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Albiol e Behrami: assenze pesanti, meccanismi inceppati e “polveri bagnate”

Sorpasso in testa e non è stato quello auspicato dai cinquantamila del San Paolo prima della partita con il Sassuolo, tutt’altro che abbattuto dopo i 7 gol presi dall’Inter. Solo pari per il Napoli dopo quattro vittorie di fila, la Roma ha vinto in casa della Samp e si è isolata al primo posto. Turnover e stanchezza per gli impegni ravvicinati hanno provocato l’inatteso stop per la squadra di Benitez.

Forse è vero che nel campionato italiano più che altrove bisogna tenere sempre alta la guardia. Ma serve soprattutto il rispetto degli equilibri e il Napoli ha la necessità di avere in campo Albiol e Behrami, due protagonisti in questo avvio di stagione. La loro assenza – intelligenza tattica e forza fisica – è stata la ragione principale dello sbandamento accusato dagli azzurri, che erano passati in vantaggio sul Sassuolo dopo un quarto d’ora con la fiondata di Dzemaili (un esperto in tiri da fuori, autore di sette reti nello scorso campionato) e sono stati raggiunti dopo appena quattro minuti da Zaza, talentuoso attaccante che il Napoli aveva seguito nella scorsa stagione, quando segnava a valanga con l’Ascoli. È stato sorprendente vedere come l’eroe del Meazza, Reina, si sia fatto trafiggere: un errato posizionamento, ma anche i compagni di reparto Cannavaro e Fernandez sono rimasti a guardare.
Per salvare la panchina Di Francesco ha creato un bunker, nel quale hanno tentato di trovare il varco libero Hamsik, Higuain e Mertens. Il San Paolo s’era riempito, grazie ai popolari prezzi dei biglietti, per una partita che avrebbe dovuto essere un allenamento, invece s’è visto un primo tempo acceso, fin troppo per Benitez, che immaginava di dover affrontare minore fatica per superare il neopromosso Sassuolo, finora autentica cenerentola del campionato (a Fuorigrotta primo punto dopo 4 ko). La pressione esercitata dagli emiliani, in particolare nella ripresa, è stata sorprendente. Fermi gli uomini di Benitez, schierati con quelle divise mimetiche che stavolta non hanno fatto tirar fuori lo spirito guerriero.
Non solo gli avvicendamenti hanno pesato sul sorprendente risultato con il piccolo Sassuolo: chi ha giocato di più ha cominciato ad accusare stanchezza, è il caso di Hamsik, a cui erano bastati nei primi 180’ di campionato pochi magici tocchi per diventare capocannoniere. Tirare il fiato non sarà possibile, per titolari o riserve, perché tra 48 ore c’è la trasferta sul campo del Genoa e poi testa e muscoli saranno puntati sulla missione Champions a Londra, alla sfida con i Gunners dell’Arsenal. E questo è un vero problema per Rafa.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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