Si gioca a Firenze, ma il tridente è quello del Chelsea. Vietato parlare di Blues, ma quella che oggi andrà in scena con la Fiorentina sembra una vera e propria prova generale di attacco da Champions: niente turnover, Mazzarri cala il tris d’assi Hamsik-Lavezzi-Cavani. Le novità, però, non mancano. A cominciare dal portiere.
LA STRISCIA – E allora, ultimo allenamento al centro sportivo di Castelvolturno con la formazione già scritta nella mente: Mazzarri non aveva grossi dubbi, anzi ne aveva pochissimi, ma la rifinitura di ieri li ha spazzati via prima ancoradi salire sul charter che nel pomeriggio ha portato la squadra nel ritiro di Firenze. Dolce, piacevole, intensa la vigilia del portiere Rosati, che esordirà in campionato dopo aver debuttato in Coppa Italia contro il Cesena, tagliando un traguardo che nei due campionati precedenti non era mai riuscito a Iezzo: De Sanctis, infatti, salterà oggi per la prima volta una partita di campionato dopo 99 presenze consecutive. Tutte in fila e griffate sin dalla stagione 2009-2010, ovvero dal suo arrivo in azzurro. Inclemente l’influenza, male di stagione che lo ha debilitato dall’inizio della settimana: De Sanctis andrà in panchina e tornerà pimpante martedì con il Chelsea. E il centesimo brindisi è rimandato all’Inter.
I RITORNI – Davanti all’ex portiere del Lecce, linea a tre con Campagnaro, Cannavaro e Britos. Due rientri e una conferma, rispetto alla partita di lunedì con il Chievo: tornano l’argentino, fresco di convocazione di Sabella per l’amichevole della Seleccion con la Svizzera di Inler e Dzemaili, e il capitano, dopo aver scontato un turno di squalifica; si piazzerà ancora sul centro-sinistra, invece, l’uruguaiano, che trova continuità dopo il lungo stop per infortunio. Britos, che è un pescatore provetto, ha avuto pazienza da vendere. Ed è stato premiato. Non convocato Aronica: sempre utilizzato, riposerà.
OROLOGIO SVIZZERO – Dentro dal primo minuto, insieme, anche i connazionali (elvetici) Inler e Dzemaili. Che dovranno funzionare come un orologio svizzero in assenza di Gargano, inizialmente panchina a tirare un po’ il fiato dopo un sovraccarico di impegni. A destra, rispetto al Chievo, rientra Maggio, mentre a sinistra, sempre in nome dell’infinito ballottaggio stagionale, giocherà Dossena con Zuniga seduto e imbacuccato accanto a Mazzarri. Non convocato Donadel: il tecnico non lo ritiene in condizione.
L’ATTACCO – L’attacco, dicevamo, è quello del mito dei tenori: Hamsik e Lavezzi a imbeccare, lanciare e stuzzicare la vena di Cavani. Pandev, dunque, si accomoderà ancora in panchina, pronto a dare il cambio a uno dei compagni a partita in corso. Un attacco formato Champions, viene da dire: quella scelta oggi per la Fiorentina, è la formula-tridente utilizzata nelle sei precedenti partite di Coppa. La stessa candidata a guidare anche l’assalto al Chelsea.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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