ore passano, si parla della partita, si scopre che accederanno all’impianto dell’”appuntamento con la storia” testate che seguono principalmente altre compagini della Campania ed il disappunto cresce perché sarebbe giusto che chi segue il Napoli 24 ore su 24, qualsiasi categoria sia, dando informazioni dettagliate anche per le compagini del settore giovanile. Iamnaples.it, invece, è l’unica realtà a non essere rappresentata all’interno della tribuna stampa perchè gli altri in tv-room hanno già colleghi delle loro strutture editoriali seduti in postazione di lavoro. Anche nel giorno dell’appuntamento con la storia la redazione di Iamnaples.it ha garantito alle 15 la diretta testuale di Napoli-Pescara, recupero del Campionato Allievi Nazionali Serie A e B. La tensione per la partita si mescola con l’amarezza di essere ad un passo dal teatro e guardare lo spettacolo dal buco della serratura.

Credo che, però, chi sceglie il modello culturale del rispetto delle regole e dei riconoscimenti raggiunti solo attraverso il lavoro, i sacrifici, il sudore non debba mai perdere di vista la strada maestra. Resto quindi in tv-room, cerco di riuscire a trovare la soluzione dell’ultim’ora, avendo la sensazione che qualche posto si sia liberato. Un collega mi informa nei primissimi minuti del match dell’esistenza di quattro posti liberi in tribuna stampa, nonostante l’invasione di giornalisti partenopei raccontata dal Chelsea. Mi avvicino ad un membro dell’ufficio stampa della società di Abramovich ed in inglese rivelo la notizia giuntami dalla tribuna, ma, con educazione e spirito di comprensione da brividi, la risposta espressa con toni nervosi è: “Se continuate a fare casino, vi cacciamo anche da qui”. Trattengo la rabbia e ci sediamo per lavorare davanti alla tv, come se fossimo a casa, sperando che gli azzurri ci diano la gioia necessaria per dimenticare l’infausta serata e concentrarsi per raccontare le emozioni del post-partita, ma come tutti ben sapete, a passare il turno sono gli uomini di Di Matteo, e a noi resta solo l’amarezza di assistere all’esultanza dei dipendenti del servizio organizzativo del Chelsea. 120 minuti sono duri da sopportare in un luogo senza finestre, ancor di più perché soffro d’allergia asmatica, ma si resiste perché i “mezzucci” non mi appartengono.. Al fischio finale le interviste in mixed zone, le conferenze stampa perché ciò che conta siete voi, i lettori; vi dobbiamo portare nel cuore degli eventi, lo merita la fiducia che ci trasmettete quotidianamente. Qualcuno ha creduto che Iamnaples.it meritasse meno di altre testate ed allora la risposta che ci contraddistingue è “rimboccarsi le maniche e continuare a lavorare”, con l’umiltà e lo slancio emotivo necessario per migliorarsi sempre. L’onestà intellettuale con i nostri lettori però è un obbligo morale ed allora quest’articolo è servito solo per condividere con voi l’avventura di una trasferta che, nonostante tutto, resterà indimenticabile.

A cura di Ciro Troise

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