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Abete: “La norma antidiscriminazione va rivista, ma noi seguiamo le direttive dell’Uefa”

ROMA – Giancarlo Abete apre al Milan e alla Lega di A. L’ad del Milan, Adriano Galliani, e il presidente della Confindustria del pallone, Maurizio Beretta, hanno infatto manifestato la richiesta di rimettere mano alla norma contro le discriminazioni razziali e territoriali dopo la squalifica del Meazza per un turno. “E’ opportuna e doverosa una riflessione sulle modalità applicative”

“Ho sentito sia Galliani che Maurizio Beretta (presidente della Lega A, ndr), che mi ha anticipato questa lettera”, spiega il presidente della Figc. “L’Italia ha recepito la normativa prevista dall’Uefa, siamo all’interno di un contesto internazionale che prevede una diversa modalità di contrasto alle discriminazioni. E’ una norma che ricalca quella esistente a livello Uefa, che è stata varata e ulteriormente modificata dal consiglio federale e poi approvata dal Coni. Che sia utile, opportuna e doverosa una riflessione sulle modalità applicative in relazione alle situazioni che intervengono è un fatto fisiologico e naturale, ma il quadro normativo è delineato e non è frutto di una autonoma decisione della federazione”.

“Nel caso del Milan c’è uno specifico che richiede una doverosa prudenza perchè è in atto un iter disciplinare che attiene alla situazione segnalata dal club”. Galliani sostiene che il riferimento alla discriminazione territoriale sia esistente solo in Italia: “La ratio della norma Uefa è quella di salvaguardare la dignità

della persona umana. C’è una linea di indirizzo da parte della Uefa in questo senso. D’altronde anche le decisioni di Lazio-Legia Varsavia (chiusura dell’Olimpico per un turno, ndr) non sono collegate a una logica discriminatoria in quanto tale”.

l presidente federale precisa che “la discriminazione territoriale è presente da tempo nel codice di giustizia sportiva, è cambiata solo la gradualità delle sanzioni. Le norme non si cambiano in corsa? Le norme sono varate dal consiglio federale che è l’unico soggetto in grado di fare riflessioni a riguardo, ma l’indirizzo strategico era stato individuato da tutte le componenti”.

MALAGO’: “RISPETTARE LE REGOLE INTERNAZIONALI” – “Umanamente posso capire lo sfogo del presidente di turno che è penalizzato e punito per una esigua minoranza, ma ci si deve uniformare a quelle che sono precise disposizioni dell’Uefa. Non possiamo fare una discriminazione di una discriminazione, un discorso su chi ha la pelle di un altro colore e un altro su chi viene da un’altra città, perchè sarebbe paradossale”, sottolinea Malagò al termine della Giunta.

“Ci si deve uniformare a quelle che sono precise disposizioni dell’organismo internazionale. Tutto – sottolinea il n.1 dello sport italiano – è incardinato nel presupposto della responsabilità oggettiva. Ormai Fifa e Uefa vanno verso questo diktat a cui ci si deve uniformare. L’unica soluzione è che il settore dello stadio interessato faccia qualcosa nei confonti di chi penalizza la propria squadra”.
Fonte: Repubblica.it

La Redazione
L.D.M.

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