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Adriano Bacconi: “Quel Pocho somiglia sempre più a Messi”

Il Napoli ai raggi X visto da Adriano Bacconi:

“C’era bisogno, dopo le evidenti difficoltà di Parma, di una prestazione convincente per caricare la truppa prima della prova della verità che attende gli azzurri allo Stamford Bridge.
Gli svarioni difensivi non alterano il senso (unico) della gara. Il Napoli la interpreta bene sin dall’inizio lavorando sul ritmo e depotenziando con improvvise accelerazioni il tentativo iniziale di possesso palla del Cagliari.
I giri del motore azzurro salgono quasi subito grazie alla grande verve di Inler e Gargano. Lo svizzero sembra un altro rispetto a quello di qualche mese fa. Facilitato dall’atteggiamento tattico degli avversari che gli lasciano molto campo fa girare la squadra con grande lucidità alternando veloci cambi di gioco a precisi passaggi filtranti. Il primo di questi libera Hamsik sulla trequarti al 9′. Il controllo orientato dello slovacco disorienta Conti e gli consente di girarsi verso la porta indisturbato. Nessun difensore esce con la necessaria tempestività, preoccupati della presenza nei paraggi di Lavezzi e Pandev, così Hamsik può comodamente mirare e trovare l’angolo lontano dove Agazzi in tuffo tardivo non riesce ad arrivare.
È un gol che punisce il 4-3-3 troppo allegro predisposto da Ballardini con gli attaccanti poco propensi al rientro, la linea difensiva molto bassa e il centrocampo giocoforza disunito.
In queste vaste praterie si esalta anche Gargano che può ringhiare sulle caviglie degli avversari cimentandosi nella sua arte preferita: il pressing ultraoffensivo. Come al 24′ quando ruba palla sulla fascia destra, accelera e arriva al cross dal fondo, non sfruttato dai compagni di squadra.
Ma quello che piace di più del Napoli è la velocità dello scorrimento palla, un’arma che impedisce al Cagliari di predisporre le giuste contromisure. È vero che a questo punto della partita i padroni di casa sono già sopra di due gol, grazie all’incornata di Cannavaro, ma impressiona, nell’azione che porta Astori a fare il più goffo degli autogol, la facilità con cui gli azzurri si passano la palla da sinistra a destra nella metà campo avversaria. Lo scambio finale è quello tra Gargano, ancora lui, e Lavezzi che semina con suo cambio di passo Agostini e spara un missile in un’area di rigore aggredita da Zuniga, Pandev, Hamsik e Dossena. Vista la cattiva parata il centrale rossoblu decide di anticipare tutti e segnare direttamente lui il 3-0.
Siamo appena alla mezz’ora ed il Cagliari è già fuori dal match e in più perde anche il suo centrocampista migliore Nainggolan per infortunio. Ballardini retrocede nella posizione di interno Dessena e inserisce sulla trequarti Thiago Ribeiro. Una mossa che darà insperati effetti positivi. Sarà il brasiliano, complice il concomitante calo di tensione dei Mazzarri boys, a sfruttare al meglio gli spazi improvvisamente lasciati liberi dal Napoli e ad innescare spesso sulla velocità Ibarbo.
Da questo momento, e fino al 90’, inizia un’altra partita, alquanto anomala. Con un Napoli che da un lato continua a macinare gioco con azioni spettacolari, sia in contropiede sia con fraseggi più manovrati, ma dall’altro è preda di improvvise e, in qualche modo preoccupanti, amnesie. Si potrebbe dire, vista la tripletta di Larrivey, gol realizzati tutti con giocate aeree, che il Napoli a tratti perda la testa, se non fosse che il risultato non è mai messo in discussione grazie alle prodezze ripetute dei suoi uomini d’attacco.
Non si può, infatti, non spendere qualche parola sul rendimento eccellente di Pandev e Lavezzi. Il macedone parte a sinistra, viene poi dirottato al centro, con l’ingresso di Cavani, e infine a destra, con l’apparizione di Vargas. In tutte le zone di campo si fa trovare sempre pronto anche se qualche volte eccede nel dribbing. Gli manca il gol ma l’assist a Maggio nel finale vale altrettanto. Per il Pocho ormai non bastano gli aggettivi. Sta attraversando forse il miglior momento da quando è a Napoli. Ogni volta che entra in possesso palla punta gli avversari in verticale andando dritto verso la porta. Per fermarlo va triplicato o steso senza pietà. La velocità che sa esprimere palla al piede è seconda, in questo momento, solo a quella di Messi. È il vero valore aggiunto. Si è mosso molto bene anche Cavani. Entra a mezz’ora dalla fine e, partendo da sinistra, va due volte al tiro e fornisce un assist delizioso a Gargano.
Insomma nonostante alcune apprensioni di Aronica negli «uno contro uno» con Ibarbo e alcune scelleratezze di Cannavaro possiamo dire che la squadra arriva alla partita col Chelsea al top della condizione psico-fisica e con la consapevolezza di poter fare almeno un gol ai Blues, condizione necessaria per potersi assicurare la qualificazione ai quarti”.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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